Ferruccio Pasqui. Gli anni del sodalizio con Adolfo De Carolis.
A cura di: Francesco Parisi
La Galleria Simone Aleandri Arte Moderna, dopo i numerosi lavori rivolti alla grafica italiana e mitteleuropea nei decenni a cavallo tra ottocento e novecento, indaga, attraverso una silloge di circa 40 disegni, la figura, a lungo trascurata, dell'artista senese Ferruccio Pasqui e dei rapporti con il suo maestro Adolfo De Carolis.
Come precisa Francesco Parisi nell'introduzione al saggio in catalogo “Data ormai al 1971 la mostra antologica di Ferruccio Pasqui che, seppure ordinata da Raffaele de Grada, non riusciva pienamente nel tentativo di riposizionare l’artista nel panorama delle arti del Novecento. L’esposizione era infatti rigorosamente affidata ai soli dipinti, perlopiù di impronta postmacchiaiola, eseguiti tra la prima metà degli anni ’30 e la fine alla fine degli anni ’50. In quell’occasione – sebbene un ampio apparato biografico fu redatto per il catalogo – non fu quindi possibile ripercorrere l’intero itinerario dell’artista valutandone i rapporti culturali che stabilì con l’ambiente dannunziano, ma soprattutto con il suo maestro Adolfo de Carolis, figura all’epoca ancora non ben rivalutata.“
In mostra oltre 30 disegni di Ferruccio Pasqui dal 1905 al 1930, accompagnati da 10 disegni di Adoflo De Carolis, preparatori per i celebri affreschi in Palazzo del Podestà a Bologna, lasciati incompiuti ed ultimati da Pasqui. Ai nudi di gusto michelangiolesco, si affiancano ritratti di intellettuali ed amici, vedute di campagna toscana (suggestivi i disegni a china raffiguranti le crete senesi) e studi di figure in costume per il dipinto “Il palio di Siena” del 1905. Un grande autoritratto realizzato ad acquaforte ci mostra l'artista in vesti cinquecentesche con clessidra in mano, l'opera è emblematica per la comprensione della poetica neo rinascimentale che permea l'esposizione e, più in generale, gli ambienti dannunziani negli anni dieci e venti del novecento.
Come precisa Francesco Parisi nell'introduzione al saggio in catalogo “Data ormai al 1971 la mostra antologica di Ferruccio Pasqui che, seppure ordinata da Raffaele de Grada, non riusciva pienamente nel tentativo di riposizionare l’artista nel panorama delle arti del Novecento. L’esposizione era infatti rigorosamente affidata ai soli dipinti, perlopiù di impronta postmacchiaiola, eseguiti tra la prima metà degli anni ’30 e la fine alla fine degli anni ’50. In quell’occasione – sebbene un ampio apparato biografico fu redatto per il catalogo – non fu quindi possibile ripercorrere l’intero itinerario dell’artista valutandone i rapporti culturali che stabilì con l’ambiente dannunziano, ma soprattutto con il suo maestro Adolfo de Carolis, figura all’epoca ancora non ben rivalutata.“
In mostra oltre 30 disegni di Ferruccio Pasqui dal 1905 al 1930, accompagnati da 10 disegni di Adoflo De Carolis, preparatori per i celebri affreschi in Palazzo del Podestà a Bologna, lasciati incompiuti ed ultimati da Pasqui. Ai nudi di gusto michelangiolesco, si affiancano ritratti di intellettuali ed amici, vedute di campagna toscana (suggestivi i disegni a china raffiguranti le crete senesi) e studi di figure in costume per il dipinto “Il palio di Siena” del 1905. Un grande autoritratto realizzato ad acquaforte ci mostra l'artista in vesti cinquecentesche con clessidra in mano, l'opera è emblematica per la comprensione della poetica neo rinascimentale che permea l'esposizione e, più in generale, gli ambienti dannunziani negli anni dieci e venti del novecento.
Luoghi
http://www.aleandriartemoderna.com 3476309520
Orario: tutti i giorni non festivi, ore 10-19