Giulio De Mitri. AttraversaMenti in luce
Prenderà il via il 18 settembre p.v. la 57^ edizione del Premio Campigna 2016, promossa dal Comune di Santa Sofia (Forlì-Cesena), dalla Romagna Acque SpA Società delle Fonti, dal Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, dalla Pro loco di Santa Sofia e organizzato dall’ufficio cultura associato dei comuni di Galeata, Santa Sofia e Premilcuore.
L’edizione di quest’anno premia il tarantino Giulio De Mitri, artista innovativo e sperimentale la cui ricerca, poetica e filosofica al tempo stesso, sancisce un percorso coerente e rigoroso impegnato da anni tra identità, tecnologia sofisticata e mistica liricità ma fedele al proprio tempo e alla propria storia.
Il premio consiste nella realizzazione di tre speciali eventi così articolati: progetto e realizzazione di una opera pubblica site-specific da installare nel Parco di Sculture all’aperto già sede di una importante collezione, ormai storica, di imponenti sculture di maestri dell’arte contemporanea (da Staccioli a Carrino, da Nagasawa ai coniugi Poirier); mostra personale nella Galleria d’Arte Contemporanea “Vero Stoppioni” di Santa Sofia; direzione di una residenza dedicata alla creatività giovanile.
L’evento si collegherà alla Settimana del Contemporaneo 2016 di Faenza. L’8 Ottobre, le opere concepite dai sei giovani artisti in seguito alla residenza verranno esposte all’interno della ex Sala da Ballo Milleluci di Santa Sofia in un progetto di mostra a cura di Irene Biolchini.
AttraversaMenti in luce è il titolo della mostra personale dell’artista e consta di opere recenti e dell’ultimo decennio (2006-2016): una ricerca tra Minimalismo mediterraneo, Arte sociale e Light Art che l’artista ha strutturato attraverso un allestimento di carattere immersivo e contemplativo, in grado di evocare i temi essenziali della sua ricerca e condurre l’osservatore tra paradigmi concettuali, tematizzati nelle sei sezioni della mostra: Energia, Il Grande Mare (Mediterraneo), Rigenerazione, Speranza, Volo e Spiritualità.
Il giardino di Psyché è invece il titolo della scultura pubblica site-specific, ideata e realizzata dall’artista per il Parco di Sculture all’aperto. Composta da oltre quindici massi di dimensioni diverse (pietra calcarea del territorio), sui quali svettano 65 farfalle in acciaio specchiante colte in procinto di spiccare il volo, l’opera monumentale è dedicata al mito di Psyché, attraverso il ricorso alla fragilità e alla leggerezza della farfalla, da sempre allegoria e simbolo dell’anima e del suo soffio vitale.
“Le opere di De Mitri – scrive nell’introduzione al catalogo Caterina Mambrini, Direttrice della Galleria d’arte contemporanea “Vero Stoppioni” – sono fondate su una ricerca profonda nella storia, nella memoria collettiva, nel mito; dalla filosofia greca alla letteratura contemporanea, la ricerca dell’artista è costellata di riflessioni e citazioni. Il sapiente intreccio tra l’aspetto testuale e quello visivo dà vita a installazioni composite, che innescano una serie illimitata di rimandi”. I due progetti espositivi sono curati dal Direttore scientifico, critico e storico dell’arte Renato Barilli. Un percorso all’insegna della cultura e dell’arte contemporanea che caratterizzerà questa 57^ edizione del premio. Un momento di fattiva fertilità e di “luce ancestrale” grazie alle opere luminose dell’artista che abilmente manipola gli elementi della natura e gli strumenti sofisticati della tecnica, seguendo – come scrive il curatore nella presentazione in catalogo – un “percorso rovesciato rispetto a quello mitico compiuto da Prometeo. Egli aveva rubato una fiammella all’Olimpo degli dei, trascinandola sulla Terra, e dunque abbassandola, degradandola. De Mitri invece è partito dal profondo del mare, ma traendone ugualmente un guizzo, una carica di energia, che poi ha portato fuori, all’aria, all’aperto, avviandolo a un processo di consolidamento. E dunque anche in questo caso siamo in presenza di una sfida agli Dei, quasi come dare di nuovo una scalata all’Olimpo, e dunque commettendo un gesto di grande orgoglio, ispirato alla sicurezza che ci dà al giorno d’oggi il pieno possesso della tecnologia” (R. Barilli).
La mostra resterà aperta fino al 19 novembre 2016.
Per l’occasione è stata realizzata una significativa pubblicazione sull’artista Giulio De Mitri, edita da Gangemi Editore, Roma.
Nota biografica
GIULIO DE MITRI (Taranto, 1952). Ha compiuto studi umanistici ed artistici (Accademia di Belle Arti e Università). È professore ordinario di Prima fascia, titolare della Cattedra di Tecniche e tecnologie della arti visive all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Da anni è impegnato in una indagine sulla storia e sull’immaginario della cultura mediterranea. Protagonista italiano della Light Art. Ha sempre lavorato su progetti in grado di generare estremo coinvolgimento emotivo e spirituale nello spettatore. È presente in numerose e prestigiose esposizioni nazionali ed internazionali (Budapest, Stoccolma, Osaka, Isola di Samothrace, Ajdovscina, Porto Alegre, Philadelfia, Sarajevo, Berlino, Mar de Plata, Labin). Tra le mostre personali e le rassegne più recenti ricordiamo: Bolognano Visionnaire (a cura di G. D’Orazio), Centro storico, Bolognano, Pescara; Arte di ricerca per la ricerca (a cura di B. Corà), Palazzo Peruzzi De’ Medici, Galleria Casa d’Aste Pananti; I Biennale Arte & Industria. Utopia e Realtà, (a cura di L. De Domizio Durini), Labin, Croazia, 2016; The last last supper. Leonardo e l’ultima cena nell’arte contemporanea, (a cura di A. d’Avossa), Villa Burba, Rho, Milano, 2016; Giulio De Mitri /Venit lux vera, Cattedrale San Cataldo, Taranto, 2015-2016; Wunderkammer, (a cura di R. Bilotti Ruggi d’Aragona e G. Covelli), Museo Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona di Rende (CS), 2015; Giulio De Mitri /Cortocircuito. Un viaggio interattivo con la luce-, Notte Europea dei Ricercatori / Bright 2015, Palazzo Pubblico, Siena, 2015; Giulio De Mitri / Transitorie architetture, Icastica, Loggiato del Vasari, Arezzo, 2015; Giulio De Mitri / In attesa dell’Alba, Il giardino delle Muse, Giardino di Palazzo Fieravecchia, Siena, 2015; Light Art Ensemble, (a cura di G. Gellini), Ex-Chiesa di San Carpoforo, Milano; IV Edizione della Biennale del Fin del Mundo 2014/2015, Argentina e Cile; Giulio De Mitri / Il corpo e l’anima (a cura di M. Bignardi), Museo F.R.A.C., Baronissi, (SA), 2014; Giulio De Mitri / Esperidi, Studio d’arte contemporanea “Pino Casagrande”, Roma, 2013; Biennali di Venezia LIV (2011) e LII (2007): Sguardo contemporaneo (a cura di R. Branà e G. Caroppo) e Padiglione Italia; J. Beuys. Difesa della natura (a cura di L. De Domizio Durini, 2011); XV Quadriennale di Roma, 2008; 20 artisti per i 150° dell’Unità d’Italia, Palazzo Reale, Torino, 2011; Intramoenia Extra Art (a cura di A. Bonito Oliva e G. Caroppo), Castelli di Puglia, 2007; La luce come corpo (a cura di B. Corà), Galleria Peccolo, Livorno, 2010; XV (2012) e XIV (2010) Biennale d’Arte Sacra Contemporanea, Museo Stauros, San Gabriele (TE); Videoart Yearbook 2007 e 2006 (a cura di R. Barilli), Bologna; Environmental Art Festival Lakonia: arthumanature topos 2007 (a cura di L. De Domizio Durini e A. d’Avossa), Sparta, Sellasia e Geraki (Grecia), 2007. Sue opere sono presenti in Musei, collezioni pubbliche e private.
L’edizione di quest’anno premia il tarantino Giulio De Mitri, artista innovativo e sperimentale la cui ricerca, poetica e filosofica al tempo stesso, sancisce un percorso coerente e rigoroso impegnato da anni tra identità, tecnologia sofisticata e mistica liricità ma fedele al proprio tempo e alla propria storia.
Il premio consiste nella realizzazione di tre speciali eventi così articolati: progetto e realizzazione di una opera pubblica site-specific da installare nel Parco di Sculture all’aperto già sede di una importante collezione, ormai storica, di imponenti sculture di maestri dell’arte contemporanea (da Staccioli a Carrino, da Nagasawa ai coniugi Poirier); mostra personale nella Galleria d’Arte Contemporanea “Vero Stoppioni” di Santa Sofia; direzione di una residenza dedicata alla creatività giovanile.
L’evento si collegherà alla Settimana del Contemporaneo 2016 di Faenza. L’8 Ottobre, le opere concepite dai sei giovani artisti in seguito alla residenza verranno esposte all’interno della ex Sala da Ballo Milleluci di Santa Sofia in un progetto di mostra a cura di Irene Biolchini.
AttraversaMenti in luce è il titolo della mostra personale dell’artista e consta di opere recenti e dell’ultimo decennio (2006-2016): una ricerca tra Minimalismo mediterraneo, Arte sociale e Light Art che l’artista ha strutturato attraverso un allestimento di carattere immersivo e contemplativo, in grado di evocare i temi essenziali della sua ricerca e condurre l’osservatore tra paradigmi concettuali, tematizzati nelle sei sezioni della mostra: Energia, Il Grande Mare (Mediterraneo), Rigenerazione, Speranza, Volo e Spiritualità.
Il giardino di Psyché è invece il titolo della scultura pubblica site-specific, ideata e realizzata dall’artista per il Parco di Sculture all’aperto. Composta da oltre quindici massi di dimensioni diverse (pietra calcarea del territorio), sui quali svettano 65 farfalle in acciaio specchiante colte in procinto di spiccare il volo, l’opera monumentale è dedicata al mito di Psyché, attraverso il ricorso alla fragilità e alla leggerezza della farfalla, da sempre allegoria e simbolo dell’anima e del suo soffio vitale.
“Le opere di De Mitri – scrive nell’introduzione al catalogo Caterina Mambrini, Direttrice della Galleria d’arte contemporanea “Vero Stoppioni” – sono fondate su una ricerca profonda nella storia, nella memoria collettiva, nel mito; dalla filosofia greca alla letteratura contemporanea, la ricerca dell’artista è costellata di riflessioni e citazioni. Il sapiente intreccio tra l’aspetto testuale e quello visivo dà vita a installazioni composite, che innescano una serie illimitata di rimandi”. I due progetti espositivi sono curati dal Direttore scientifico, critico e storico dell’arte Renato Barilli. Un percorso all’insegna della cultura e dell’arte contemporanea che caratterizzerà questa 57^ edizione del premio. Un momento di fattiva fertilità e di “luce ancestrale” grazie alle opere luminose dell’artista che abilmente manipola gli elementi della natura e gli strumenti sofisticati della tecnica, seguendo – come scrive il curatore nella presentazione in catalogo – un “percorso rovesciato rispetto a quello mitico compiuto da Prometeo. Egli aveva rubato una fiammella all’Olimpo degli dei, trascinandola sulla Terra, e dunque abbassandola, degradandola. De Mitri invece è partito dal profondo del mare, ma traendone ugualmente un guizzo, una carica di energia, che poi ha portato fuori, all’aria, all’aperto, avviandolo a un processo di consolidamento. E dunque anche in questo caso siamo in presenza di una sfida agli Dei, quasi come dare di nuovo una scalata all’Olimpo, e dunque commettendo un gesto di grande orgoglio, ispirato alla sicurezza che ci dà al giorno d’oggi il pieno possesso della tecnologia” (R. Barilli).
La mostra resterà aperta fino al 19 novembre 2016.
Per l’occasione è stata realizzata una significativa pubblicazione sull’artista Giulio De Mitri, edita da Gangemi Editore, Roma.
Nota biografica
GIULIO DE MITRI (Taranto, 1952). Ha compiuto studi umanistici ed artistici (Accademia di Belle Arti e Università). È professore ordinario di Prima fascia, titolare della Cattedra di Tecniche e tecnologie della arti visive all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Da anni è impegnato in una indagine sulla storia e sull’immaginario della cultura mediterranea. Protagonista italiano della Light Art. Ha sempre lavorato su progetti in grado di generare estremo coinvolgimento emotivo e spirituale nello spettatore. È presente in numerose e prestigiose esposizioni nazionali ed internazionali (Budapest, Stoccolma, Osaka, Isola di Samothrace, Ajdovscina, Porto Alegre, Philadelfia, Sarajevo, Berlino, Mar de Plata, Labin). Tra le mostre personali e le rassegne più recenti ricordiamo: Bolognano Visionnaire (a cura di G. D’Orazio), Centro storico, Bolognano, Pescara; Arte di ricerca per la ricerca (a cura di B. Corà), Palazzo Peruzzi De’ Medici, Galleria Casa d’Aste Pananti; I Biennale Arte & Industria. Utopia e Realtà, (a cura di L. De Domizio Durini), Labin, Croazia, 2016; The last last supper. Leonardo e l’ultima cena nell’arte contemporanea, (a cura di A. d’Avossa), Villa Burba, Rho, Milano, 2016; Giulio De Mitri /Venit lux vera, Cattedrale San Cataldo, Taranto, 2015-2016; Wunderkammer, (a cura di R. Bilotti Ruggi d’Aragona e G. Covelli), Museo Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona di Rende (CS), 2015; Giulio De Mitri /Cortocircuito. Un viaggio interattivo con la luce-, Notte Europea dei Ricercatori / Bright 2015, Palazzo Pubblico, Siena, 2015; Giulio De Mitri / Transitorie architetture, Icastica, Loggiato del Vasari, Arezzo, 2015; Giulio De Mitri / In attesa dell’Alba, Il giardino delle Muse, Giardino di Palazzo Fieravecchia, Siena, 2015; Light Art Ensemble, (a cura di G. Gellini), Ex-Chiesa di San Carpoforo, Milano; IV Edizione della Biennale del Fin del Mundo 2014/2015, Argentina e Cile; Giulio De Mitri / Il corpo e l’anima (a cura di M. Bignardi), Museo F.R.A.C., Baronissi, (SA), 2014; Giulio De Mitri / Esperidi, Studio d’arte contemporanea “Pino Casagrande”, Roma, 2013; Biennali di Venezia LIV (2011) e LII (2007): Sguardo contemporaneo (a cura di R. Branà e G. Caroppo) e Padiglione Italia; J. Beuys. Difesa della natura (a cura di L. De Domizio Durini, 2011); XV Quadriennale di Roma, 2008; 20 artisti per i 150° dell’Unità d’Italia, Palazzo Reale, Torino, 2011; Intramoenia Extra Art (a cura di A. Bonito Oliva e G. Caroppo), Castelli di Puglia, 2007; La luce come corpo (a cura di B. Corà), Galleria Peccolo, Livorno, 2010; XV (2012) e XIV (2010) Biennale d’Arte Sacra Contemporanea, Museo Stauros, San Gabriele (TE); Videoart Yearbook 2007 e 2006 (a cura di R. Barilli), Bologna; Environmental Art Festival Lakonia: arthumanature topos 2007 (a cura di L. De Domizio Durini e A. d’Avossa), Sparta, Sellasia e Geraki (Grecia), 2007. Sue opere sono presenti in Musei, collezioni pubbliche e private.
Luoghi
+39 0543974551