Florian Neufeldt. Soliloqui
The Gallery Apart è orgogliosa di presentare la seconda personale in galleria di Florian Neufeldt, artista tedesco di stanza a Berlino.
Florian Neufeldt elegge la pratica scultorea a proprio mezzo espressivo prediletto, spingendosi oltre la lezione postmodernista che ha tolto la scultura dal piedistallo per proporla come uno degli elementi che determinano uno spazio. Neufeldt infatti tratta l’oggetto e lo spazio come fattori complementari ma distinti. Gli oggetti e lo spazio non sono mai soltanto materiale da utilizzare, sono materia che si trasforma in qualcosa d’altro.
Neufeldt utilizza oggetti di scarto o tratti dagli stessi luoghi in cui realizza le sue installazioni. Spesso aggiunge altro materiale, ma il suo intervento è soprattutto volto a rielaborare, sezionare, frammentare e cambiare l’oggetto di partenza senza volersene completamente liberare, mantenendone l’anima oltre che il ricordo della funzione originaria. Ciascun oggetto dunque narra la sua storia, la sua metamorfosi, e lo stesso fa lo spazio a cui l’artista assegna pari dignità e soprattutto autonomia di presenza. È un confronto di soliloqui fra cose e spazi e, naturalmente, anche il modo con cui l’artista parla a se stesso.
Esemplare è l’intervento che Neufeldt realizza nella parte d’ingresso della galleria. Utilizzando gli infissi e i vetri delle finestre che danno sulla strada, l’artista crea una sorta di piccolo rifugio stufa a disposizione degli spettatori, costruendo una gabbia trasparente all’interno della quale colloca un radiatore, anch’esso sradicato dal muro e di cui viene mantenuta la funzione. Il tutto posizionato sul lucernaio che stabilmente pone in contatto visivo il pian terreno della galleria con il piano interrato sottostante. Lo spostamento e la trasformazione degli infissi incide così non solo sull’oggetto scultura che deriva da tale processo di metamorfosi, ma anche sullo spazio che, restando alla mercé delle intemperie e del tempo atmosferico a causa dell’assenza delle finestre, di fatto si trasforma da spazio interno della galleria a spazio all’aperto.
A complemento di tale intervento, Neufeldt propone una serie di sculture di piccole dimensioni disposte nei grandi spazi della galleria in modo da creare un rapporto e un’influenza concettuali oltre che visivi fondati sull’evidente contrasto dimensionale.
Florian Neufeldt elegge la pratica scultorea a proprio mezzo espressivo prediletto, spingendosi oltre la lezione postmodernista che ha tolto la scultura dal piedistallo per proporla come uno degli elementi che determinano uno spazio. Neufeldt infatti tratta l’oggetto e lo spazio come fattori complementari ma distinti. Gli oggetti e lo spazio non sono mai soltanto materiale da utilizzare, sono materia che si trasforma in qualcosa d’altro.
Neufeldt utilizza oggetti di scarto o tratti dagli stessi luoghi in cui realizza le sue installazioni. Spesso aggiunge altro materiale, ma il suo intervento è soprattutto volto a rielaborare, sezionare, frammentare e cambiare l’oggetto di partenza senza volersene completamente liberare, mantenendone l’anima oltre che il ricordo della funzione originaria. Ciascun oggetto dunque narra la sua storia, la sua metamorfosi, e lo stesso fa lo spazio a cui l’artista assegna pari dignità e soprattutto autonomia di presenza. È un confronto di soliloqui fra cose e spazi e, naturalmente, anche il modo con cui l’artista parla a se stesso.
Esemplare è l’intervento che Neufeldt realizza nella parte d’ingresso della galleria. Utilizzando gli infissi e i vetri delle finestre che danno sulla strada, l’artista crea una sorta di piccolo rifugio stufa a disposizione degli spettatori, costruendo una gabbia trasparente all’interno della quale colloca un radiatore, anch’esso sradicato dal muro e di cui viene mantenuta la funzione. Il tutto posizionato sul lucernaio che stabilmente pone in contatto visivo il pian terreno della galleria con il piano interrato sottostante. Lo spostamento e la trasformazione degli infissi incide così non solo sull’oggetto scultura che deriva da tale processo di metamorfosi, ma anche sullo spazio che, restando alla mercé delle intemperie e del tempo atmosferico a causa dell’assenza delle finestre, di fatto si trasforma da spazio interno della galleria a spazio all’aperto.
A complemento di tale intervento, Neufeldt propone una serie di sculture di piccole dimensioni disposte nei grandi spazi della galleria in modo da creare un rapporto e un’influenza concettuali oltre che visivi fondati sull’evidente contrasto dimensionale.
Luoghi
www.thegalleryapart.it 6 68809863
orario: mar-sab 16-20 o su appuntamento