Giorgio Tentolini. Ex Tempore
A cura di: Matteo Galbiati
Nell’ambito del Premio Arteam Cup 2015, promosso dall’Associazione Arteam, la galleria Tiziana Severi Arte Contemporanea di Rubiera (RE) ha il piacere di ospitare in esclusiva la mostra personale intitolata Ex Tempore che, curata da Matteo Galbiati, vede protagonista l’artista di Giorgio Tentolini, vincitore del Premio Speciale sostenuto dalla stessa galleria.
Per quest’occasione Tentolini propone un progetto espositivo completamente inedito basato su una precisa combinazione di opere che, pur appartenenti a serie differenti di lavori, trovano una concertazione reciproca nella fugacità del ri-velamento del loro essere immagini labili e impermanenti. Come improvvise apparizioni, destinate poi a dis-farsi rapidamente davanti allo sguardo, la loro descrizione narrativa si affretta a catturare velocemente forme del visibile che, appartenendoci per poco tempo, magari osservate e misurate con distrazione, non siamo capaci di cogliere nella loro esattezza e complessità.
Tentolini, ricorrendo ad un assemblaggio fatto di stratificazioni di nastro carta, il nastro adesivo spesso utilizzato per scopi temporanei e provvisori, genera le sue visioni che, bloccata l’indeterminatezza di soggetti in perenne trasformazione, restano così protette e salvaguardate davanti al nostro sguardo.
Tentolini ci concede l’apparizione, ma non svela i contenuti, non riporta le storie, non imbandisce la pantagruelica tavola della figurazione, perché le sue rimangono labili trasfigurazioni di qualcosa già trascorso. Ombre leggere di esistenze che si incrociano e che solo il tempo sa regolare nel perenne ciclo dei suoi imperscrutabili cambiamenti. Fissità e abbandono, perdita e appartenenza dominano il senso poeticamente profondo sotteso alla dinamica di queste quattro serie di opere: Bambini, Modelle, Stazioni e Fossili condividono, infatti, un processo in fieri di mutazione della loro essenza, insito nella stessa natura dei soggetti da cui derivano.
I Bambini sottolineano il tempo fuggevole del cambiamento e delle trasformazioni che in breve tempo li portano, in fasi successive, a diventare adulti. Allo stesso tempo le Modelle ci raccontano di un corpo che, votato alla bellezza, si annulla nella precaria estetica di una corporeità a scadenza.
Le Stazioni sono luoghi di transito dove vite ed esperienze umane scorrono e si incrociano senza mai appartenersi del tutto: sono non-luoghi, sono ambienti di passaggio per un altrove caratteristico per ciascuno che li attraversa.
Con i Fossili Tentolini torna a toccare le corde del tempo che, in queste impronte lasciate milioni di anni or sono, acquisisce un valore ancor più profondo e imponderabile se paragonato alla concezione esistenziale dell’uomo rispetto al perdurare della sua esperienza di vita.
In Ex Tempore i segni visivi, destinati a diventare tracce nella memoria, acquistano, “improvvisamente”, spessori e consistenze diverse che, grazie all’operare scrupoloso e attento di Tentolini, alla fine, si scoprono permanere, rinnovando sempre il loro messaggio, il loro contenuto, che vanno oltre un’ammirazione veloce e passeggera.
Matteo Galbiati
Per quest’occasione Tentolini propone un progetto espositivo completamente inedito basato su una precisa combinazione di opere che, pur appartenenti a serie differenti di lavori, trovano una concertazione reciproca nella fugacità del ri-velamento del loro essere immagini labili e impermanenti. Come improvvise apparizioni, destinate poi a dis-farsi rapidamente davanti allo sguardo, la loro descrizione narrativa si affretta a catturare velocemente forme del visibile che, appartenendoci per poco tempo, magari osservate e misurate con distrazione, non siamo capaci di cogliere nella loro esattezza e complessità.
Tentolini, ricorrendo ad un assemblaggio fatto di stratificazioni di nastro carta, il nastro adesivo spesso utilizzato per scopi temporanei e provvisori, genera le sue visioni che, bloccata l’indeterminatezza di soggetti in perenne trasformazione, restano così protette e salvaguardate davanti al nostro sguardo.
Tentolini ci concede l’apparizione, ma non svela i contenuti, non riporta le storie, non imbandisce la pantagruelica tavola della figurazione, perché le sue rimangono labili trasfigurazioni di qualcosa già trascorso. Ombre leggere di esistenze che si incrociano e che solo il tempo sa regolare nel perenne ciclo dei suoi imperscrutabili cambiamenti. Fissità e abbandono, perdita e appartenenza dominano il senso poeticamente profondo sotteso alla dinamica di queste quattro serie di opere: Bambini, Modelle, Stazioni e Fossili condividono, infatti, un processo in fieri di mutazione della loro essenza, insito nella stessa natura dei soggetti da cui derivano.
I Bambini sottolineano il tempo fuggevole del cambiamento e delle trasformazioni che in breve tempo li portano, in fasi successive, a diventare adulti. Allo stesso tempo le Modelle ci raccontano di un corpo che, votato alla bellezza, si annulla nella precaria estetica di una corporeità a scadenza.
Le Stazioni sono luoghi di transito dove vite ed esperienze umane scorrono e si incrociano senza mai appartenersi del tutto: sono non-luoghi, sono ambienti di passaggio per un altrove caratteristico per ciascuno che li attraversa.
Con i Fossili Tentolini torna a toccare le corde del tempo che, in queste impronte lasciate milioni di anni or sono, acquisisce un valore ancor più profondo e imponderabile se paragonato alla concezione esistenziale dell’uomo rispetto al perdurare della sua esperienza di vita.
In Ex Tempore i segni visivi, destinati a diventare tracce nella memoria, acquistano, “improvvisamente”, spessori e consistenze diverse che, grazie all’operare scrupoloso e attento di Tentolini, alla fine, si scoprono permanere, rinnovando sempre il loro messaggio, il loro contenuto, che vanno oltre un’ammirazione veloce e passeggera.
Matteo Galbiati
Luoghi
www.tizianaseveri.it 0522 629392 339 4953893
ORARI: da lunedì a sabato : 9.00 – 12.30 / 16.00 -19.00 giovedì e sabato pomeriggio chiuso