For me, abstraction is real!
A cura di: Katarzyna Kołodziej, Magdalena Komornicka
Nella molteplicità di atteggiamenti e strategie artistici rappresentati da giovani pittori polacchi (nati negli Anni Ottanta), di cui non c’è niente però che diventi principale e meriti di essere chiamato “una corrente” o nemmeno “una moda”, presentiamo a Boccanera Gallery quello che ci sembra fresco e sembra che abbia un potenziale massimo ossia l’aspirazione alla semplicità. Gli interessi degli artisti presentati alla mostra ruotano intorno ad un’astrazione ed un minimalismo ampiamente compresi. La mostra contiene le opere basate su soluzioni grafiche e geometriche, sull’analisi della macchia e della linea, sullo studio del colore, delle sue qualità, del suo potere o dell’impotenza e sui limiti o possibilità che ne risultano; sull’allontanarsi dalla tela verso altri materiali, sul passare da due dimensioni allo spazio e, inoltre, sull’inserimento letterale della luce, del tempo e dello spazio dentro la tecnica pittorica.
La narrazione della mostra guiderà lo spettatore partendo dalle opere in cui è visibile un’aspirazione alla semplicità e alla geometrizzazione, attraverso l’astrazione coloristica, fino al minimalismo radicale e alla rinuncia completa alla tela. Il punto di partenza sono le tele di Cezary Poniatowski (nato nel 1987) ¬– grafiche, in bianco e nero, sulle quali appaiono figure umane, facce, nature morte con piante e la tipografia, tutto questo però prende la forma di monocromatiche tonalità, macchie, linee, contorni che diventa un’astrazione geometrica, nella quale solo dopo un attimo si scoprono nascosti classici soggetti pittorici, ispirazioni romantiche o addirittura senso dell'umorismo. Un percorso simile sta seguendo Justyna Kisielewska (nata nel 1986) che fila le proprie storie dipingendo con il bianco sulla tela coperta d’imprimitura dello stesso colore. Così i suoi racconti diventano quasi invisibili in modo che lo spettatore stia davanti a grandi tele pure e solo grazie a sottili differenze di fattura tra la vernice acrilica e l’imprimitura, in una luce idonea, possa riconoscere le storie in loro nascoste, le quali – come risulterà – possono sia divertire che spaventare. Tomasz Kowalski (nato nel 1984) trasforma le sue pitture in forme spaziali e grafiche, usando tecniche ormai dimenticate della metaloplastica. Le tele multitrama, con tanti piani e colme di colore, diventano giochi enigmistici in cui l’unico strumento dell’artista è la linea e il contorno. Grazie a questo semplice metodo, l’intensità delle opere su tela viene minimizzata ma le storie narrate dall’artista riecheggiano ancora. L’arte di Tomasz Baran (nato nel 1985) è caratterizzata da un minimalismo radicale, attenzione di un colorista, nonché dalle crepature, distorsioni e deformazioni realizzate attraverso un gioco con i telai.
I suoi quadri monocromatici diventano sculture coperte di tela. Sembra che per l’artista sia importante la materialità dello smalto che crea sulla tela specchi luccicanti nei quali sono visibili le relazioni tra luce e ombra. Un passo ancora in avanti fa Piotr Łakomy (nato nel 1983) il quale abbandona completamente la classica tecnica pittorica. L’artista utilizza nelle sue opere oggetti di uso quotidiano, le loro parti, i visceri, i materiali e le sostanze. Crea quadri molto delicati e ripetibili su lastre offset di alluminio, estraendo la loro struttura da specchio, sottolineando la loro sensibilità alla luce e inserendo lo spettatore nel processo della creazione di sistemi spaziali e composizioni in un determinato ambiente e tempo. Lo spazio dello spettatore viene creato anche da Alicja Bielawska (nata nel 1980) attraverso i suoi “esercizi sulla corda”. Sottili e colorite sculture che assomigliano alle scalette da parco giochi, si richiamano alle tradizioni modernistiche e fanno venire in mente l’attenzione dei funzionalisti per il colore e il materiale.
Al fine di creare un’opera “site specific” abbiamo invitato Katarzyna Przezwańska (nata nel 1984) per la quale il colore è diventato uno strumento artistico di base. L’artista che nelle sue opere si riferisce alle tradizioni pittoriche dell’avanguardia, annetterà e trasformerà modificando coloristicamente lo spazio della galleria. Il colore servirà come uno strumento per effettuare un’analisi dell’ambiente, le qualità di ogni colore in sistemi geometrici estrarranno e sottolineeranno funzioni di tutte le stanze e divisioni architettoniche. Questo lavoro costituirà anche lo sfondo o l’allestimento per tutte le opere presentate alla mostra. Katarzyna Kołodziej, Magdalena Komornicka
Gli artisti invitati: Tomasz Baran, Alicja Bielawska, Justyna Kisielewska, Tomasz Kowalski, Piotr Łakomy, Cezary Poniatowski, Katarzyna Przezwańska
La narrazione della mostra guiderà lo spettatore partendo dalle opere in cui è visibile un’aspirazione alla semplicità e alla geometrizzazione, attraverso l’astrazione coloristica, fino al minimalismo radicale e alla rinuncia completa alla tela. Il punto di partenza sono le tele di Cezary Poniatowski (nato nel 1987) ¬– grafiche, in bianco e nero, sulle quali appaiono figure umane, facce, nature morte con piante e la tipografia, tutto questo però prende la forma di monocromatiche tonalità, macchie, linee, contorni che diventa un’astrazione geometrica, nella quale solo dopo un attimo si scoprono nascosti classici soggetti pittorici, ispirazioni romantiche o addirittura senso dell'umorismo. Un percorso simile sta seguendo Justyna Kisielewska (nata nel 1986) che fila le proprie storie dipingendo con il bianco sulla tela coperta d’imprimitura dello stesso colore. Così i suoi racconti diventano quasi invisibili in modo che lo spettatore stia davanti a grandi tele pure e solo grazie a sottili differenze di fattura tra la vernice acrilica e l’imprimitura, in una luce idonea, possa riconoscere le storie in loro nascoste, le quali – come risulterà – possono sia divertire che spaventare. Tomasz Kowalski (nato nel 1984) trasforma le sue pitture in forme spaziali e grafiche, usando tecniche ormai dimenticate della metaloplastica. Le tele multitrama, con tanti piani e colme di colore, diventano giochi enigmistici in cui l’unico strumento dell’artista è la linea e il contorno. Grazie a questo semplice metodo, l’intensità delle opere su tela viene minimizzata ma le storie narrate dall’artista riecheggiano ancora. L’arte di Tomasz Baran (nato nel 1985) è caratterizzata da un minimalismo radicale, attenzione di un colorista, nonché dalle crepature, distorsioni e deformazioni realizzate attraverso un gioco con i telai.
I suoi quadri monocromatici diventano sculture coperte di tela. Sembra che per l’artista sia importante la materialità dello smalto che crea sulla tela specchi luccicanti nei quali sono visibili le relazioni tra luce e ombra. Un passo ancora in avanti fa Piotr Łakomy (nato nel 1983) il quale abbandona completamente la classica tecnica pittorica. L’artista utilizza nelle sue opere oggetti di uso quotidiano, le loro parti, i visceri, i materiali e le sostanze. Crea quadri molto delicati e ripetibili su lastre offset di alluminio, estraendo la loro struttura da specchio, sottolineando la loro sensibilità alla luce e inserendo lo spettatore nel processo della creazione di sistemi spaziali e composizioni in un determinato ambiente e tempo. Lo spazio dello spettatore viene creato anche da Alicja Bielawska (nata nel 1980) attraverso i suoi “esercizi sulla corda”. Sottili e colorite sculture che assomigliano alle scalette da parco giochi, si richiamano alle tradizioni modernistiche e fanno venire in mente l’attenzione dei funzionalisti per il colore e il materiale.
Al fine di creare un’opera “site specific” abbiamo invitato Katarzyna Przezwańska (nata nel 1984) per la quale il colore è diventato uno strumento artistico di base. L’artista che nelle sue opere si riferisce alle tradizioni pittoriche dell’avanguardia, annetterà e trasformerà modificando coloristicamente lo spazio della galleria. Il colore servirà come uno strumento per effettuare un’analisi dell’ambiente, le qualità di ogni colore in sistemi geometrici estrarranno e sottolineeranno funzioni di tutte le stanze e divisioni architettoniche. Questo lavoro costituirà anche lo sfondo o l’allestimento per tutte le opere presentate alla mostra. Katarzyna Kołodziej, Magdalena Komornicka
Gli artisti invitati: Tomasz Baran, Alicja Bielawska, Justyna Kisielewska, Tomasz Kowalski, Piotr Łakomy, Cezary Poniatowski, Katarzyna Przezwańska
Luoghi
http://www.arteboccanera.com 0461.984206 340.5747013
Orari: da lunedì a sabato 10-19 o su appuntamento