07/05/2016  al 16/07/2016

Giovanni Campus. Tempo in processo. Rapporti, misure, connessioni

A cura di: Testo critico di Alberto Zanchetta.

Giovanni Campus. Tempo in processo. Rapporti, misure, connessioni
Menhir Arte Contemporanea ha il piacere di presentare “Tempo in processo. Rapporti, misure e connessioni”, mostra personale dell’artista Giovanni Campus che inaugura sabato 7 maggio alle ore 18.00.
La mostra, a cura di Alberto Zanchetta, comprende un percorso installativo all’interno dello spazio espositivo attraverso l’inserimento e la proiezione di assi in legno che dialogano con una selezione di opere, sia recenti, sia storiche, concepite a guisa di polittici, in cui primaria importanza è data all’uso dei materiali, in particolare il plexiglass e le “corde” realizzate nel decennio dei Settanta. Già nelle opere di quegli anni i titoli dichiarano infatti la loro prerogativa di porsi come “sequenze” caratterizzate da un effetto vibrante e una modulazione multipla e/o continua.
Il progetto ideato per La Spezia è articolato in un rimando relazionato tra le opere (concepite come momenti di un flusso temporale ininterrotto) che nel loro concatenarsi rappresentano quel tempo in processo che è alla base della ricerca artistica di Campus.
Le assi in legno, puntellate contro pavimenti, pareti e angoli della stanza, permettono allo spettatore di “orientarsi” nello spazio, ma al contempo finiscono per “ostacolarlo”. Diversamente, pittura e scultura si compenetrano e completano a vicenda, offrendoci una terza via: una nuova proposizione, di innesto, di indefinitezza, come in-finita è la dimensione cui tendono, non solo e non tanto nello spazio ma, anzitutto, nel tempo. Come scrive Alberto Zanchetta: «L’arte di Campus è in divenire, o meglio: nel divenire, pienamente coinvolta nel processo».
Sarebbe riduttivo affermare che le esposizioni di Campus mettono in mostra il processo, sarebbe più corretto dire che egli di-mostra come le opere siano entità unitarie, un insieme di più parti, la cui somma è superiore alle parti stesse. Non a caso, le forme da lui create ci appaiono irregolari: sono geometrie che si negano alla propria nomenclatura, sarebbe anzi più plausibile definirle delle “geografie”, luoghi in cui è possibile riconoscere i rapporti, individuare le misure e stabilire le connessioni di cui ci parla l’artista.
Così le lamine di ferro che si insinuano nella juta della tela, come a voler portare alla luce un nervo scoperto: una rottura dell’armonia e della sensibilità connessa all’esistere e all’esistente. I materiali e i loro volumi plastici stabiliscono infatti un “qui” e un “altrove”.
A corredo della mostra sarà presentato il catalogo con testo critico di Alberto Zanchetta. 

Luoghi

  • Menhir arte contemporanea - La Spezia - Via Alessandro Manzoni, 51 - 19121 La Spezia
             0187 731287
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