Elisa Zurlo. Infiniti futuri - salti poetici atti quantici
A cura di: Presentazione di Maria Campitelli
Questa mostra dal titolo significativo di "Infiniti futuri", sottotitolato "Salti poetici e atti quantici" (in un piacevole gioco di scambio tra poesia e fisica quantistica) si configura come una dilatata e unitaria azione performativa dove predominante è il video. Abbraccia diversi momenti e diversi linguaggi con l'obiettivo centrale della compartecipazione dello spettatore. Questi infatti nell'installazione con il green screen viene introdotto al'interno delle immagini che scorrono in visioni e percezioni differenti, aprendosi di continuo in nuove "stanze dell'universo" (come le definisce l'artista) fino alla rarefazione della visualizzazione cosmica che consente allo spettatore di riflettersi in essa da solo, nell'immaterialità della materia. Non più dunque un osservatore all'esterno dell'opera, ma un coautore, un protagonista che contribuisce al processo metamorfico del racconto visivo. Un altro momento di interazione con lo spettatore si condensa nella piccola stanza chiusa della galleria dove un altro proiettore con un particolare programma gli consente l'autoproiezione di alcuni suoi movimenti.
E poi ci sono svariati corollari integrativi, come un video che presenta un ragazza che si moltiplica dematerializzandosi progressivamente attraverso la luce e un altro video con la danzatrice acrobata che gioca con il cerchio. Qui diviene parafrasi simbolica del salto quantico tra anelli di pianeti o nel passaggio da un mare illuminato dalla luna alla luna del cosmo, in dimensioni differenti, come le onde cosmiche che sembrano anche flussi del tempo. Il cerchio poi si materializza in installazione recante la scritta magrittiana "Ceci n'est pas un cercle",con presenza live di una performer. Una grande scultura di stoffa, come una clessidra floscia, completa il quadro. E' cosparsa di segni a ritmo ondulatorio, frecce non lineari, piccole clessidre in scala progressiva e iscrizioni come "infiniti futuri", "luce infinita", "onde fotoniche"..... che visualizzano la complessità temporale. Teorie scientifiche reinventate dall'arte. Fa da collante a tutto ciò una serie di immagini fotografiche dove ancora s'intrecciano allusioni scientifiche e poetica fantasia .
E poi ci sono svariati corollari integrativi, come un video che presenta un ragazza che si moltiplica dematerializzandosi progressivamente attraverso la luce e un altro video con la danzatrice acrobata che gioca con il cerchio. Qui diviene parafrasi simbolica del salto quantico tra anelli di pianeti o nel passaggio da un mare illuminato dalla luna alla luna del cosmo, in dimensioni differenti, come le onde cosmiche che sembrano anche flussi del tempo. Il cerchio poi si materializza in installazione recante la scritta magrittiana "Ceci n'est pas un cercle",con presenza live di una performer. Una grande scultura di stoffa, come una clessidra floscia, completa il quadro. E' cosparsa di segni a ritmo ondulatorio, frecce non lineari, piccole clessidre in scala progressiva e iscrizioni come "infiniti futuri", "luce infinita", "onde fotoniche"..... che visualizzano la complessità temporale. Teorie scientifiche reinventate dall'arte. Fa da collante a tutto ciò una serie di immagini fotografiche dove ancora s'intrecciano allusioni scientifiche e poetica fantasia .
Luoghi
040 307321
orario: 17- 20, sab 10 - 13 e 17- 20, merc e festivi chiuso ingresso libero