Ernesto Terlizzi. Apologia della superficie
La mostra è composta da 30 carte tutte realizzate nel corso del 2013.
In questi particolari fogli, l’autore, pur spaziando attraverso discipline e materie diverse, conferma la sua precisa riconoscibilità grazie al costante utilizzo del suo segno grafico contaminato nei vari risvolti della sua lunga ricerca.
Un costante rinnovamento grazie a intelligenti espedienti immaginativi, fenditure, brecce e segni sempre tesi a coniugare, il manuale e il mentale, la pratica dell’arte e la teoria ad essa dedicata, in un processo di destrutturazione dell’immagine carico di rimandi ed allusioni.
Nei testi che accompagnano il catalogo Melina Scalise, Francesco Tadini e Antonello Tolve così scrivono: “...Terlizzi arriva a Spazio Tadini con una sua personale in questo luogo d’arte e cultura dedicato al maestro Emilio Tadini di cui conserva stima e ricordi. Ad ospitare la carte di Terlizzi, le pareti dello studio di Tadini, per riallacciare un dialogo mai interrotto come solo l’arte sa fare. I suoi lavori sono il racconto di un corpo, di un viaggio... Frammenti di quei paesaggi visibili a occhio nudo si ritrovano, staccati dalla prospettiva naturale, e collocati nelle opere di Terlizzi... Un dosatore perfetto del bianco e del nero e di tutte le sfumature del grigio... affascinato dalla semplicità e dall’essenzialità” (Melina Scalise)
“Essere apparentemente lieti mentre l’animo brucia ferocemente e, mentre la storia divora gli umani con le stesse fauci e la violenza di sempre, affidare a forme profughe – non certo solo object trouvé – il verbo futuro di ogni racconto possibile. Questo sembra essere il progetto radicale di Ernesto Terlizzi. E delle sue rudi eleganze in guisa di continuità iper raffinate tra disegno, pittura e brandelli vari. “La vera armonia sta nella disarmonia”, chiosa Ernesto nella video intervista sopracitata. E forse, con garbo e coerenza progettuale proprie di ogni grande artista, a conseguenza della conseguenza delle premesse gettate quarant’anni fa, la disarmonia di queste forme profughe è vero antidoto all’inquinamento oftalmico corrente. Mi sveglierò ancora di notte per vedere con desiderio queste trenta carte perfette di Ernesto, che saranno inondate dalla luce che meritano” (Francesco Tadini)
“Irrimediabilmente legato ad un tessuto fragile e irrequieto che fa i conti con la vita, Terlizzi esercita non a caso sulla superficie una spinta morbida e morbosa che volge verso la crisi del riferimento tra la realtà e il linguaggio della pittura per costruire, così, uno spazio concreto, bidimensionale, mentale. Ogni sua opera recente, comprese queste nuove carte che ascoltano (accolgono e rappresentano)il silenzio del mare, rappresenta dunque un gioco linguistico, un processo di destrutturazione della realtà per erigere un discorso del linguaggio sul linguaggio mediante una modalità sinonimica attraverso la quale generare «l’attivazione di fasce potenti di equivalenza e di identità a livello profondo, le quali compromettono le articolazioni differenziali e oppositive delle strutture semiche di superficie»” (Antonello Tolve)
In questi particolari fogli, l’autore, pur spaziando attraverso discipline e materie diverse, conferma la sua precisa riconoscibilità grazie al costante utilizzo del suo segno grafico contaminato nei vari risvolti della sua lunga ricerca.
Un costante rinnovamento grazie a intelligenti espedienti immaginativi, fenditure, brecce e segni sempre tesi a coniugare, il manuale e il mentale, la pratica dell’arte e la teoria ad essa dedicata, in un processo di destrutturazione dell’immagine carico di rimandi ed allusioni.
Nei testi che accompagnano il catalogo Melina Scalise, Francesco Tadini e Antonello Tolve così scrivono: “...Terlizzi arriva a Spazio Tadini con una sua personale in questo luogo d’arte e cultura dedicato al maestro Emilio Tadini di cui conserva stima e ricordi. Ad ospitare la carte di Terlizzi, le pareti dello studio di Tadini, per riallacciare un dialogo mai interrotto come solo l’arte sa fare. I suoi lavori sono il racconto di un corpo, di un viaggio... Frammenti di quei paesaggi visibili a occhio nudo si ritrovano, staccati dalla prospettiva naturale, e collocati nelle opere di Terlizzi... Un dosatore perfetto del bianco e del nero e di tutte le sfumature del grigio... affascinato dalla semplicità e dall’essenzialità” (Melina Scalise)
“Essere apparentemente lieti mentre l’animo brucia ferocemente e, mentre la storia divora gli umani con le stesse fauci e la violenza di sempre, affidare a forme profughe – non certo solo object trouvé – il verbo futuro di ogni racconto possibile. Questo sembra essere il progetto radicale di Ernesto Terlizzi. E delle sue rudi eleganze in guisa di continuità iper raffinate tra disegno, pittura e brandelli vari. “La vera armonia sta nella disarmonia”, chiosa Ernesto nella video intervista sopracitata. E forse, con garbo e coerenza progettuale proprie di ogni grande artista, a conseguenza della conseguenza delle premesse gettate quarant’anni fa, la disarmonia di queste forme profughe è vero antidoto all’inquinamento oftalmico corrente. Mi sveglierò ancora di notte per vedere con desiderio queste trenta carte perfette di Ernesto, che saranno inondate dalla luce che meritano” (Francesco Tadini)
“Irrimediabilmente legato ad un tessuto fragile e irrequieto che fa i conti con la vita, Terlizzi esercita non a caso sulla superficie una spinta morbida e morbosa che volge verso la crisi del riferimento tra la realtà e il linguaggio della pittura per costruire, così, uno spazio concreto, bidimensionale, mentale. Ogni sua opera recente, comprese queste nuove carte che ascoltano (accolgono e rappresentano)il silenzio del mare, rappresenta dunque un gioco linguistico, un processo di destrutturazione della realtà per erigere un discorso del linguaggio sul linguaggio mediante una modalità sinonimica attraverso la quale generare «l’attivazione di fasce potenti di equivalenza e di identità a livello profondo, le quali compromettono le articolazioni differenziali e oppositive delle strutture semiche di superficie»” (Antonello Tolve)
Luoghi
www.spaziotadini.wordpress.com 3664584532
apertura da martedì a sabato dalle 15.30 alle 19 o su appuntamento