David Pompili. Filosoficamente
A cura di: Testo di Stefano Frascarelli
Lunedì 2 giugno alle ore 19.00, alla GALLERIA SINISCALCO in via Carlo Poerio 116 a Napoli, sarà inaugurata la mostra personale dell’artista David Pompili dal titolo “Filosoficamente”. L’esposizione è organizzata dall’Associazione Culturale ARTEAS in collaborazione con l’IVB – Instituto Vital Brazil di Rio de Janeiro e la UERJ – Universidade do Estado do Rio de Janeiro.
Scatole quadrate e volti di cartone che inchiodano lo sguardo dell’osservatore: le opere sono memorie in bianco e nero sovrapposte a frammenti di colore che ci riportano ad un presente irriverente e dissacrante. Cartone inciso, decollage di manifesti e macchie di acrilico: questi gli ingredienti caratteristici del lavoro di Pompili che in occasione della sua prima assoluta a Napoli presenta opere inedite mantenendo inalterata la lirica figurativa che contraddistingue la sua produzione artistica dando vita a veri e propri “sguardi visivi” sulle sue memorie private.
Scrive Stefano Frascarelli: «Filosoficamente… ovvero prenderla con filosofia. Sarebbe un po’ come dire prenderla con ironia o addirittura “a ridere”. E il lavoro più recente di David Pompili va proprio in questa direzione. Chi lo conosce sa bene quanto spirito ed autoironia ci sia nel suo modo di fare e vivere; a volte al suo interlocutore appare addirittura scanzonato e d’animo leggero, proprio perché sa applicare un personalissimo filtro a tutto ciò che vede e sente. È abile nello smorzare i contrasti e a trovare una traduzione felice a quanto la quotidianità indistintamente propina.
Ritroviamo questa matrice caratteriale nelle sue opere, anche se solo in modo marginale: quello che risiede profondamente nell’animo dell’artista non sempre appare all’esterno. Ma quando accade spesso è d’obbligo sdrammatizzare. David Pompili non farebbe eccezione in questa dinamica sociale se non fosse che essere artista comporta una irrinunciabile sfacciataggine. Tutto ciò che la sensibilità personale riesce a cogliere trova nel fare arte una via di fuga diretta alla quale è impossibile sottrarsi in virtù di un quieto vivere o, forse, di un desiderio di distrazione. Il rebus composto da scritta e immagine è accattivante, cattura l’attenzione ma, leggendo tra i tagli nel cartone, l’attualità che ci troviamo davanti è a volte drammatica.
Pompili travasa con controllata foga sulle sue tele - anzi, sui suoi cartoni - tutte le riflessioni, le considerazioni e le associazioni mentali che l’intelletto produce e che normalmente chiunque terrebbe per sé. Stappando via cartone e colore l’immagine che rimane si fa più scarna, quasi sindonica. La sintesi a cui è approdato il lavoro di Pompili lascia sempre meno spazio al “significante” per far posto al “significato”: il messaggio è lì, è chiaro, noi che guardiamo dobbiamo solo pulire i filtri e prenderla con filosofia... l’alternativa sarebbe iniziare a parlare».
Organizzazione: ARTEAS – Associazione Culturale. Con la partecipazione di: IVB – Instituto Vital Brazil e UERJ – Universidade do Estado do Rio de Janeiro. Coordinamento generale: Marco Polito
Allestimento: Józef Czerw. Cura redazionale: Marco Polito. Testi: Stefano Frascarelli
Scatole quadrate e volti di cartone che inchiodano lo sguardo dell’osservatore: le opere sono memorie in bianco e nero sovrapposte a frammenti di colore che ci riportano ad un presente irriverente e dissacrante. Cartone inciso, decollage di manifesti e macchie di acrilico: questi gli ingredienti caratteristici del lavoro di Pompili che in occasione della sua prima assoluta a Napoli presenta opere inedite mantenendo inalterata la lirica figurativa che contraddistingue la sua produzione artistica dando vita a veri e propri “sguardi visivi” sulle sue memorie private.
Scrive Stefano Frascarelli: «Filosoficamente… ovvero prenderla con filosofia. Sarebbe un po’ come dire prenderla con ironia o addirittura “a ridere”. E il lavoro più recente di David Pompili va proprio in questa direzione. Chi lo conosce sa bene quanto spirito ed autoironia ci sia nel suo modo di fare e vivere; a volte al suo interlocutore appare addirittura scanzonato e d’animo leggero, proprio perché sa applicare un personalissimo filtro a tutto ciò che vede e sente. È abile nello smorzare i contrasti e a trovare una traduzione felice a quanto la quotidianità indistintamente propina.
Ritroviamo questa matrice caratteriale nelle sue opere, anche se solo in modo marginale: quello che risiede profondamente nell’animo dell’artista non sempre appare all’esterno. Ma quando accade spesso è d’obbligo sdrammatizzare. David Pompili non farebbe eccezione in questa dinamica sociale se non fosse che essere artista comporta una irrinunciabile sfacciataggine. Tutto ciò che la sensibilità personale riesce a cogliere trova nel fare arte una via di fuga diretta alla quale è impossibile sottrarsi in virtù di un quieto vivere o, forse, di un desiderio di distrazione. Il rebus composto da scritta e immagine è accattivante, cattura l’attenzione ma, leggendo tra i tagli nel cartone, l’attualità che ci troviamo davanti è a volte drammatica.
Pompili travasa con controllata foga sulle sue tele - anzi, sui suoi cartoni - tutte le riflessioni, le considerazioni e le associazioni mentali che l’intelletto produce e che normalmente chiunque terrebbe per sé. Stappando via cartone e colore l’immagine che rimane si fa più scarna, quasi sindonica. La sintesi a cui è approdato il lavoro di Pompili lascia sempre meno spazio al “significante” per far posto al “significato”: il messaggio è lì, è chiaro, noi che guardiamo dobbiamo solo pulire i filtri e prenderla con filosofia... l’alternativa sarebbe iniziare a parlare».
Organizzazione: ARTEAS – Associazione Culturale. Con la partecipazione di: IVB – Instituto Vital Brazil e UERJ – Universidade do Estado do Rio de Janeiro. Coordinamento generale: Marco Polito
Allestimento: Józef Czerw. Cura redazionale: Marco Polito. Testi: Stefano Frascarelli
Luoghi
www.arteas.org 081 7643333
orario: lun 17-20, mar-sab 10-13.30 e 17-20 - ingresso libero