Fernando Rea. Mitologie mediterranee
A cura di: Testo di Marcello Carlino
Si inaugura mercoledì 13 maggio alle 18,30, nello spazio espositivo de La Saletta Centro delle Arti di Frosinone, la personale di Fernando Rea Mitologie mediterranee, che propone una lettura inedita della sua ricerca pittorica.
Propone, infatti, una serie di quadri della Mitarte, realizzati negli anni ’90, a suggerire – come sottolinea Marcello Carlino nel testo critico - “un racconto per frammenti, in piccolo formato, fatto di tessere autonome eppure ricomponibili in un insieme - e il racconto è plurale in potenza, molteplice per definizione; il mito è racconto che si basa su un’origine che è una lacuna, un’assenza; il mito è racconto che, basandosi su un’origine che è una lacuna e un’assenza, lavora sugli altri racconti del mito (sui miti secondi) per colmare quella lacuna, per tornare all’origine e dirla (per dirne, nel mentre, il valore e il destino); il mito è un racconto che, partendo dall’origine come lacuna e volendo tornare all’origine come pienezza, non può che incontrare infinitamente la storicità umana, la provvisorietà profana, l’instabilità arbitraria del suo dire. Il mito è racconto ed è viaggio, pertanto. Un viaggio che non ha progressione possibile, un viaggio che non può avere stazione d’arrivo”.
L’istallazione espositiva si offre allo sguardo come un’affascinante “camera picta”, in cui Fernando Rea propone un’immersione totale in un’atmosfera satura di colori e di una gestualità controllata eppure densa di energia.
La mostra rimarrà aperta fino al 25 maggio secondo il seguente orario: tutti i giorni dalle 18,00 alle 20,30.
Propone, infatti, una serie di quadri della Mitarte, realizzati negli anni ’90, a suggerire – come sottolinea Marcello Carlino nel testo critico - “un racconto per frammenti, in piccolo formato, fatto di tessere autonome eppure ricomponibili in un insieme - e il racconto è plurale in potenza, molteplice per definizione; il mito è racconto che si basa su un’origine che è una lacuna, un’assenza; il mito è racconto che, basandosi su un’origine che è una lacuna e un’assenza, lavora sugli altri racconti del mito (sui miti secondi) per colmare quella lacuna, per tornare all’origine e dirla (per dirne, nel mentre, il valore e il destino); il mito è un racconto che, partendo dall’origine come lacuna e volendo tornare all’origine come pienezza, non può che incontrare infinitamente la storicità umana, la provvisorietà profana, l’instabilità arbitraria del suo dire. Il mito è racconto ed è viaggio, pertanto. Un viaggio che non ha progressione possibile, un viaggio che non può avere stazione d’arrivo”.
L’istallazione espositiva si offre allo sguardo come un’affascinante “camera picta”, in cui Fernando Rea propone un’immersione totale in un’atmosfera satura di colori e di una gestualità controllata eppure densa di energia.
La mostra rimarrà aperta fino al 25 maggio secondo il seguente orario: tutti i giorni dalle 18,00 alle 20,30.
Luoghi
http://www.lasaletta.net 0775.1543800 3356676437