Elisa Vladilo "Vedrai colori che son contenti"
A cura di: Alessandra Pioselli

“La potenza del colore, l’energia che contiene, sono da sempre protagonisti del mio lavoro, un potenziale per l’empatia con il mondo, per entrare in contatto con la nostra anima, direttamente, senza sovrastrutture”, afferma l’artista. Fin dagli esordi, già dalla metà degli anni Novanta, il colore costituisce il segno distintivo della ricerca di Elisa Vladilo che interviene nel paesaggio, in spazi urbani e ambienti interni, privilegiando il colore puro e tonalità accese di rosa, giallo, arancio, verde e azzurro. L’artista ha definito una personale gamma cromatica per alterare o enfatizzare le qualità e i significati dello spazio, modificandone la percezione e l’uso. Con i suoi interventi punta a coinvolgere il corpo oltre che la vista, integrando nei suoi progetti alcuni elementi sonori (ad es. Summertime, Trieste 2010 o The Sound of Colors, Celje, Slovenia 2010). La natura collaborativa dei progetti è un ulteriore aspetto del percorso dell’artista che ha spesso reso complici persone e abitanti nel processo di appropriazione immaginifica dei luoghi (ad es. Prendo il paesaggio e lo porto con me, Nervesa della Battaglia, 2011; Nel blu dipinto di blu, Trieste, 2013; Melting Street, Pola, Croazia, 2013), giungendo con Rima d’origine (Trieste 2013, Cambridge, 2014) a mettere in gioco il tema della cittadinanza culturale. Attraverso lo studio del rapporto tra spazio, corpo e colore, Elisa Vladilo riflette sul destino degli spazi comuni, la loro identità, gli usi e le relazioni.
Luoghi
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