Francesco Candeloro. Segni di luce
A cura di: Tommaso Trini e Ara Merjian
La galleria A arte Invernizzi inaugura giovedì 24 settembre 2015 alle ore 18.30 una mostra di
Francesco Candeloro.
All’ingresso della galleria è esposta l’opera Altre Luci Stoccolma in cui le lastre in plexiglas generano,
attraverso l’incontro con la luce, luminosità cromatiche evanescenti.
Al piano superiore della galleria un’installazione in plexiglas di grandi dimensioni ricrea lo skyline della
città di New York e definisce un passaggio oltre il quale è visibile Visioni del tempo, opera installata
nell’ultima finestra che, integrandosi e dialogando con l’ambiente, restituisce una diversa visione della
silouette della Torre Velasca; questa è riproposta in piccole dimensioni, moltiplicata e in continuo
mutamento. Il variare della luce del giorno proietta il volume della finestra e la sagoma dell'elemento
architettonico che diventa un filtro in cui si sommano i colori delle lastre sovrapposte ed oltre il quale è
possibile avere uno sguardo disatteso sulla città.
Nella seconda sala del piano superiore si trova Linee Attese, i cui neon definiscono nella stanza buia
linee di luce che tratteggiano la visione di luoghi, riletti dall’artista attraverso la propria percezione
intrinsecamente legata alla memoria.
Al piano inferiore dello spazio espositivo vengono esposte undici opere in plexiglas ognuna composta
da quattro diverse lastre, di differenti colori, suddivise in coppie speculari e sovrapposte. Le lamine
racchiudono le immagini derivate dall’esperienza diretta, ritraggono e sono legate alla memoria di
città, che l’artista rilegge e ripropone attraverso i diversi elementi.
“+ – La geometria delle installazioni sempre rinnovate di Candeloro e il frastaglio degli orizzonti profilati
della sua urbanistica site-specific condividono il principio plus-minus del ciclo di tele ovali (dunque,
oculari) dipinte da Piet Mondrian (1916 e dintorni) alla scoperta dell’arte astratta. Sì, quelle coi segni
crociati o no, visibili tra la spiaggia con il mare in fondo e l’albero di una barca in primo piano: estate
del Neoplasticismo. Nel lentissimo processo di messa a fuoco dell’immagine mediante il + e il – si
formarono i nostri occhi e quelli dei rapaci, artisti compresi, secondo la selezione naturale, lungo tutto un
evo. Ora sono segni di luce in questa mostra. Ma all’orizzonte vedo miraggi.” (Tommaso Trini)
In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo bilingue con la riproduzione delle opere in
mostra, saggi di Tommaso Trini e Ara Merjian, un testo di Luca Scarlini, una poesia di Carlo Invernizzi
e un aggiornato apparato bio-bibliografico.
Francesco Candeloro.
All’ingresso della galleria è esposta l’opera Altre Luci Stoccolma in cui le lastre in plexiglas generano,
attraverso l’incontro con la luce, luminosità cromatiche evanescenti.
Al piano superiore della galleria un’installazione in plexiglas di grandi dimensioni ricrea lo skyline della
città di New York e definisce un passaggio oltre il quale è visibile Visioni del tempo, opera installata
nell’ultima finestra che, integrandosi e dialogando con l’ambiente, restituisce una diversa visione della
silouette della Torre Velasca; questa è riproposta in piccole dimensioni, moltiplicata e in continuo
mutamento. Il variare della luce del giorno proietta il volume della finestra e la sagoma dell'elemento
architettonico che diventa un filtro in cui si sommano i colori delle lastre sovrapposte ed oltre il quale è
possibile avere uno sguardo disatteso sulla città.
Nella seconda sala del piano superiore si trova Linee Attese, i cui neon definiscono nella stanza buia
linee di luce che tratteggiano la visione di luoghi, riletti dall’artista attraverso la propria percezione
intrinsecamente legata alla memoria.
Al piano inferiore dello spazio espositivo vengono esposte undici opere in plexiglas ognuna composta
da quattro diverse lastre, di differenti colori, suddivise in coppie speculari e sovrapposte. Le lamine
racchiudono le immagini derivate dall’esperienza diretta, ritraggono e sono legate alla memoria di
città, che l’artista rilegge e ripropone attraverso i diversi elementi.
“+ – La geometria delle installazioni sempre rinnovate di Candeloro e il frastaglio degli orizzonti profilati
della sua urbanistica site-specific condividono il principio plus-minus del ciclo di tele ovali (dunque,
oculari) dipinte da Piet Mondrian (1916 e dintorni) alla scoperta dell’arte astratta. Sì, quelle coi segni
crociati o no, visibili tra la spiaggia con il mare in fondo e l’albero di una barca in primo piano: estate
del Neoplasticismo. Nel lentissimo processo di messa a fuoco dell’immagine mediante il + e il – si
formarono i nostri occhi e quelli dei rapaci, artisti compresi, secondo la selezione naturale, lungo tutto un
evo. Ora sono segni di luce in questa mostra. Ma all’orizzonte vedo miraggi.” (Tommaso Trini)
In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo bilingue con la riproduzione delle opere in
mostra, saggi di Tommaso Trini e Ara Merjian, un testo di Luca Scarlini, una poesia di Carlo Invernizzi
e un aggiornato apparato bio-bibliografico.
File allegati
Luoghi
www.aarteinvernizzi.it 02 29402855 02 29402855
ORARI: da lunedì a venerdì 10-13 15-19, sabato su appuntamento