Francesco Irnem. Questa e' solo una promessa di felicita'
A cura di: Raffaele Gavarro
Anna Marra Contemporanea è lieta di annunciare la mostra personale di Francesco Irnem dal titolo Questa è solo una promessa di felicità, a cura di Raffaele Gavarro.
La mostra presenta tre installazioni che occupano rispettivamente i due ambienti della galleria e il cortile interno. Francesco Irnem ha ridefinito lo spazio della galleria elaborando un percorso che è un vero e proprio attraversamento fisico e visivo dello spazio, e che utilizza materiali provenienti dall’edilizia associati a immagini dipinte e fotografiche, insieme a elementi vegetali.
Entrando si cammina su una griglia di ferro che ridefinisce il piano della galleria, mentre lo sguardo incontra frammenti di cielo ottenuti stendendo in maniera accuratissima olio, polvere di pietra calcarea e grafite su tela, custodite in algide vetrine industriali.
L’ambiente di passaggio tra le due sale presenta accumuli di legni e griglie di ferro, appoggiati alle pareti come fossero abbandonati, mentre nel centro della seconda sala un’unica installazione domina la scena. Si tratta di una semplice architettura geometrica, che custodisce al suo interno detriti di foratini sotto i quali sono appese tre immagini identiche e capovolte dell’Himalaya.
Nel cortile una non meno elementare struttura architettonica fatta di tubi innocenti, contiene una serie di piante, dei palmizi in vaso, come se fosse un vivaio, una riserva di natura da utilizzare secondo necessità.
Questa è solo una promessa di felicità richiama esplicitamente quella promesse de bonheur, che se in Stendhal era la promessa della bellezza, prima in Nietzsche e poi in Adorno, diventa l’esperienza del mondo che l’artista compie con la realizzazione dell’opera d’arte. Un’esperienza alla quale è invitato a partecipare il fruitore.
Questa è solo una promessa di felicità è accompagnata da un catalogo, edito da Gangemi, con un testo del curatore.
La mostra presenta tre installazioni che occupano rispettivamente i due ambienti della galleria e il cortile interno. Francesco Irnem ha ridefinito lo spazio della galleria elaborando un percorso che è un vero e proprio attraversamento fisico e visivo dello spazio, e che utilizza materiali provenienti dall’edilizia associati a immagini dipinte e fotografiche, insieme a elementi vegetali.
Entrando si cammina su una griglia di ferro che ridefinisce il piano della galleria, mentre lo sguardo incontra frammenti di cielo ottenuti stendendo in maniera accuratissima olio, polvere di pietra calcarea e grafite su tela, custodite in algide vetrine industriali.
L’ambiente di passaggio tra le due sale presenta accumuli di legni e griglie di ferro, appoggiati alle pareti come fossero abbandonati, mentre nel centro della seconda sala un’unica installazione domina la scena. Si tratta di una semplice architettura geometrica, che custodisce al suo interno detriti di foratini sotto i quali sono appese tre immagini identiche e capovolte dell’Himalaya.
Nel cortile una non meno elementare struttura architettonica fatta di tubi innocenti, contiene una serie di piante, dei palmizi in vaso, come se fosse un vivaio, una riserva di natura da utilizzare secondo necessità.
Questa è solo una promessa di felicità richiama esplicitamente quella promesse de bonheur, che se in Stendhal era la promessa della bellezza, prima in Nietzsche e poi in Adorno, diventa l’esperienza del mondo che l’artista compie con la realizzazione dell’opera d’arte. Un’esperienza alla quale è invitato a partecipare il fruitore.
Questa è solo una promessa di felicità è accompagnata da un catalogo, edito da Gangemi, con un testo del curatore.
Luoghi
www.annamarracontemporanea.it
orario: mar-sab, 15.30-19.30 e su appuntamento