David Casini. Geometrie per un canone rovesciato
A sette anni di distanza dalla sua ultima mostra personale a Bologna, David Casini presenta negli spazi della galleria CAR drde il progetto espositivo “Geometrie per un canone rovesciato”.
Punto di partenza della mostra è il Compianto sul Cristo morto di Niccolò dell’Arca, custodito all’interno della Chiesa di Santa Maria della Vita a Bologna e noto per la straordinaria forza drammatica che rende atemporale questo complesso scultoreo datato nella seconda metà del millequattrocento.
Attraverso il suo personale vocabolario artistico costituito da geometrie complesse e calibrati cromatismi, David Casini isola alcuni elementi della gestualità del Cristo e delle figure che lo circondano trasfigurando la loro intensa carica emotiva. Lavorando sull’orientamento del gesto e del movimento li rende quasi irriconoscibili; il riferimento al capolavoro di Niccolò dell’Arca non è dunque immediato ma lieve, quasi impalpabile, sorretto dai sottili equilibri delle strutture metalliche, ed espresso da un materiale fragile e difficile come la porcellana che ricalca non la pelle ma un materiale asettico come il lattice.
“Geometrie per un canone rovesciato” si serve di una metafora musicale per indicare la possibilità di una reinterpretazione contemporanea di una composizione precedente. Guardata nel dettaglio si tratta di un’imitazione rigorosa, nel suo complesso invece di un’invenzione decisamente libera, vincolata semmai a nuovi ritmi, nuove distanze e geometrie.
Un insieme scultoreo apparentemente minimo quello costruito da David Casini che pure si rivela denso di contrappesi come quello dato dalle basi che ancorano a sé la verticalità delle strutture. In alcuni casi queste ultime risultano sospese, così come le stratificazioni delle texture ricalcate su una sorta di “geologia urbana”, che da bidimensionali acquistano volumetria contribuendo a creare un universo leggero e indecifrabile.
Punto di partenza della mostra è il Compianto sul Cristo morto di Niccolò dell’Arca, custodito all’interno della Chiesa di Santa Maria della Vita a Bologna e noto per la straordinaria forza drammatica che rende atemporale questo complesso scultoreo datato nella seconda metà del millequattrocento.
Attraverso il suo personale vocabolario artistico costituito da geometrie complesse e calibrati cromatismi, David Casini isola alcuni elementi della gestualità del Cristo e delle figure che lo circondano trasfigurando la loro intensa carica emotiva. Lavorando sull’orientamento del gesto e del movimento li rende quasi irriconoscibili; il riferimento al capolavoro di Niccolò dell’Arca non è dunque immediato ma lieve, quasi impalpabile, sorretto dai sottili equilibri delle strutture metalliche, ed espresso da un materiale fragile e difficile come la porcellana che ricalca non la pelle ma un materiale asettico come il lattice.
“Geometrie per un canone rovesciato” si serve di una metafora musicale per indicare la possibilità di una reinterpretazione contemporanea di una composizione precedente. Guardata nel dettaglio si tratta di un’imitazione rigorosa, nel suo complesso invece di un’invenzione decisamente libera, vincolata semmai a nuovi ritmi, nuove distanze e geometrie.
Un insieme scultoreo apparentemente minimo quello costruito da David Casini che pure si rivela denso di contrappesi come quello dato dalle basi che ancorano a sé la verticalità delle strutture. In alcuni casi queste ultime risultano sospese, così come le stratificazioni delle texture ricalcate su una sorta di “geologia urbana”, che da bidimensionali acquistano volumetria contribuendo a creare un universo leggero e indecifrabile.
Luoghi
http://www.cardrde.com 051 9925171
orario: gio-sab 15-19.30 o su appuntamento