Giovanni Morgese e Patrizia Ricco. Dulce Lignum
A cura di: Gaetano Mongelli
Patrizia Ricco, artista fotografa, e Giovanni Morgese, artista, espongono nel Museo Diocesano di Molfetta i loro lavori sul tema della passione e della croce di Cristo. La mostra è a cura del critico d’arte Gaetano Mongelli, professore di storia dell’arte presso l’Università degli studi di Bari con il coordinamento della Società Cooperativa FeArt.
La mostra si inserisce nel programma delle iniziative organizzate dal Comune di Molfetta durante il periodo delle celebrazioni della Settimana Santa e della Pasqua.
Il lavoro di Patrizia Ricco è un’indagine visiva che coglie dettagli delle “statue dei misteri” dello scultore molfettese Cozzoli che sfilano in processione durante i giorni del venerdì e sabato santi lungo le strade della città. Indaga anche il crocifisso ligneo seicentesco sito nella cattedrale di Andria cogliendo dettagli che di solito sono nascosti alla vista dell’osservatore. Le sue fotografie mettono, così, in evidenza i tratti più drammatici della passione di Cristo.
Il lavoro di Giovanni Morgese in modo minimale si serve di alcune parole-chiave che dicono il dramma e il mistero della passione di Cristo. Ogni parola è insieme forma e significato che richiamano la realtà della croce e il senso della passione e morte di Cristo. Il materiale usato è il ferro per dire la violenza e la sofferenza di Chi è passato attraverso il crogiuolo del fonditore per giungere alla vita nuova nella risurrezione.
La mostra si inserisce nel programma delle iniziative organizzate dal Comune di Molfetta durante il periodo delle celebrazioni della Settimana Santa e della Pasqua.
Il lavoro di Patrizia Ricco è un’indagine visiva che coglie dettagli delle “statue dei misteri” dello scultore molfettese Cozzoli che sfilano in processione durante i giorni del venerdì e sabato santi lungo le strade della città. Indaga anche il crocifisso ligneo seicentesco sito nella cattedrale di Andria cogliendo dettagli che di solito sono nascosti alla vista dell’osservatore. Le sue fotografie mettono, così, in evidenza i tratti più drammatici della passione di Cristo.
Il lavoro di Giovanni Morgese in modo minimale si serve di alcune parole-chiave che dicono il dramma e il mistero della passione di Cristo. Ogni parola è insieme forma e significato che richiamano la realtà della croce e il senso della passione e morte di Cristo. Il materiale usato è il ferro per dire la violenza e la sofferenza di Chi è passato attraverso il crogiuolo del fonditore per giungere alla vita nuova nella risurrezione.
Luoghi
ogni sabato e domenica festivi infrasettimanali giorni feriali: 10,00-13,00 / 17,30-20,30