Daniele Bacci / Luca Macauda. Permutazioni
A cura di: Alberto Zanchetta
Il progetto PERMUTAZIONI si inserisce nella programmazione della galleria ARTCORE a seguito della sua adesione al IV Premio Ora. La selezione tra più di 200 partecipanti, ha visto emergere il lavoro di Luca Macauda e Daniele Bacci che riflettono sul mezzo pittorico in maniera complementare e allo stesso tempo contradditoria, da qui l’intuizione del curatore Alberto Zanchetta, nonché presidente del Premio, di associare, contrapporre e mettere in dialogo il modus pingendi e la forma mentis dei due artisti.
Da un lato Luca Macauda, che occupa ogni angolo dello spazio pittorico con una libera gestualità, e colori intensi; dall’altro Daniele Bacci che tende all’annullamento del gesto pittorico e predilige tonalità e materiali tecnici, metallici.
Come spiega il curatore della mostra: «Le cromie di Bacci ci appaiono anodine: Oro, Bronzo, Nichel, Nero Mica sono colori industriali, tanto sfacciati quanto impenetrabili, emotivamente e psicologicamente; l’artista tiene fede a una logica modulare che non veicola un significato bensì una specificità. La superficie è sua stessa sostanza, spazio illusionistico che va oltre le conseguenze del Modernismo, ne è anzi un’esasperazione tutt’altro che neutrale. Quando non rasenta il monocromo, quella di Macauda è una pittura a maglie fitte in cui emerge un colore che è rievocazione della Macchia mediterranea, della sua luce e della materia che la compone. Nelle sue opere ritroviamo delle oasi antidiluviane, come selvaggi – perché intensi, audaci – sono i colori da lui usati per dare vita a memorie rupestri (è il caso dei dipinti ispirati alla Valle dell’Ànapo esposti in questa occasione)».
Questa duplicità/antitesi genera una sorta di ritorno all’ordine e alle origini della pittura, elaborata e rappresentata esclusivamente nella sua natura metapittorica. La mostra nel suo aspetto complessivo rispecchia l’intenzione di focalizzare l’attenzione sul linguaggio aniconico-analitico, prediligendo uno schema classico e rigoroso in cui la galleria torna ad essere contenitore a servizio delle opere, obbligando così l’osservatore a “leggere” i dipinti e a “pensare” in termini di pittura.
Da un lato Luca Macauda, che occupa ogni angolo dello spazio pittorico con una libera gestualità, e colori intensi; dall’altro Daniele Bacci che tende all’annullamento del gesto pittorico e predilige tonalità e materiali tecnici, metallici.
Come spiega il curatore della mostra: «Le cromie di Bacci ci appaiono anodine: Oro, Bronzo, Nichel, Nero Mica sono colori industriali, tanto sfacciati quanto impenetrabili, emotivamente e psicologicamente; l’artista tiene fede a una logica modulare che non veicola un significato bensì una specificità. La superficie è sua stessa sostanza, spazio illusionistico che va oltre le conseguenze del Modernismo, ne è anzi un’esasperazione tutt’altro che neutrale. Quando non rasenta il monocromo, quella di Macauda è una pittura a maglie fitte in cui emerge un colore che è rievocazione della Macchia mediterranea, della sua luce e della materia che la compone. Nelle sue opere ritroviamo delle oasi antidiluviane, come selvaggi – perché intensi, audaci – sono i colori da lui usati per dare vita a memorie rupestri (è il caso dei dipinti ispirati alla Valle dell’Ànapo esposti in questa occasione)».
Questa duplicità/antitesi genera una sorta di ritorno all’ordine e alle origini della pittura, elaborata e rappresentata esclusivamente nella sua natura metapittorica. La mostra nel suo aspetto complessivo rispecchia l’intenzione di focalizzare l’attenzione sul linguaggio aniconico-analitico, prediligendo uno schema classico e rigoroso in cui la galleria torna ad essere contenitore a servizio delle opere, obbligando così l’osservatore a “leggere” i dipinti e a “pensare” in termini di pittura.
Luoghi
http://www.artcore.it 347 6574411
orario:Lunedì 10 – 13, martedì – sabato 10-13 e 17-20