Ernesto Morales. Il giorno come la notte
A cura di: Karin Reisovà
La mostra personale Il giorno come la notte dell’artista argentino Ernesto Morales viene accolta a Casa Toesca, sede di Areacreativa42, con la presentazione di una serie di lavori inediti, dal 14 marzo al 10 maggio 2015.
Il progetto espositivo curato da Karin Reisovà comprende opere in continuità con il lavoro precedente dell’artista, ma recentemente arricchito dall’esperienza espositiva in Oriente, in particolare a Singapore, Kuala Lumpur, Jakarta e Bangkok dove Morales ha avuto modo di essere in stretto contatto con la natura dei luoghi, fonte d’inspirazione per approfondire e delineare la mostra.
I fili conduttori sono i temi della primavera e del relativo equinozio durante il quale, come ci indica il termine stesso “Equus Nox”, vi saranno uguali numero di ore di luce e di oscurità, dunque il giorno come la notte, a pochi giorni dalla inaugurazione.
Il cambiamento di stagione ci rimanda alla rinascita, al risveglio della natura, all’amore ed i suoi miti: l’ambiente è in trasformazione e questa sensazione di positiva aspettativa coinvolge anche gli esseri umani.
Non solo, vengono rappresentati miti ed allegorie, quando Ernesto Morales nel richiamare Madre Natura associa a Flora - Dea dell’antichità romana - simboli quali la rosa bianca, il cigno, la fenice, l’uovo, le rondini.
Anche la tematica degli opposti viene analizzata ed esplicitata, in riferimento alla generazione di nuovi cicli vitali: il maschile ed il femminile, il giorno e la notte, il bianco e il nero, il buio e la luce.
I paesaggi talvolta reali e talvolta onirici del precedente lavoro dell’artista uniti a questo nuovo percorso, lavorativo e di vita, ci permettono di entrare in una dimensione intima e coinvolgente. E nei quadri si riflette quella che è la grande sensibilità di Ernesto Morales, ossia quella di entrare in empatia con i luoghi e le persone, permettendo all’osservatore di comprendere realmente le sue opere e le motivazioni, aspetti che nell’arte contemporanea non sempre appaiono di facile cognizione.
La mostra e il luogo espositivo, anch’esso così intimo e pregno di storia, permetteranno una chiamata alla bellezza, all’attenzione, al tempo lento, all’umanità nel suo lato più spirituale che l’arte ci permette di percepire.
A seguito della prima inaugurazione, la mostra si rinnoverà il giorno 11 aprile, con l’esposizione di nuovi lavori dalla medesima tematica.
Il progetto espositivo curato da Karin Reisovà comprende opere in continuità con il lavoro precedente dell’artista, ma recentemente arricchito dall’esperienza espositiva in Oriente, in particolare a Singapore, Kuala Lumpur, Jakarta e Bangkok dove Morales ha avuto modo di essere in stretto contatto con la natura dei luoghi, fonte d’inspirazione per approfondire e delineare la mostra.
I fili conduttori sono i temi della primavera e del relativo equinozio durante il quale, come ci indica il termine stesso “Equus Nox”, vi saranno uguali numero di ore di luce e di oscurità, dunque il giorno come la notte, a pochi giorni dalla inaugurazione.
Il cambiamento di stagione ci rimanda alla rinascita, al risveglio della natura, all’amore ed i suoi miti: l’ambiente è in trasformazione e questa sensazione di positiva aspettativa coinvolge anche gli esseri umani.
Non solo, vengono rappresentati miti ed allegorie, quando Ernesto Morales nel richiamare Madre Natura associa a Flora - Dea dell’antichità romana - simboli quali la rosa bianca, il cigno, la fenice, l’uovo, le rondini.
Anche la tematica degli opposti viene analizzata ed esplicitata, in riferimento alla generazione di nuovi cicli vitali: il maschile ed il femminile, il giorno e la notte, il bianco e il nero, il buio e la luce.
I paesaggi talvolta reali e talvolta onirici del precedente lavoro dell’artista uniti a questo nuovo percorso, lavorativo e di vita, ci permettono di entrare in una dimensione intima e coinvolgente. E nei quadri si riflette quella che è la grande sensibilità di Ernesto Morales, ossia quella di entrare in empatia con i luoghi e le persone, permettendo all’osservatore di comprendere realmente le sue opere e le motivazioni, aspetti che nell’arte contemporanea non sempre appaiono di facile cognizione.
La mostra e il luogo espositivo, anch’esso così intimo e pregno di storia, permetteranno una chiamata alla bellezza, all’attenzione, al tempo lento, all’umanità nel suo lato più spirituale che l’arte ci permette di percepire.
A seguito della prima inaugurazione, la mostra si rinnoverà il giorno 11 aprile, con l’esposizione di nuovi lavori dalla medesima tematica.