Guglielmo Castelli Eparina
A cura di: Claudio Libero Pisano
La ricerca poetica di Guglielmo Castelli, negli ultimi due anni, si è focalizzata sulla capacità che ha la pittura di occupare lo spazio, anche fuori dal vincolo del telaio. Le dimensioni si sono evolute insieme alle forme delle sue tele.
Lo spazio della pittura è rimasto per lui un percorso che non guarda indietro. Le superfici dipinte sono lavorate con attenzione, i colori si sovrappongono e i suoi quadri diventano movimento. Resta il tema dell'infanzia, tratto distintivo dell'artista, ma con uno scarto rispetto al passato: l’indagine sul colore è diventata progetto artistico. L'aspetto autobiografico, seppur presente, è al servizio di una composizione matura e compiuta.
Con due mostre in contemporanea; il 10 giugno alla galleria Il Segno di Roma e il 12 giugno al Museo d'Arte Contemporanea MACRO di Roma – Artisti in Residenza , Castelli si misura con l’ambiente, intervenendo con le istallazioni che mantengono e rafforzano alcune sue peculiarità. Come i fondi, divenuti ormai quasi una firma autografa, o le figure, che inglobate sempre più caoticamente nel colore, suggeriscono posizioni anatomiche quasi impossibili.
In occasione della mostra alla galleria Il Segno di Roma, verrà pubblicato un volume che raggruppa 4 anni di lavoro di Guglielmo Castelli, 2011/'12/ '13/ '14 con testi critici di LorandHegyi, Bartolomeo Pietromarchi e Claudio Libero Pisano, edizione Punctum.
Lo spazio della pittura è rimasto per lui un percorso che non guarda indietro. Le superfici dipinte sono lavorate con attenzione, i colori si sovrappongono e i suoi quadri diventano movimento. Resta il tema dell'infanzia, tratto distintivo dell'artista, ma con uno scarto rispetto al passato: l’indagine sul colore è diventata progetto artistico. L'aspetto autobiografico, seppur presente, è al servizio di una composizione matura e compiuta.
Con due mostre in contemporanea; il 10 giugno alla galleria Il Segno di Roma e il 12 giugno al Museo d'Arte Contemporanea MACRO di Roma – Artisti in Residenza , Castelli si misura con l’ambiente, intervenendo con le istallazioni che mantengono e rafforzano alcune sue peculiarità. Come i fondi, divenuti ormai quasi una firma autografa, o le figure, che inglobate sempre più caoticamente nel colore, suggeriscono posizioni anatomiche quasi impossibili.
In occasione della mostra alla galleria Il Segno di Roma, verrà pubblicato un volume che raggruppa 4 anni di lavoro di Guglielmo Castelli, 2011/'12/ '13/ '14 con testi critici di LorandHegyi, Bartolomeo Pietromarchi e Claudio Libero Pisano, edizione Punctum.
Luoghi
www.galleriailsegno.com 06 6791387 06 6795844
orario: 10,30 - 13,00 17,00 - 19,30 - chiuso: sabato pomeriggio, domenica, lunedì mattina