Ercole Monti. Opere recenti
A cura di: cura di Elena Cardenas Malagodi con testo critico di Lea Mattarella.
La mostra “Ercole Monti. Opere recenti” è la personale accolta dalla Biblioteca Angelica – Galleria di Roma dal 6 al 30 giugno, a cura di Elena Cardenas Malagodi che percorre il lavoro dell’artista degli dieci ultimi anni.
Ercole Monti dopo Milano, Venezia, Parigi, Londra, New York, espone finalmente a Roma, la sua città natale.
Gli oli su tela, fra cui numerosi inediti, ribadiscono le tematiche e il linguaggio espressivo - tra naturalismo e astrattismo - coltivati da Ercole Monti nel corso della sua lunga carriera artistica.
Le sollecitazioni che l’artista riceve nel suo quotidiano dagli oggetti, dalle persone, dagli ambienti, si esprimono nell’opera tramite una traduzione sensibile in cui l’espressione artistica non travalica completamente la realtà.
Partendo da elementi paesaggistici, naturalistici e del quotidiano: marine, campi di grano, sabbie, prati, l’artista traduce i soggetti in visioni trasfigurate, in forme e colori che esaltano l’aspetto emozionale della natura e della vita di tutti i giorni.
Ne deriva nel dipinto uno straordinario stato di equilibrio tra memoria e creatività.
“Le forme, in Monti non scaturiscono mai da un gesto immediato e libero, come nella pittura d’azione, ma ubbidiscono a regole più meditate di composizione, come in quella “astratto concreta” sostiene Fabrizio Crisafulli.
La pittura morbida e trasparente, distesa sulle grandi tele con ampie campiture monocromatiche di verdi, rossi, gialli, bianchi, neri, blu, esprime il concetto di sintesi oltre alla spiccata sensibilità e intensità del sentire, che contraddistingue l’arista. Il colore assume il ruolo di elemento caratterizzante che domina le forme, come afferma Lea Mattarella nel testo critico realizzato in occasione della mostra: “… la magia del colore che costruisce, tesse, dà ritmo e respiro, scandisce, separa, unisce, abbraccia, accarezza, a volte si riposa e altre esplode”.
Emerge dai lavori una forte armonia, che permane anche nell’utilizzo di tonalità scure come si evince nell’opera intitolata Mare nero (2010) in cui è sufficiente una linea dorata a illuminare l’opera nella sua totalità o in Cielo Grigio (2013) attraversato da un intervento cromatico di rosa.
Fra le opere esposte è inoltre presente un piccolo nucleo che risale agli anni 90 fra cui Grano e grano e Terra bruna, due esempi indiscutibili del calore trasmesso dalla stesura di tonalità calde e avvolgenti dei marroni, delle ocre e dei gialli.
L’essenza del colore e l’elemento luminoso, costantemente presenti, contribuiscono a esprimere il senso di toltale libertà che Ercole Monti intende trasmettere.
Accompagna la mostra un catalogo a cura di Elena Cardenas Malagodi con testo critico di Lea Mattarella.
Ercole Monti dopo Milano, Venezia, Parigi, Londra, New York, espone finalmente a Roma, la sua città natale.
Gli oli su tela, fra cui numerosi inediti, ribadiscono le tematiche e il linguaggio espressivo - tra naturalismo e astrattismo - coltivati da Ercole Monti nel corso della sua lunga carriera artistica.
Le sollecitazioni che l’artista riceve nel suo quotidiano dagli oggetti, dalle persone, dagli ambienti, si esprimono nell’opera tramite una traduzione sensibile in cui l’espressione artistica non travalica completamente la realtà.
Partendo da elementi paesaggistici, naturalistici e del quotidiano: marine, campi di grano, sabbie, prati, l’artista traduce i soggetti in visioni trasfigurate, in forme e colori che esaltano l’aspetto emozionale della natura e della vita di tutti i giorni.
Ne deriva nel dipinto uno straordinario stato di equilibrio tra memoria e creatività.
“Le forme, in Monti non scaturiscono mai da un gesto immediato e libero, come nella pittura d’azione, ma ubbidiscono a regole più meditate di composizione, come in quella “astratto concreta” sostiene Fabrizio Crisafulli.
La pittura morbida e trasparente, distesa sulle grandi tele con ampie campiture monocromatiche di verdi, rossi, gialli, bianchi, neri, blu, esprime il concetto di sintesi oltre alla spiccata sensibilità e intensità del sentire, che contraddistingue l’arista. Il colore assume il ruolo di elemento caratterizzante che domina le forme, come afferma Lea Mattarella nel testo critico realizzato in occasione della mostra: “… la magia del colore che costruisce, tesse, dà ritmo e respiro, scandisce, separa, unisce, abbraccia, accarezza, a volte si riposa e altre esplode”.
Emerge dai lavori una forte armonia, che permane anche nell’utilizzo di tonalità scure come si evince nell’opera intitolata Mare nero (2010) in cui è sufficiente una linea dorata a illuminare l’opera nella sua totalità o in Cielo Grigio (2013) attraversato da un intervento cromatico di rosa.
Fra le opere esposte è inoltre presente un piccolo nucleo che risale agli anni 90 fra cui Grano e grano e Terra bruna, due esempi indiscutibili del calore trasmesso dalla stesura di tonalità calde e avvolgenti dei marroni, delle ocre e dei gialli.
L’essenza del colore e l’elemento luminoso, costantemente presenti, contribuiscono a esprimere il senso di toltale libertà che Ercole Monti intende trasmettere.
Accompagna la mostra un catalogo a cura di Elena Cardenas Malagodi con testo critico di Lea Mattarella.
Luoghi
www.bibliotecaangelica.beniculturali.it 06 6840801
lunedì e venerdì dalle h 10.30 alle h 16.30 / martedì - mercoledì - giovedì dalle h 10.30 alle h 18.30 / sabato dalle h. 10.30 alle h 13.30