Espressioni - Collettiva
A cura di: Luciano Carini
Alla galleria d'arte contemporanea “Studio C” di via G. Campesio 39 si inaugura oggi, alle ore 18, la mostra collettiva dal titolo “Espressioni”. Non si tratta di una “nuova” rassegna d'arte ma di una tradizione ormai consolidata e accolta con grande interesse e attenzione sia dalla critica che dal collezionismo: la direzione della galleria propone cioè ai suoi collezionisti e alla critica un gruppo di artisti già noti e conosciuti, perchè facenti parte del proprio gruppo storico, insieme a nomi nuovi e di sicuro interesse che saranno proposti in mostre personali nella successiva stagione artistica. Una mostra non tematica, dunque, e neppure legata a particolari “tendenze” o “Movimenti Storici”, ma libera e democratica, che questa volta, però, ha prestato particolare attenzione all’espressione figurativa, o meglio, ai vari tipi di “figurativo” che oggi ancora animano il panorama dell’arte contemporanea. Questi i nomi degli artisti proposti e le città di provenienza: Cornelio Bertazzoli (Cremona), Roberto Bordin (Treviso), Isabella D’Ortona (Piacenza), Massimiliano Luschi (Livorno), Giuseppe Melani (Pistoia), Giorgio Mori (Cremona), Sandro Odelli (Piacenza), Renato Parzianello (Treviso), Patrizio Vellucci (Milano).
La mostra inizia, dunque, proponendo un percorso che parte dal “figurativo tradizionale” con opere di particolare intensità e partecipazione. Sono quelle di Cornelio Bertazzoli, Giorgio Mori, Massimiliano Luschi e Sandro Odelli. Si tratta di artisti di grande esperienza, con alle spalle una lunga ed articolata attività espositiva. In questo settore della mostra potremo così ammirare le note ballerine di Mori, i paesaggi labronici di Luschi, le scenografiche vedute di Bertazzoli e uno storico dipinto di Sandro Odelli, artista piacentino recentemente scomparso. Proseguendo troveremo poi le drammatiche figure di Isabella D’Ortona di evidente derivazione Espressionista, tutte ispirate alla solitudine e alla denuncia esistenziale e quelle di Giuseppe Melani rese uniche e preziose dalla raffinata scomposizione spaziale, dalla sapiente tassellatura geometrica e dai colori morbidi e pastellati per entrare poi nel più moderno figurativo di Roberto Bordin con alcuni suoi caratteristici dipinti di paesaggi urbani dove grattacieli, luminarie e code interminabili di auto offrono allo spettatore uno spaccato quanto mai veritiero dei nostri caotici giorni. Straordinari, come sempre, i dipinti di Patrizio Vellucci, dove i paesaggi vivono di luci e colori, di raffinate sovrapposizioni e velature, dove la carta, magistralmente trattata, diventa nobile elemento di indagine e scoperta, supporto ideale per sviluppare idee e pensieri, tematiche e progetti. Il percorso espositivo termina poi con Renato Parzianello artista di trame e tracciati interiori, dove le traiettorie, i segni e le ferite rappresentano chiaramente le strade del destino, le vie dell’esistenza, gli avvenimenti imponderabili della nostra umana quotidianità.
La mostra inizia, dunque, proponendo un percorso che parte dal “figurativo tradizionale” con opere di particolare intensità e partecipazione. Sono quelle di Cornelio Bertazzoli, Giorgio Mori, Massimiliano Luschi e Sandro Odelli. Si tratta di artisti di grande esperienza, con alle spalle una lunga ed articolata attività espositiva. In questo settore della mostra potremo così ammirare le note ballerine di Mori, i paesaggi labronici di Luschi, le scenografiche vedute di Bertazzoli e uno storico dipinto di Sandro Odelli, artista piacentino recentemente scomparso. Proseguendo troveremo poi le drammatiche figure di Isabella D’Ortona di evidente derivazione Espressionista, tutte ispirate alla solitudine e alla denuncia esistenziale e quelle di Giuseppe Melani rese uniche e preziose dalla raffinata scomposizione spaziale, dalla sapiente tassellatura geometrica e dai colori morbidi e pastellati per entrare poi nel più moderno figurativo di Roberto Bordin con alcuni suoi caratteristici dipinti di paesaggi urbani dove grattacieli, luminarie e code interminabili di auto offrono allo spettatore uno spaccato quanto mai veritiero dei nostri caotici giorni. Straordinari, come sempre, i dipinti di Patrizio Vellucci, dove i paesaggi vivono di luci e colori, di raffinate sovrapposizioni e velature, dove la carta, magistralmente trattata, diventa nobile elemento di indagine e scoperta, supporto ideale per sviluppare idee e pensieri, tematiche e progetti. Il percorso espositivo termina poi con Renato Parzianello artista di trame e tracciati interiori, dove le traiettorie, i segni e le ferite rappresentano chiaramente le strade del destino, le vie dell’esistenza, gli avvenimenti imponderabili della nostra umana quotidianità.
Luoghi
0523716846 3488703060