Fabio Viale. + O |
A cura di: Testo di Enrico Mattei
La Galleria Poggiali e Forconi, in occasione di BIAF, la Biennale Internazionale di Antiquariato a Firenze, presenta + O | il nuovo progetto di Fabio Viale (Cuneo, 1975), appositamente concepito per gli spazi della Galleria a Firenze. In mostra un corpus di lavori realizzati utilizzando il materiale di elezione dell’artista: il marmo statuario di Carrara.
Con questo nuovo progetto Viale si propone di sintetizzare da un punto di vista formale le sperimentazioni compiute fino ad ora, attraverso un articolato percorso artistico che ha avuto diverse tappe importanti tra cui la mostra al Museo del Novecento di Milano, la personale alla Galleria Sperone di New York e la vittoria dei Premi Henreaux e Cairo.
Il titolo stesso della mostra è un’espressione di sintesi: + O | un logo fatto di simboli che non necessitano della parola ma solo della sintesi visiva perché il senso di questa riflessione vuole essere quello di creare sensazioni ed emozioni elementari, riconducibili a forme primarie.
Nel percorso espositivo compaiono, infatti, opere che simulando il polistirolo, come già visto in alcune famosissimi lavori di Viale, asciugano tuttavia la propria forma fino a divenire semplici intersezioni di linee: così come le ruote di muletti diventano cerchi, quelle di camion o SUV insiemi concentrici di anelli intrecciati, mentre mazze da baseball diventano austeri segni rettilinei. Lavori che spiazzano e stupiscono lo spettatore perché nella loro essenzialità di forma in realtà alludono sempre ad altro. L’artista, infatti, toglie gli oggetti dal quotidiano per capovolgerli da un punto di vista semantico, creando un effetto destabilizzante e a tratti paradossale, esaltato dalla pesantezza e solennità del marmo.
Fabio Viale ha fatto della poetica dello spiazzamento e della strategia dell’equivoco il proprio credo artistico fino a spingersi a far muovere una barca di marmo in acqua.
Per questa mostra il senso di sfida si rivolge in particolare alla sensazione di pesantezza delle ruote e non più alla ricerca della leggerezza che ne ha contraddistinto il lavoro fino ad oggi.
Le ruote non si mostrano più solo come un oggetto riconducibile alla realtà, ma la riflessione si vuole focalizzare sul senso e sulla percezione della materia: gli pneumatici non sono svuotati all’interno (come dovrebbero essere dei veri pneumatici) ma sono pieni, compatti, come fossero macine e ci mostrano la forza della materia in tutto il suo essere.
L’esposizione continua nella project room della Galleria che è in parte dedicata da Fabio Viale alla celebrazione delle opere di Michelangelo per portare lo spettatore a soffermarsi sulla grandezza dell’artista in occasione dei 540 anni dalla nascita.
In particolare nel suggestivo spazio di via Benedetta troviamo due opere dedicate al genio di Michelangelo: una è un tavolo di grandi dimensioni, interamente realizzato in marmo bianco e tatuato con immagini tratte dagli affreschi della Cappella Sistina; mentre l’altro lavoro protagonista della project room è un bellissimo busto maschile, in marmo bianco, su cui spiccano una serie di tatuaggi che prendono anch’essi spunto dalle scene ritratte nella Cappella Sistina.
Con questo nuovo progetto Viale si propone di sintetizzare da un punto di vista formale le sperimentazioni compiute fino ad ora, attraverso un articolato percorso artistico che ha avuto diverse tappe importanti tra cui la mostra al Museo del Novecento di Milano, la personale alla Galleria Sperone di New York e la vittoria dei Premi Henreaux e Cairo.
Il titolo stesso della mostra è un’espressione di sintesi: + O | un logo fatto di simboli che non necessitano della parola ma solo della sintesi visiva perché il senso di questa riflessione vuole essere quello di creare sensazioni ed emozioni elementari, riconducibili a forme primarie.
Nel percorso espositivo compaiono, infatti, opere che simulando il polistirolo, come già visto in alcune famosissimi lavori di Viale, asciugano tuttavia la propria forma fino a divenire semplici intersezioni di linee: così come le ruote di muletti diventano cerchi, quelle di camion o SUV insiemi concentrici di anelli intrecciati, mentre mazze da baseball diventano austeri segni rettilinei. Lavori che spiazzano e stupiscono lo spettatore perché nella loro essenzialità di forma in realtà alludono sempre ad altro. L’artista, infatti, toglie gli oggetti dal quotidiano per capovolgerli da un punto di vista semantico, creando un effetto destabilizzante e a tratti paradossale, esaltato dalla pesantezza e solennità del marmo.
Fabio Viale ha fatto della poetica dello spiazzamento e della strategia dell’equivoco il proprio credo artistico fino a spingersi a far muovere una barca di marmo in acqua.
Per questa mostra il senso di sfida si rivolge in particolare alla sensazione di pesantezza delle ruote e non più alla ricerca della leggerezza che ne ha contraddistinto il lavoro fino ad oggi.
Le ruote non si mostrano più solo come un oggetto riconducibile alla realtà, ma la riflessione si vuole focalizzare sul senso e sulla percezione della materia: gli pneumatici non sono svuotati all’interno (come dovrebbero essere dei veri pneumatici) ma sono pieni, compatti, come fossero macine e ci mostrano la forza della materia in tutto il suo essere.
L’esposizione continua nella project room della Galleria che è in parte dedicata da Fabio Viale alla celebrazione delle opere di Michelangelo per portare lo spettatore a soffermarsi sulla grandezza dell’artista in occasione dei 540 anni dalla nascita.
In particolare nel suggestivo spazio di via Benedetta troviamo due opere dedicate al genio di Michelangelo: una è un tavolo di grandi dimensioni, interamente realizzato in marmo bianco e tatuato con immagini tratte dagli affreschi della Cappella Sistina; mentre l’altro lavoro protagonista della project room è un bellissimo busto maschile, in marmo bianco, su cui spiccano una serie di tatuaggi che prendono anch’essi spunto dalle scene ritratte nella Cappella Sistina.
Luoghi
www.poggialieforconi.it 055 287748 055 2729406
orario: mar-sab 10-13 e 15-19 ingresso libero