Davide Cerati "Nitido. Completely out of focus"
Oltre il proprio impegno professionale, svolto in sala di posa, Davide Cerati è un fotografo attento e partecipe anche alle considerazioni sull’espressività e il linguaggio. Da una parte, questa è solida base sulla quale edificare un mestiere svolto con potenza; per altro canto, è una condivisione attraverso la quale lui stesso riflette sulle proprietà esplicite e implicite della stessa fotografia Tra tanto altro che caratterizza la sua fotografia oltre la professione, competentemente svolta in quell’area incisiva che si è soliti definire “di ricerca individuale”, l’attuale indagine sul movimento e la forma, semplifichiamola così, è quantomeno esemplare: del suo percorso riflessivo e creativo, e -soprattutto- per il suo contributo al ragionamento fotografico, capace di approfondire oltre l’apparenza a tutti evidente.
In volontario richiamo dal credo di Robert Capa, ripreso anche nel suo diario della Seconda guerra mondiale, intitolato Leggermente fuori fuoco (Slightly out of focus; 1947), con passo autonomo, oltre la rievocazione, Davide Cerati invita verso un evidente ossimoro: Nitido. Completely out of focus. La sua ricerca espressiva si basa sulla sottolineatura di un fuoco fotografico diverso da quello standard, solitamente frequentato. In funzione al suo rilievo cercato di movimento e forma, realizza immagini concretamente poco nitide, sulla propria superficie, per individuare la messa a fuoco selettiva sul movimento e la forma: per l’appunto. È un’azione riflessiva, che si estende ad analoghe considerazioni dell’osservatore, che riceve fotografie che esprimono valori in approfondimento, oltre la semplice sembianza.
Il suo intento non è quello di realizzare fotografie poco nitide che inducano a pensare all’“arte”, alla maniera degli stopposi pittorialisti di fine Ottocento, ed epigoni successivi, ma -piuttosto- di perseguire la nitidezza di un piano differente da quello primario fisico e materico. Cioè: mettere a fuoco l’azione, il passaggio, la sequenza e il movimento che danno evidenza al ritmo temporale.
Maurizio Rebuzzini
In volontario richiamo dal credo di Robert Capa, ripreso anche nel suo diario della Seconda guerra mondiale, intitolato Leggermente fuori fuoco (Slightly out of focus; 1947), con passo autonomo, oltre la rievocazione, Davide Cerati invita verso un evidente ossimoro: Nitido. Completely out of focus. La sua ricerca espressiva si basa sulla sottolineatura di un fuoco fotografico diverso da quello standard, solitamente frequentato. In funzione al suo rilievo cercato di movimento e forma, realizza immagini concretamente poco nitide, sulla propria superficie, per individuare la messa a fuoco selettiva sul movimento e la forma: per l’appunto. È un’azione riflessiva, che si estende ad analoghe considerazioni dell’osservatore, che riceve fotografie che esprimono valori in approfondimento, oltre la semplice sembianza.
Il suo intento non è quello di realizzare fotografie poco nitide che inducano a pensare all’“arte”, alla maniera degli stopposi pittorialisti di fine Ottocento, ed epigoni successivi, ma -piuttosto- di perseguire la nitidezza di un piano differente da quello primario fisico e materico. Cioè: mettere a fuoco l’azione, il passaggio, la sequenza e il movimento che danno evidenza al ritmo temporale.
Maurizio Rebuzzini
Luoghi
http://www.kryptosmateria.it +39 0291705085