Carlos Donjuan e Marta Sesana. On the border
A cura di: Luca Beatrice
Antonio Colombo è lieto di presentare On the Border, la doppia mostra personale di Marta Sesana e Carlos Donjuan, a cura di Luca Beatrice.
Una mostra molto particolare, incentrata su almeno due concetti chiave: la pittura e la zona di confine, quella che accosta i lavori recenti dell’americano Carlos Donjuan e dell’italiana Marta Sesana. Opere che nascono in luoghi del mondo piuttosto lontani, con diverse geografie, temperature e sensibilità, eppure presentano un sentore comune, l’idea di confrontarsi con il tema dell’immagine contemporanea, tentando cioè di rispondere a una domanda piuttosto urgente nell’arte di oggi: è ancora possibile produrre una pittura figurativa al passo coi tempi, portatrice di novità pur rimanendo solidamente ancorata alla tradizione culturale appunto della figura?
Carlos Donjuan, a proposito del proprio lavoro, spiega che la sua poetica è composta in parte dal proprio ego, dall’adrenalina, dalla competitività, dalla strada e dalla curiosità di guardarsi intorno alla ricerca di un nuovo progetto. Nato in Messico nel 1982, si è formato all’università di San Antonio in Texas e ha in seguito svolto attività di insegnante in pittura e disegno. Il suo curriculum vanta molte presenze tra Texas e California e questa è la sua prima partecipazione a una mostra in Europa. I suoi lavori si alimentano della poetica di Graffitismo e Street Art (è autore di diversi interventi murali negli spazi pubblici), ma non nell’accezione comune discendente dagli anni ’80, bensì da una delle tante mutazioni genetiche che questo genere artistico ha subito nei decenni. Il suo mondo è popolato da personaggi e situazioni che gli derivano da un’acuta osservazione della realtà quotidiana, immediatamente traslata in un universo onirico e a tratti paradossale.
Molto attratto dal colore e da un segno di stampo cartoonistico, Donjuan è autore di ritratti fiabeschi e surreali. Le sue figure hanno in genere volti privi di tratti somatici oppure indossano una maschera che ne cela l’enigma della personalità. Nonostante si nutra della cultura dei luoghi a lui cari, al confine tra il Nord America e la componente latina più calda, possiamo ritrovare echi colti nella sua pittura, con composizioni che ricordano il surrealismo di Alberto Savinio e i mostriciattoli di Philip Guston, nell’ultima parte della sua carriera.
Marta Sesana Vive e lavora a Milano in un appartamento molto piccolo dove supera i problemi di uno spazio ristretto operando con fantasia e tenacia. Si è formata all’Accademia di Brera ma a lungo ha abitato in provincia. Nel volume “Eccellenti pittori” Camillo Langone ha parlato di lei come di una “maga della tridimensione”, perché dotata della profondità di campo in quanto, “prima di dipingere realizza un modellino di ciò che deve dipingere con fil di ferro e carta di giornale e das”. Nei suoi nuovi quadri il verde è la dominante cromatica pressoché assoluta, un colore che domina l’approccio istintuale della percezione e permette analisi più approfondite del sottostante. Ecco quindi apparire figure e personaggi spuntati da foreste incantate e boschi magici. Ma si farebbe un errore a identificare Marta come un’autrice fantasy, nonostante una spiccata predilezione per la sospensione spazio-temporale e per le facce mostruose e tenerissime dei suoi personaggi. Tra i punti di riferimento cita volentieri Alessandro Pessoli, Dana Schutz e Syd Barrett, per le atmosfere allucinate delle sue composizioni con i primi Pink Floyd. E’ necessario prestare attenzione ai titoli dei suoi quadri, ad esempio “La bora” ispirato al celebre vento triestino, oppure “La foresta”, un complesso trittico che cita l’omonima canzone dei Cure. Dopo la mostra nello spazio sperimentale “Little Circus”, Marta Sesana torna alla galleria Antonio Colombo con la sua seconda mostra personale.
Luoghi
www.colomboarte.com 39.02.29060171
orario: da martedì a venerdì, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00 – sabato dalle 15.00 alle 19.00