Enrico Tealdi. Golfo mistico
A cura di: Testo di Giorgio Falco
La galleria Il segno di Roma, presenta la mostra personale dell’artista piemontese Enrico Tealdi, con uno scritto in catalogo di Giorgio Falco.
Il Golfo Mistico, che da il titolo alla mostra, è una musica che arriva da un luogo nascosto, una fossa orchestrale posta tra platea e palcoscenico. Lo spettatore si trova in una condizione tale per cui il suono lo avvolge senza un preciso riferimento della sua provenienza, generando una forma di magia mista a smarrimento.
L’artista presenta i suoi ultimi lavori: soggetti che appartengono a un momento della vita, non troppo vicino e neppure così lontano. Sono immagini che fanno parte di un passato comune a molti. Sono quelle che l’artista chiama: “storie minime”, quelle storie quasi dimenticate, fatte di luoghi, di incontri, di frammenti che la memoria conserva a dispetto dell’importanza che noi stessi diamo nell’ archiviare ciò che accade. Allora basta un colore, l’immagine di una giostra, una figura, per ricordare un momento vissuto, un’atmosfera, un luogo perso nel passato. Come il golfo mistico funge da cassa di risonanza, così la memoria gioca da filo conduttore.
La carta è un supporto fragile e vulnerabile, ma adatta a contenere le figure che camminano sospese, intente a districarsi tra segni come frammenti di discorsi incompiuti o interrotti. In una materia composta di colori e grafite vanno in scena storie di incontri,abbandoni e attese. Il silenzio dei luoghi, le case vuote e spiate attraverso i vetri anneriti, ci invitano ad avvicinarci e a spiare, a guardarsi dentro e trovare riflessi, noi stessi.
Il Golfo Mistico, che da il titolo alla mostra, è una musica che arriva da un luogo nascosto, una fossa orchestrale posta tra platea e palcoscenico. Lo spettatore si trova in una condizione tale per cui il suono lo avvolge senza un preciso riferimento della sua provenienza, generando una forma di magia mista a smarrimento.
L’artista presenta i suoi ultimi lavori: soggetti che appartengono a un momento della vita, non troppo vicino e neppure così lontano. Sono immagini che fanno parte di un passato comune a molti. Sono quelle che l’artista chiama: “storie minime”, quelle storie quasi dimenticate, fatte di luoghi, di incontri, di frammenti che la memoria conserva a dispetto dell’importanza che noi stessi diamo nell’ archiviare ciò che accade. Allora basta un colore, l’immagine di una giostra, una figura, per ricordare un momento vissuto, un’atmosfera, un luogo perso nel passato. Come il golfo mistico funge da cassa di risonanza, così la memoria gioca da filo conduttore.
La carta è un supporto fragile e vulnerabile, ma adatta a contenere le figure che camminano sospese, intente a districarsi tra segni come frammenti di discorsi incompiuti o interrotti. In una materia composta di colori e grafite vanno in scena storie di incontri,abbandoni e attese. Il silenzio dei luoghi, le case vuote e spiate attraverso i vetri anneriti, ci invitano ad avvicinarci e a spiare, a guardarsi dentro e trovare riflessi, noi stessi.
Luoghi
www.galleriailsegno.com 06 6791387 06 6795844
orario: 10,30 - 13,00 17,00 - 19,30 - chiuso: sabato pomeriggio, domenica, lunedì mattina