Claudio Borghi "Dalle cinque alle sette"
A cura di: Simona Bartolena, Alessandra Galbusera
Metalli leggeri come nubi. Strutture immobili dinamiche come folate di vento. Pieni che raccontano il vuoto.Creature artificiali che interpretano elementi naturali. In questo complesso gioco di contraddizioni, di inaspettati contrasti e di ossimori, è racchiuso il segreto delle opere di Claudio Borghi: un raffinato rincorrersi di sensazioni opposte, che si susseguono con ritmo serrato, che suggeriscono percorsi di pensiero e di percezione.
Le sculture eleganti, sicure, monumentali di Borghi abiteranno lo Spazio heart di Vimercate dal 26 febbraio al 26 marzo 2017, trasformandone l’identità con la loro silenziosa ma forte presenza. L’esposizione presenta una nutrita serie di sculture, alcune delle quali mai esposte prima, e di disegni selezionati per formare un suggestivo percorso nella ricerca dell’artista.
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Sono opere fortemente sinestetiche, che catturano i sensi e arrivano alla mente; stanno lì, nello spazio, lo occupano ma non lo ingombrano. Sono eleganti, sicure, monumentali eppure, a guardarle bene, tradiscono una fragilità interiore – quasi una timidezza – capace di rendere umana la loro dura scorza metallica: sono ritrose per timidezza e per orgoglio, per citare le parole stesse di Borghi, e si collocano lì, dove il cielo incontra la terra.
Guardano verso l’alto ma non sono Metafisiche, anzi, quasi l’opposto: sono schiette e concrete, suggeriscono immagini alte senza tradire la qualità tangibile del vero e la loro sostanziale umanità, la loro fisicità. Esse non evitano il confronto con la realtà, anzi appartengono al Mondo Naturale, da cui sono germinate, contaminandosi poi con l’evanescenza dei luoghi del Pensiero; sono gocce di pioggia, fiori, alberi, paesaggi, nubi… ma anche porte, steli, reperti. Non si abbandonano mai all’astrazione pura, mantengono costante e saldo il loro legame con la visione che li ha generati. Un rapporto con la Natura che si allontana sensibilmente dal concetto di rappresentazione,
spostandosi sul piano della rielaborazione emotiva, in una sintesi efficace tra sfera personale e sguardo universale, tra suggestione individuale e memoria collettiva.
Sono tutte sculture che si riferiscono a un oggetto della Natura, di questa Natura, ma non si presentano come mutevoli o instabili, si presentano invece nel tentativo di superare l’accidentalità della Natura e condurre verso ciò che è stabile, eterno, assoluto.
Una scultura di un fiore o una scultura di una pianta con Borghi diventa allusione di un fiore o di una pianta.
Ha la funzione di mediazione fra due realtà, quella sensibile e quella sovrasensibile, per far accedere alla Bellezza.
E per farlo, per potervi accedere, serve sempre prima togliere, mai aggiungere. Togliere il superfluo, partire
dall’ammirazione per la Natura e ciò che la abita, scegliere di non imitare la sua accidentalità, perché solo così si può raccontare e vedere la Bellezza eterna.
(dai testi in catalogo di Simona Bartolena e Alessandra Galbusera)
Luoghi
http://www.associazioneheart.it 366 2281208
Orari di apertura: venerdì, sabato e domenica 16.00-19.00 ingresso libero