Gianni Colosimo. Resurrezione
Giacomo Guidi é lieto di presentare Resurrezione, prima personale in galleria di Gianni Colosimo (Crotone, 1953).
Colosimo é una delle figure più significative della scena performativa internazionale. Fin dalla fine degli anni Settanta, trasferendosi a Roma, partecipa attivamente allo sviluppo del teatro sperimentale, facendo parte del movimento della Postavanguardia, particolarmente attivo nella capitale. Fin dagli esordi, la sua ricerca si situa nell'ambito dell'arte concettuale, rielaborando l'estetica di Yves Klein, Piero Manzoni e del Situazionismo. Sulla scia della messa in discussione della “Societa' dello Spettacolo”, nel 1981, invitato alla GNAM, presenta una performance in cui il pubblico stesso è pagato per partecipare, innescando un rovesciamento dei ruoli e delle relazioni tradizionali tra artista e spettatore. La continua messa in discussione dei parametri che regolano il sistema artistico è da allora la cifra principale della ricerca di Colosimo, che negli anni si è sviluppata attorno al tema del valore monetario dell’opera d’arte, delle dinamiche che presiedono alle logiche di mercato e delle contraddizioni della finanza internazionale, assumendo come punto di partenza l’analisi disincantata delle inevitabili interazioni tra produzione artistica ed economia.
Nel 2006, presso la galleria Pack di Milano, realizza l'ormai celeberrima installazione Wallpaper. Il vortice del desiderio e' privo di orizzonte, che consisteva nel tappezzare l'intero spazio espositivo con una carta da parati costituita da banconote da un dollaro. La stessa mostra e' stata riproposta nel 2008 a Roma presso Motelsalieri. Questo lavoro e' stato di recente al centro di una controversia legale nei confronti del Guggenheim di New York, colpevole, secondo Colosimo, di non avere tutelato la sua primogenitura estetica, proponendo una installazione di Hans-Peter Feldmann molto simile alla sua. Infatti Feldmann, vincitore dell'Hugo Boss Prize, nel 2011 tappezza un intero ambiente del Guggenheim con 100.000 banconote da un dollaro che costituivano l'intero ammontare del premio. Il caso Feldmann-Colosimo non e' sfuggito all'attenzione di Maurizio Cattelan che, nel ruolo di curatore della celebre rassegna torinese 'Shit and Die' (Torino, 2014/2015), ha reso omaggio al lavoro di entrambi gli artisti con una sorta di installazione-tributo realizzata da Eric Doeringer per lo scalone di rappresentanza di Palazzo Cavour, sede della mostra.
Colosimo, in questa sua mostra nella Capitale, presenta una serie di opere incentrate sulla riflessione circa il legame dialettico tra denaro, vita, morte e arte, secondo una visione tagliente e ironica che mescola i confini di tragedia e commedia, e che, sin dal titolo stesso, rivela una implicita speranza nei confronti del futuro. Le opere presenti in mostra fanno riferimento al motivo della banconote e si affiancano ad un monumento commemorativo al gruppo bancario Lehmann Brothers, tragicamente fallito nel settembre 2008. La dimensione performativa - elemento chiave della poetica dell'artista - é affidata ad alcune azioni live concepite appositamente per 'Resurrezione', che coinvolgeranno il pubblico in una esperienza diretta e totalizzante del percorso espositivo.
Colosimo é una delle figure più significative della scena performativa internazionale. Fin dalla fine degli anni Settanta, trasferendosi a Roma, partecipa attivamente allo sviluppo del teatro sperimentale, facendo parte del movimento della Postavanguardia, particolarmente attivo nella capitale. Fin dagli esordi, la sua ricerca si situa nell'ambito dell'arte concettuale, rielaborando l'estetica di Yves Klein, Piero Manzoni e del Situazionismo. Sulla scia della messa in discussione della “Societa' dello Spettacolo”, nel 1981, invitato alla GNAM, presenta una performance in cui il pubblico stesso è pagato per partecipare, innescando un rovesciamento dei ruoli e delle relazioni tradizionali tra artista e spettatore. La continua messa in discussione dei parametri che regolano il sistema artistico è da allora la cifra principale della ricerca di Colosimo, che negli anni si è sviluppata attorno al tema del valore monetario dell’opera d’arte, delle dinamiche che presiedono alle logiche di mercato e delle contraddizioni della finanza internazionale, assumendo come punto di partenza l’analisi disincantata delle inevitabili interazioni tra produzione artistica ed economia.
Nel 2006, presso la galleria Pack di Milano, realizza l'ormai celeberrima installazione Wallpaper. Il vortice del desiderio e' privo di orizzonte, che consisteva nel tappezzare l'intero spazio espositivo con una carta da parati costituita da banconote da un dollaro. La stessa mostra e' stata riproposta nel 2008 a Roma presso Motelsalieri. Questo lavoro e' stato di recente al centro di una controversia legale nei confronti del Guggenheim di New York, colpevole, secondo Colosimo, di non avere tutelato la sua primogenitura estetica, proponendo una installazione di Hans-Peter Feldmann molto simile alla sua. Infatti Feldmann, vincitore dell'Hugo Boss Prize, nel 2011 tappezza un intero ambiente del Guggenheim con 100.000 banconote da un dollaro che costituivano l'intero ammontare del premio. Il caso Feldmann-Colosimo non e' sfuggito all'attenzione di Maurizio Cattelan che, nel ruolo di curatore della celebre rassegna torinese 'Shit and Die' (Torino, 2014/2015), ha reso omaggio al lavoro di entrambi gli artisti con una sorta di installazione-tributo realizzata da Eric Doeringer per lo scalone di rappresentanza di Palazzo Cavour, sede della mostra.
Colosimo, in questa sua mostra nella Capitale, presenta una serie di opere incentrate sulla riflessione circa il legame dialettico tra denaro, vita, morte e arte, secondo una visione tagliente e ironica che mescola i confini di tragedia e commedia, e che, sin dal titolo stesso, rivela una implicita speranza nei confronti del futuro. Le opere presenti in mostra fanno riferimento al motivo della banconote e si affiancano ad un monumento commemorativo al gruppo bancario Lehmann Brothers, tragicamente fallito nel settembre 2008. La dimensione performativa - elemento chiave della poetica dell'artista - é affidata ad alcune azioni live concepite appositamente per 'Resurrezione', che coinvolgeranno il pubblico in una esperienza diretta e totalizzante del percorso espositivo.
Luoghi
www.giacomoguidi.it 06 68801038 06 68801038
Orario: mar-sab 10.30-13.30 e 15-19.30 ingresso libero