Emanuela Fiorelli. L'orizzonte degli eventi
A cura di: Lorenzo Respi
Le sculture di Emanuela Fiorelli sono la trasposizione di uno schema mentale preordinato, che attraverso la distensione e l’ordito di un filo elastico o di cotone prende la forma di piani e volumi. Il tracciato rigoroso del filo, lo studio degli angoli e l’accostamento di superfici semitrasparenti costruiscono un impianto prospettico severo e razionale. Non c’è spazio né per un ripensamento né per l’errore di calcolo perché l’ortogonalità è l’essenza stessa della scultura.
Adesso però qualcosa è cambiato. Nelle opere realizzate per la mostra, l’estremo rigore formale che contraddistingue le sculture di Emanuela Fiorelli è entrato in crisi. Il filo si allenta e si flette su se stesso fino a perdere la tensione strutturale e la facoltà ordinatrice: le geometrie ortogonali collassano e si cancellano, i piani paralleli vacillano e interferiscono, le ampie campiture nere avanzano sulle superfici annullando la corretta percezione della profondità.
Emanuela Fiorelli segue con destrezza l’inedito impulso creativo, costruisce trame complesse e inaspettate, cosciente di arrivare a un punto in cui ordine e disordine si fonderanno insieme nella genesi dell’opera. Questo confine immaginario - come l’orizzonte degli eventi dei buchi neri nell’universo - nasconde inevitabilmente l’ignoto e concentra in sé un’immensa energia creativa, quella forza centrifuga e centripeta, caratteristica fisica del buco nero, che Emanuela Fiorelli dovrà riordinare e intessere in originali forme scultoree vorticose.
La dimensione architettonica su scala ambientale della scultura si esprime pienamente nella grande installazione “L’orizzonte degli eventi” (2014), in cui la Fiorelli rappresenta in tre dimensioni la sua personale interpretazione dell’orizzonte degli eventi. Pensata e realizzata appositamente per la galleria Anna Marra Contemporanea, invade la sala d’ingresso e la zona di accesso all’ultima sala.
Sfruttando i due ambienti attigui, la Fiorelli riorganizza il volume interno e trasforma lo spazio nel supporto statico per la sua installazione. La scultrice ragiona da architetto, progetta a priori e poi ricerca le soluzioni tecniche più idonee per garantire espressività all’intervento site specific.
Adesso però qualcosa è cambiato. Nelle opere realizzate per la mostra, l’estremo rigore formale che contraddistingue le sculture di Emanuela Fiorelli è entrato in crisi. Il filo si allenta e si flette su se stesso fino a perdere la tensione strutturale e la facoltà ordinatrice: le geometrie ortogonali collassano e si cancellano, i piani paralleli vacillano e interferiscono, le ampie campiture nere avanzano sulle superfici annullando la corretta percezione della profondità.
Emanuela Fiorelli segue con destrezza l’inedito impulso creativo, costruisce trame complesse e inaspettate, cosciente di arrivare a un punto in cui ordine e disordine si fonderanno insieme nella genesi dell’opera. Questo confine immaginario - come l’orizzonte degli eventi dei buchi neri nell’universo - nasconde inevitabilmente l’ignoto e concentra in sé un’immensa energia creativa, quella forza centrifuga e centripeta, caratteristica fisica del buco nero, che Emanuela Fiorelli dovrà riordinare e intessere in originali forme scultoree vorticose.
La dimensione architettonica su scala ambientale della scultura si esprime pienamente nella grande installazione “L’orizzonte degli eventi” (2014), in cui la Fiorelli rappresenta in tre dimensioni la sua personale interpretazione dell’orizzonte degli eventi. Pensata e realizzata appositamente per la galleria Anna Marra Contemporanea, invade la sala d’ingresso e la zona di accesso all’ultima sala.
Sfruttando i due ambienti attigui, la Fiorelli riorganizza il volume interno e trasforma lo spazio nel supporto statico per la sua installazione. La scultrice ragiona da architetto, progetta a priori e poi ricerca le soluzioni tecniche più idonee per garantire espressività all’intervento site specific.
Luoghi
www.annamarracontemporanea.it
orario: mar-sab, 15.30-19.30 e su appuntamento