Carlo Frisardi e Max Bucaille. Che bella (la) figura……..

un’accoppiata di due personali all’insegna della figura. un italiano ed un francese.  un contemporaneo ed un maestro del secolo scorso. un artista doc, che dipinge ad olio, approfondendo una ricerca sulla figura che parte dai primi anni’ 70, con interpreti che si aggirano sugli schermi della sua memoria in una quotidianita’ immersa in atmosfere irreali: Carlo Frisardi, romano del 1949, che si ripresenta a Roma con due mostre quasi in contemporanea, allo Studio S una rivisitazione dei temi a lui piu’ congeniali e alla Biblioteca Angelica la presentazione di un ciclo dedicato al sacro, frutto della sua piu’ recente ricerca. in questa sinfonia figurativa fanno da contrappunto alle sue grandi tele i preziosi piccoli formati su carta di Max Bucaille (1906-1996), presentato a Roma nel 1975 sotto gli auspici dell’ambasciatore di Francia Charles Lucet.  esponente di spicco del surrealismo, Max Bucaille realizza frottages e collages utilizzando antiche incisioni con interventi personali di grafica.  due personali dedicate alla figura che vanno  oltre l’elogio della forma  e rispecchiano il pensiero di due artisti che non si esauriscono nella manualita’ e la sottomettono all’indagine del pensiero che la anima. 
 

Che bella (la) figura……..
 se raccontata da un artista che la dipinge ancora, ad olio, senza cadere nella maniera, la immerge nel presente senza legarla ad un’affabulazione da impegno sociale, la trasforma in  immagine visionaria pur non alienandola dalla realtà intorno, la rende protagonista di una sua storia e di una sua ricerca che vanno oltre la mera figurazione: è quanto appunto fa CARLO FRISARDI che in questa primavera 2014 torna alla ribalta romana  con due personali intorno alla figura umana: l’una, alla Sala della Biblioteca Angelica  dal 12 al 27 aprile,  dedicata ad un’inedita serie di opere di contenuto religioso che attraversano la vita di Gesù, dall’Annunciazione alla Crocifissione, e quest’altra, che la fa da battistrada, organizzata dallo Studio S-Arte Contemporanea dal 31 marzo al 19 aprile per rivisitare  temi congeniali all’artista con opere anche queste in massima parte inedite. Entrambe le esposizioni hanno come baricentro la figura, anzi la figura femminile, elemento portante che ritroviamo anche in alcune raffigurazioni della storia di un Gesù al di fuori dell’iconografia tradizionale.
Anche lo Studio S è fedele:  in questa occasione al suo programma di mostre non condizionate dai vari “modi di fare arte”, l’una all’altra però legate dal comune denominatore di una ricerca d’innovazione conciliabile con la tradizione. E’ il caso questo anche della personale di  CARLO FRISARDI, artista contemporaneo, pittore figurativo che non si esaurisce nel rispetto della forma, alle cui tele sono affiancati dallo Studio S  frottages e collages realizzati con incisioni antiche su cui sono spesso operati interventi grafici dell’autore:  un maestro assoluto in questo campo, il francese MAX BUCAILLE, coetaneo di Max Ernst, nato a Sainte Croix-Hague  nel 1906 e deceduto a Creteil nel 1996, surrealista doc e sperimentatore di tecniche e discipline diverse. Nei suoi preziosi formati su carta presentati dallo Studio S,  datati dagli anni ‘30 agli anni ‘70, Max Bucaille racconta una società ed un periodo storico in evoluzione e rinnovamento con quella particolare manualità e meravigliosa inventiva che ne hanno fatto in Francia un protagonista di nicchia dell’arte del Novecento: le sue affascinanti creazioni nate da incisioni del passato compongono con le tecniche del collage e del frottage  affreschi e racconti onirici, documenti d’epoca che qui ritroviamo accanto alle grandi tele di  Carlo Frisardi che documentano a loro volta il nostro oggi in un’atmosfera che, pur con espliciti riferimenti al nostro vivere quotidiano, appare rarefatta e irreale.  
 CARMINE SINISCALCO, marzo 2014