Giancarla Frare. Ut sculptura
A cura di: Loredana Rea
L’evento, visibile fino al 19 febbraio 2017, propone un suggestivo percorso nella ricerca artistica di una delle artiste italiane più interessanti. Le trenta opere presenti in mostra sono una stringente selezione dei lavori creati negli ultimi dieci anni, a sottolineare il profondo legame con la scultura e il senso plastico della forma, intrinseco alle ragioni pittoriche di un linguaggio intenso e sempre coerente a se stesso.
Sono fogli, anche di grandi dimensioni, realizzati con inchiostri e pigmenti naturali, che definiscono immagini dal forte sapore tettonico e litico e trasmettono prepotentemente l’equilibrio tra posizioni di pensiero e necessità del fare.
Le opere scelte a sintetizzare la vocazione plastica di Frare compongono una sorta di “geografia di frontiera”, costituita da paesaggi lunari e mineralizzati, pur al di là di ogni suggestione e allusività figurale. Attori silenziosi e immobili di queste terre, realmente percorse e vissute o solamente immaginate, sono pietre, ora selvaggiamente geologiche, ora monconi e frantumi di un passato che segna le infinite distese dalla luce incerta, improvvisamente ferite da segni che lasciano presagire possibili dinamismi. Sono i luoghi del “non più e non ancora” frequentati da rari viaggiatori, o da artisti che, scegliendo come proprio habitat la frontiera (né sarà un caso che i poeti mitteleuropei, come Trakl e Celan, siano nel cuore dell'autrice), si rendono ostinatamente imprendibili e irriducibili a categorie, appartenenze, discipline e placide correnti.
Il catalogo, edito dalla Fondazione Mastroianni, si avvale dei contributi critici di Carlo Fabrizio Carli, Franco Fanelli, Daniela Fonti, per restituire la complessità di un percorso di ricerca che Giancarla Frare ha sviluppato in un trentennio di attività, accogliendo stimoli e suggestioni di natura differente, nutrendo la pittura, l’incisione, la fotografia e le esperienze nella poesia e nella letteratura.
Sono fogli, anche di grandi dimensioni, realizzati con inchiostri e pigmenti naturali, che definiscono immagini dal forte sapore tettonico e litico e trasmettono prepotentemente l’equilibrio tra posizioni di pensiero e necessità del fare.
Le opere scelte a sintetizzare la vocazione plastica di Frare compongono una sorta di “geografia di frontiera”, costituita da paesaggi lunari e mineralizzati, pur al di là di ogni suggestione e allusività figurale. Attori silenziosi e immobili di queste terre, realmente percorse e vissute o solamente immaginate, sono pietre, ora selvaggiamente geologiche, ora monconi e frantumi di un passato che segna le infinite distese dalla luce incerta, improvvisamente ferite da segni che lasciano presagire possibili dinamismi. Sono i luoghi del “non più e non ancora” frequentati da rari viaggiatori, o da artisti che, scegliendo come proprio habitat la frontiera (né sarà un caso che i poeti mitteleuropei, come Trakl e Celan, siano nel cuore dell'autrice), si rendono ostinatamente imprendibili e irriducibili a categorie, appartenenze, discipline e placide correnti.
Il catalogo, edito dalla Fondazione Mastroianni, si avvale dei contributi critici di Carlo Fabrizio Carli, Franco Fanelli, Daniela Fonti, per restituire la complessità di un percorso di ricerca che Giancarla Frare ha sviluppato in un trentennio di attività, accogliendo stimoli e suggestioni di natura differente, nutrendo la pittura, l’incisione, la fotografia e le esperienze nella poesia e nella letteratura.
Luoghi
www.fondazionemastroianni.it 0776848105
Direttore artistico Loredana Rea dal martedì al venerdì 9,30/12,30 il sabato e la domenica 9,30/12,30 -16,00/18,00