Collezione GIORNI
A cura di: Delio Gennai
In ricordo di Pierluigi (Piero) e Rosa Giorni e della “Galleria dei Giorni”
L’interesse e la attenzione di Piero per l’arte si erano formate nella Pisa dell’immediato dopoguerra e nella sua amicizia con Alvaro Bracaloni (che poi si trasferirà a Firenze ed aprirà la “Stamperia della Bezuga”), Uliano Martini e Vero Pellegrini a cui si unirà, molto presto, Renzo Bussotti portato a Pisa da Uliano che aveva incrociato Renzo durante i suoi studi fiorentini.
Piero Giorni era senz’altro una persona singolare. Faceva un altro mestiere: aveva un negozio di rivendita di materiale elettrico in Via Cattaneo e lo gestiva assieme ad un socio che di cognome faceva Camaiori e tale era la società comune: “Camaiori e Giorni”. Ma per un curioso destino della vita i due soci non andavano più d’accordo ed evitavano di incontrarsi tanto che erano presenti in negozio a giorni alterni e questo dava a Piero la possibilità di muoversi e sviluppare contatti e relazioni con artisti e gallerie.
La possibilità di una diversa occupazione dava a Piero un’altra grande opportunità che si sarebbe rivelata fondamentale per i successivi indirizzi della Galleria: aveva la massima libertà di scelta negli autori da presentare e nel privilegiare – in particolare – la grafica, scelta azzardata allora ed ancora oggi.
Nel corso degli anni Piero si unì a Rosa e dalla loro comune passione nascerà prima una importante raccolta privata e poi la scelta di aprire, nel 1977, una piccola galleria d’arte, la “Galleria dei Giorni” in Via Pasquale Paoli non distante da Piazza Dante.
Ho sempre trovato molto divertente ed azzeccata la scelta del nome “Galleria dei Giorni” che giocava sul cognome di famiglia ma nello stesso tempo richiamava giorni da poter dedicare all’arte, al contatto con gli artisti, ai momenti da passare in galleria, a giorni impegnati per la cultura.
Era un’altra Pisa: piena di gallerie d’arte e di due osservatori e critici di grande qualità: Nicola Micieli che scriveva anche su “Il Tirreno” e Sandra Lischi che commentava le mostre su “La Nazione”.
Piero e Rosa aprirono la propria attività a contatti con altre Gallerie come quella “Delle Ore” a Milano (curioso abbinamento fra la Galleria dei Giorni e la Galleria delle Ore: ambedue con un richiamo al tempo) che portarono a collaborazioni e mostre dedicate ad artisti milanesi (Gino Meloni, Tino Vaglieri, Giuseppe Guerreschi…).
E’ fin troppo ovvio dire che nella Galleria dei Giorni tennero mostre Uliano Martini (dopo anni di silenzio), Renzo Bussotti, Vero Pellegrini ed altri importanti artisti italiani come Ugo Attardi e Tono Zancanaro, un vero amico dei Giorni.
Successivamente, con l’apertura della ricordata Stamperia della Bezuga, si fecero più intensi anche i contatti con il mondo fiorentino e, fra questi, si ricorda la mostra dedicata a Giuliano Pini. senza tralasciare
Ma Piero e Rosa erano attenti anche a quanto si muoveva nel territorio: da Romano Masoni e Gianfranco Pogni, alla apertura anche a giovani come me, Delio Gennai, Giulio Greco ed alle fotografie di Gianluca Ricoveri.
Assieme a questo vi era anche la curiosità verso alcuni rilevanti autori stranieri: Tu Kwo Wei, artista cinese di Taiwan, scultore in quel momento attivo a Pietrasanta e presente in Galleria con sculture ed interessantissimi frottage; il raffinatissimo incisore libanese-parigino Assadour; l’altrettanto spettacolare incisore statunitense Charles Wells.
Una attenzione particolare fu dedicata al Gruppo della Metacosa di cui faceva parte il nostro grande Giuseppe Bartolini e questo consentì la presentazione della prima splendida cartella di questo significativo gruppo di artisti italiani.
A tutto questo si aggiunse la amicizia e la attenzione anche di altri personaggi significativi come Carlo Alberto Madrignani, docente di letteratura italiana alla nostra Università e frequentatore e commentatore attento delle mostre della Galleria dei Giorni.
Nei primi anni ’80 uno disgraziato incidente costò a Rosa ed alla figlia Claudia lunghe cure e degenze tanto che ne risentì molto la attività della Galleria ed infine la chiusura fu quasi inevitabile perdendo così una delle voci significative del panorama culturale pisano.
Penso si possa dire che nei pochi anni di attività della Galleria dei Giorni vi fu una grande attenzione verso ciò che si muoveva nel panorama nazionale e non soltanto. Temo di aver dimenticato qualche nome ma, comunque, ricordare oggi Rosa e Piero significa ripercorrere un pezzo di storia della cultura a Pisa, far tornare alla mente persone che tanto hanno dato a questa città e, forse, riprendere con Delio Gennai – che ha ormai raggiunto il traguardo dei trent’anni di attività dello Studio Gennai - un filo ed un percorso interrotto troppo presto.
L’interesse e la attenzione di Piero per l’arte si erano formate nella Pisa dell’immediato dopoguerra e nella sua amicizia con Alvaro Bracaloni (che poi si trasferirà a Firenze ed aprirà la “Stamperia della Bezuga”), Uliano Martini e Vero Pellegrini a cui si unirà, molto presto, Renzo Bussotti portato a Pisa da Uliano che aveva incrociato Renzo durante i suoi studi fiorentini.
Piero Giorni era senz’altro una persona singolare. Faceva un altro mestiere: aveva un negozio di rivendita di materiale elettrico in Via Cattaneo e lo gestiva assieme ad un socio che di cognome faceva Camaiori e tale era la società comune: “Camaiori e Giorni”. Ma per un curioso destino della vita i due soci non andavano più d’accordo ed evitavano di incontrarsi tanto che erano presenti in negozio a giorni alterni e questo dava a Piero la possibilità di muoversi e sviluppare contatti e relazioni con artisti e gallerie.
La possibilità di una diversa occupazione dava a Piero un’altra grande opportunità che si sarebbe rivelata fondamentale per i successivi indirizzi della Galleria: aveva la massima libertà di scelta negli autori da presentare e nel privilegiare – in particolare – la grafica, scelta azzardata allora ed ancora oggi.
Nel corso degli anni Piero si unì a Rosa e dalla loro comune passione nascerà prima una importante raccolta privata e poi la scelta di aprire, nel 1977, una piccola galleria d’arte, la “Galleria dei Giorni” in Via Pasquale Paoli non distante da Piazza Dante.
Ho sempre trovato molto divertente ed azzeccata la scelta del nome “Galleria dei Giorni” che giocava sul cognome di famiglia ma nello stesso tempo richiamava giorni da poter dedicare all’arte, al contatto con gli artisti, ai momenti da passare in galleria, a giorni impegnati per la cultura.
Era un’altra Pisa: piena di gallerie d’arte e di due osservatori e critici di grande qualità: Nicola Micieli che scriveva anche su “Il Tirreno” e Sandra Lischi che commentava le mostre su “La Nazione”.
Piero e Rosa aprirono la propria attività a contatti con altre Gallerie come quella “Delle Ore” a Milano (curioso abbinamento fra la Galleria dei Giorni e la Galleria delle Ore: ambedue con un richiamo al tempo) che portarono a collaborazioni e mostre dedicate ad artisti milanesi (Gino Meloni, Tino Vaglieri, Giuseppe Guerreschi…).
E’ fin troppo ovvio dire che nella Galleria dei Giorni tennero mostre Uliano Martini (dopo anni di silenzio), Renzo Bussotti, Vero Pellegrini ed altri importanti artisti italiani come Ugo Attardi e Tono Zancanaro, un vero amico dei Giorni.
Successivamente, con l’apertura della ricordata Stamperia della Bezuga, si fecero più intensi anche i contatti con il mondo fiorentino e, fra questi, si ricorda la mostra dedicata a Giuliano Pini. senza tralasciare
Ma Piero e Rosa erano attenti anche a quanto si muoveva nel territorio: da Romano Masoni e Gianfranco Pogni, alla apertura anche a giovani come me, Delio Gennai, Giulio Greco ed alle fotografie di Gianluca Ricoveri.
Assieme a questo vi era anche la curiosità verso alcuni rilevanti autori stranieri: Tu Kwo Wei, artista cinese di Taiwan, scultore in quel momento attivo a Pietrasanta e presente in Galleria con sculture ed interessantissimi frottage; il raffinatissimo incisore libanese-parigino Assadour; l’altrettanto spettacolare incisore statunitense Charles Wells.
Una attenzione particolare fu dedicata al Gruppo della Metacosa di cui faceva parte il nostro grande Giuseppe Bartolini e questo consentì la presentazione della prima splendida cartella di questo significativo gruppo di artisti italiani.
A tutto questo si aggiunse la amicizia e la attenzione anche di altri personaggi significativi come Carlo Alberto Madrignani, docente di letteratura italiana alla nostra Università e frequentatore e commentatore attento delle mostre della Galleria dei Giorni.
Nei primi anni ’80 uno disgraziato incidente costò a Rosa ed alla figlia Claudia lunghe cure e degenze tanto che ne risentì molto la attività della Galleria ed infine la chiusura fu quasi inevitabile perdendo così una delle voci significative del panorama culturale pisano.
Penso si possa dire che nei pochi anni di attività della Galleria dei Giorni vi fu una grande attenzione verso ciò che si muoveva nel panorama nazionale e non soltanto. Temo di aver dimenticato qualche nome ma, comunque, ricordare oggi Rosa e Piero significa ripercorrere un pezzo di storia della cultura a Pisa, far tornare alla mente persone che tanto hanno dato a questa città e, forse, riprendere con Delio Gennai – che ha ormai raggiunto il traguardo dei trent’anni di attività dello Studio Gennai - un filo ed un percorso interrotto troppo presto.
Luoghi
www.studiogennai.it 348 8243760 348 8243760
orario di apertura: 17.00 - 19.30 da lunedì a sabato