D. Bianchi - A. Blanchet - I. Davenport "At first Light"
Luca Tommasi è lieto di annunciare il progetto espositivo “At first light”, progetto che prende avvio da una precisa volontà critica che vuole analizzare come tre significativi artisti, che iniziarono ad operare tra gli anni ottanta e gli anni novanta, si sono confrontati con una problematica originaria che, dalle riflessioni dell’Abate Sugerio a Saint-Denis, si interroga sul rapporto fra luce e materia e su come quest’ultima influenzi la nostra “percezione”. Ian Davenport, un giovane terribile alla ricerca del e sul colore, Anne Blanchet, candida incantatrice di luminosi grafemi diafani e Domenico Bianchi, eterno viaggiatore alla scoperta dell’eleganza del ritorno alla materia-pittura, ci accompagneranno verso una riscoperta di ciò che sta all’inizio, at first, della fruizione delle Arti Visive, Light.
Nella sede espositiva di Milano sarà presente un selezionato gruppo di opere realizzate a partire dall’ultimo decennio del secolo scorso, che ben illustrano come in un periodo complesso quale quello degli anni novanta, dove si intraprese una lenta metabolizzazione dello stravolgimento ontologico e percettivo che gli anni ottanta portarono con sé, artisti provenienti da ambiti culturali ed anagrafici diversi abbiano trattato una stessa tematica, quella della percezione dei fenomeni luminosi, con esiti differenti e complementari dati dalla diversità delle tecniche e dei materiali utilizzati.
La luce viene compresa da Domenico Bianchi come mezzo attraverso il quale far si che la materia (cera) trascenda sé stessa regalando morbide e avvolgenti sensazioni; Anne Blanchet parte da un’analisi più algida e scientifica degli indici di rifrazione del materiale (plexiglas) per giungere a ritrovare l’irriducibile varietà del genere umano quale centro di tutto il suo operare; Ian Davenport versa con consapevole leggerezza colore puro e caramelloso su superfici in MDF, lasciando che si espanda sino a creare delle superfici molto brillanti in cui lo spettatore ci si può specchiare.
Nella sede espositiva di Milano sarà presente un selezionato gruppo di opere realizzate a partire dall’ultimo decennio del secolo scorso, che ben illustrano come in un periodo complesso quale quello degli anni novanta, dove si intraprese una lenta metabolizzazione dello stravolgimento ontologico e percettivo che gli anni ottanta portarono con sé, artisti provenienti da ambiti culturali ed anagrafici diversi abbiano trattato una stessa tematica, quella della percezione dei fenomeni luminosi, con esiti differenti e complementari dati dalla diversità delle tecniche e dei materiali utilizzati.
La luce viene compresa da Domenico Bianchi come mezzo attraverso il quale far si che la materia (cera) trascenda sé stessa regalando morbide e avvolgenti sensazioni; Anne Blanchet parte da un’analisi più algida e scientifica degli indici di rifrazione del materiale (plexiglas) per giungere a ritrovare l’irriducibile varietà del genere umano quale centro di tutto il suo operare; Ian Davenport versa con consapevole leggerezza colore puro e caramelloso su superfici in MDF, lasciando che si espanda sino a creare delle superfici molto brillanti in cui lo spettatore ci si può specchiare.
Luoghi
http://www.lucatommasi.it 335 242433
(entrata anche da via Casati) - Orari mostra: dal martedì al sabato 12,00 / 19,00