Caterina Silva. Münster
La galleria Valentina Bonomo in via del portico d’Ottavia 13 dedica la mostra di apertura della stagione 2016/2017 a Caterina Silva che propone una personale intitolata Münster.
In mostra saranno esposte cinque tele dello stesso formato.
Il titolo si riferisce ad un preciso evento storico. Nel 1534 gli Anabattisti presero il potere nella città di Münster e abolirono la proprietà privata imponendo la comunione dei beni e la poligamia. Un anno e mezzo dopo la rivolta si concluse con il massacro di tutti gli abitanti.
Il titolo della mostra diventa la metafora di un tentativo utopico di abolizione delle relazioni di potere tra gli esseri umani.
Caterina Silva considera la sua pratica pittorica una lotta con il linguaggio e i suoi sistemi di classificazione. L’artista usa la pittura per sondare le parti oscure della mente, quello che non è possibile altrimenti spiegare a parole ma che esiste e diventa materia, poi oggetto e presenza reale; immagini aperte, disponibili all’interpretazione dell’osservatore, conseguenza di un processo di decostruzione delle sue stesse sovrastrutture interne.
Per l’artista la scelta delle dimensioni delle cinque tele, dei colori e dei materiali rimanda ad un rapporto con il corpo come spazio rinnovato del possibile, svincolato dalla funzione ordinatrice del linguaggio.
In mostra saranno esposte cinque tele dello stesso formato.
Il titolo si riferisce ad un preciso evento storico. Nel 1534 gli Anabattisti presero il potere nella città di Münster e abolirono la proprietà privata imponendo la comunione dei beni e la poligamia. Un anno e mezzo dopo la rivolta si concluse con il massacro di tutti gli abitanti.
Il titolo della mostra diventa la metafora di un tentativo utopico di abolizione delle relazioni di potere tra gli esseri umani.
Caterina Silva considera la sua pratica pittorica una lotta con il linguaggio e i suoi sistemi di classificazione. L’artista usa la pittura per sondare le parti oscure della mente, quello che non è possibile altrimenti spiegare a parole ma che esiste e diventa materia, poi oggetto e presenza reale; immagini aperte, disponibili all’interpretazione dell’osservatore, conseguenza di un processo di decostruzione delle sue stesse sovrastrutture interne.
Per l’artista la scelta delle dimensioni delle cinque tele, dei colori e dei materiali rimanda ad un rapporto con il corpo come spazio rinnovato del possibile, svincolato dalla funzione ordinatrice del linguaggio.
Luoghi
www.galleriabonomo.com +39 066832766 +39 0697603405
MARTEDI' - SABATO h 15,00 - h 19,00