Clara Brormann. Obenauf
Federica Schiavo Gallery è lieta di presentare Obenauf, la prima personale in Italia delle pittrice tedesca Clara Brörmann.
Le opere in mostra, realizzate tra il 2013 e il 2014, offrono allo spettatore la possibilità di rintracciare il processo pittorico alla base della loro formazione. Clara Brörmann utilizza colori ad olio e nastro adesivo sulle proprie tele e ogni quadro, nelle fasi intermedie di lavorazione, subisce ripetute cancellazioni, dilavamenti e abrasioni della superficie pittorica che enfatizzano la matericità di ogni strato e la temporalità condensata nell’oggetto.
Nelle cinque opere della serie Kopfbilder, composte da due elementi separati, il centro dell’attenzione diventa la relazione mutevole e l’interazione che si crea fra le due tele. Disponendo la più piccola al di sopra della grande, si ottiene il rimando alle figure di una testa e di un corpo, un riferimento evidenziato anche dal duplice significato del titolo Obenauf: “essere di buon umore” oppure “al di sopra di”. La “testa”, rappresentativa dello spirito, differisce in maniera significativa dalla parte inferiore del corpo. Entrambe sono indipendenti dalla loro corrispondente e ineguale metà ma, allo stesso tempo, sono inseparabilmente vincolate per concezione e associate tra loro da effetti materici e visivi.
Nelle composizioni spaziali e pittoriche dell’artista, il rimando tra dipinti grandi e piccoli è attentamente studiato. Le tele non sono presentate come due dominanti contrapposte, ma piuttosto come individui complessi con una doppia struttura. Clara Brörmann sceglie in maniera intuitiva forma, colore e texture e ne rivela il processo artistico. In tal modo i motivi geometrici che appaiono evidenti nel lavoro Gotisches Bild, vengono applicati e rimossi, corretti e ripetuti con l’ausilio di diversi strati di pittura. Attraverso queste decisioni artistiche si creano tensioni di percezione mutevole e si dà inizio a complessi processi visivi.
Con questa serie di opere Clara Brörmann indaga il modo in cui le proprie tele comunicano e si relazionano tra di loro. Come per i grandi maestri della pittura, le cui pale d’altare si componevano di diversi elementi disposti in maniera gerarchica, allo stesso modo l’artista persegue una struttura narrativa a più livelli, che si estende da una tela all’altra. Sebbene le opere della Brörmann siano categoricamente astratte, sono allo stesso tempo presenze fisiche realizzate con un’originale stesura – da un lato attraverso la composizione e dall’altro tramite la loro superficie tattile – che ne rivela il processo creativo. Lo spettatore si trova di fronte a opere che sono al contempo installazioni dipinte e ritratti costruiti. Come possono delle forme essenziali riflettere la propria matericità e come possono essere ripensate delle figure astratte?
La mostra prosegue con altre due tele di grande formato, Blinzelndes Bild (2013) e Veranda (2014), e da un’intera serie di otto dipinti intitolata Von Vorne (2014) dove l’artista gioca col naturale desiderio di conoscenza dello spettatore offrendo una visione profonda del processo intellettuale e fisico che sta dietro alla creazione visiva. Il titolo di quest’ultima serie (che letteralmente si traduce “dall’inizio“ o “dalla superficie“) rispecchia l’etica del lavoro dell’artista che continuamente ripensa e ristruttura la propria opera fino ad ottenere un’unità di colore, forma e materia.
Le opere in mostra, realizzate tra il 2013 e il 2014, offrono allo spettatore la possibilità di rintracciare il processo pittorico alla base della loro formazione. Clara Brörmann utilizza colori ad olio e nastro adesivo sulle proprie tele e ogni quadro, nelle fasi intermedie di lavorazione, subisce ripetute cancellazioni, dilavamenti e abrasioni della superficie pittorica che enfatizzano la matericità di ogni strato e la temporalità condensata nell’oggetto.
Nelle cinque opere della serie Kopfbilder, composte da due elementi separati, il centro dell’attenzione diventa la relazione mutevole e l’interazione che si crea fra le due tele. Disponendo la più piccola al di sopra della grande, si ottiene il rimando alle figure di una testa e di un corpo, un riferimento evidenziato anche dal duplice significato del titolo Obenauf: “essere di buon umore” oppure “al di sopra di”. La “testa”, rappresentativa dello spirito, differisce in maniera significativa dalla parte inferiore del corpo. Entrambe sono indipendenti dalla loro corrispondente e ineguale metà ma, allo stesso tempo, sono inseparabilmente vincolate per concezione e associate tra loro da effetti materici e visivi.
Nelle composizioni spaziali e pittoriche dell’artista, il rimando tra dipinti grandi e piccoli è attentamente studiato. Le tele non sono presentate come due dominanti contrapposte, ma piuttosto come individui complessi con una doppia struttura. Clara Brörmann sceglie in maniera intuitiva forma, colore e texture e ne rivela il processo artistico. In tal modo i motivi geometrici che appaiono evidenti nel lavoro Gotisches Bild, vengono applicati e rimossi, corretti e ripetuti con l’ausilio di diversi strati di pittura. Attraverso queste decisioni artistiche si creano tensioni di percezione mutevole e si dà inizio a complessi processi visivi.
Con questa serie di opere Clara Brörmann indaga il modo in cui le proprie tele comunicano e si relazionano tra di loro. Come per i grandi maestri della pittura, le cui pale d’altare si componevano di diversi elementi disposti in maniera gerarchica, allo stesso modo l’artista persegue una struttura narrativa a più livelli, che si estende da una tela all’altra. Sebbene le opere della Brörmann siano categoricamente astratte, sono allo stesso tempo presenze fisiche realizzate con un’originale stesura – da un lato attraverso la composizione e dall’altro tramite la loro superficie tattile – che ne rivela il processo creativo. Lo spettatore si trova di fronte a opere che sono al contempo installazioni dipinte e ritratti costruiti. Come possono delle forme essenziali riflettere la propria matericità e come possono essere ripensate delle figure astratte?
La mostra prosegue con altre due tele di grande formato, Blinzelndes Bild (2013) e Veranda (2014), e da un’intera serie di otto dipinti intitolata Von Vorne (2014) dove l’artista gioca col naturale desiderio di conoscenza dello spettatore offrendo una visione profonda del processo intellettuale e fisico che sta dietro alla creazione visiva. Il titolo di quest’ultima serie (che letteralmente si traduce “dall’inizio“ o “dalla superficie“) rispecchia l’etica del lavoro dell’artista che continuamente ripensa e ristruttura la propria opera fino ad ottenere un’unità di colore, forma e materia.
Luoghi
http://www.federicaschiavo.com 06 45432028 06 45433739
Orario: mar-sab 12-19