Calogero Cammalleri. Lipadusa, storie di vita e di mare
Il Museo Civico di Castelbuono è lieto di presentare la mostra fotografica Lipadusa, storie di vita e di mare, personale di Calogero Cammalleri, realizzata in collaborazione con Fabrica, centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton Group.
La mostra presenta una selezione di fotografie tratte dal libro Lipadusa, pubblicato da Fabrica lo scorso settembre, dopo una residenza di Calogero Cammalleri a Lampedusa, durata da novembre 2013 a luglio 2014. L’esposizione rientra nell’ambito del programma di riposizionamento strategico del Museo Civico come “osservatorio” sul Mediterraneo, attraverso il rafforzamento delle relazioni territoriali e culturali, e progetti volti alla comprensione della storia presente e passata. La programmazione 2014-2015 del Museo Civico è basata sulla promozione di attività di conoscenza e confronto tra i paesi dell’area mediterranea, utilizzando l’arte come “ponte tra le culture”, dalle arti visive alla musica.
Lipadusa è un progetto sull’identità di Lampedusa. Divenuta suo malgrado sinonimo di migrazione, di tragedie in mare, di disperazione e miseria, Lampedusa si presenta in questa mostra nella sua veste più autentica e profonda. Le fotografie di Calogero Cammalleri, studente a Fabrica, e il testo della giornalista Silvia Giralucci (pubblicato nel libro e presente in mostra) raccontano l’unicità di Lampedusa: geograficamente già Africa, ma politicamente ancora Italia, Lampedusa vive una dimensione non solo isolana ma isolata, di confino o confine, di sogno e solitudine. Le fotografie esposte ritraggono lo scorrere della vita di pescatori, bambini e animali di Lampedusa, impressioni oniriche, attimi colti in bianco e nero, sfocati nella trasfigurazione di una realtà che diventa senza tempo. Diventato una presenza familiare per gli isolani, Cammalleri è riuscito a superare l’iniziale diffidenza di chi ha visto troppe telecamere e macchine fotografiche alla ricerca di uno scoop. Calogero è un lui stesso migrante di ritorno: partito a tre anni con la sua famiglia dalla Sicilia per la Germania, torna nella sua terra dopo diciassette anni a cercare le sue origini.
In mostra il documentario sull’artista realizzato da Marco Pavan, presentato il 7 dicembre alle ore 12.30, con un’introduzione di Enrico Bossan, responsabile dell'area editorial di Fabrica.
Lipadusa è parte di Sciabica, progetto di slow journalism prodotto da Fabrica, all’indomani del naufragio del 3 ottobre 2013, quando 368 persone morirono nel Canale di Sicilia. Nelle settimane immediatamente successive alla tragedia, quando per i ritmi serrati della cronaca ormai Lampedusa non faceva più notizia, Sciabica ha narrato la vita di migranti e lampedusani, fatta di convivenza, emergenza e solidarietà. Nel corso della mostra sarà inoltre organizzata una lettura teatrale dei testi di Sciabica.
Durante il periodo espositivo, a ll’interno del ciclo “Conversazioni”, venerdì 19 dicembre 2014, il Museo Civico di Castelbuono organizza un incontro pubblico con Imma Vitelli, inviata di guerra per Vanity Fair Italia sui maggiori fronti internazionali, dall’Iraq all’Iran, dall’Afghanistan al Pakistan, dal Congo alla Somalia. A Castelbuono, Imma Vitelli parlerà della sua esperienza ai ragazzi delle scuole medie e superiori, raccontando della rotta migratoria dall’Eritrea a Lampedusa, attraverso il deserto del Sahara, la Libia e il Canale di Sicilia. All’incontro parteciperanno anche i giovani migranti ospitati a Castelbuono. Il tema dell’immigrazione nel Mediterraneo è oggi fortemente sentito,
anche per un territorio così apparentemente distante. Con il progetto Mare Nostrum, infatti, molti dei comuni del Parco Madonie, tra cui Castelbuono, hanno aderito al Sistema di Protezione Richiedenti Asilo o Rifugiati (Sprar), accogliendo i migranti in strutture pubbliche o private.
La mostra presenta una selezione di fotografie tratte dal libro Lipadusa, pubblicato da Fabrica lo scorso settembre, dopo una residenza di Calogero Cammalleri a Lampedusa, durata da novembre 2013 a luglio 2014. L’esposizione rientra nell’ambito del programma di riposizionamento strategico del Museo Civico come “osservatorio” sul Mediterraneo, attraverso il rafforzamento delle relazioni territoriali e culturali, e progetti volti alla comprensione della storia presente e passata. La programmazione 2014-2015 del Museo Civico è basata sulla promozione di attività di conoscenza e confronto tra i paesi dell’area mediterranea, utilizzando l’arte come “ponte tra le culture”, dalle arti visive alla musica.
Lipadusa è un progetto sull’identità di Lampedusa. Divenuta suo malgrado sinonimo di migrazione, di tragedie in mare, di disperazione e miseria, Lampedusa si presenta in questa mostra nella sua veste più autentica e profonda. Le fotografie di Calogero Cammalleri, studente a Fabrica, e il testo della giornalista Silvia Giralucci (pubblicato nel libro e presente in mostra) raccontano l’unicità di Lampedusa: geograficamente già Africa, ma politicamente ancora Italia, Lampedusa vive una dimensione non solo isolana ma isolata, di confino o confine, di sogno e solitudine. Le fotografie esposte ritraggono lo scorrere della vita di pescatori, bambini e animali di Lampedusa, impressioni oniriche, attimi colti in bianco e nero, sfocati nella trasfigurazione di una realtà che diventa senza tempo. Diventato una presenza familiare per gli isolani, Cammalleri è riuscito a superare l’iniziale diffidenza di chi ha visto troppe telecamere e macchine fotografiche alla ricerca di uno scoop. Calogero è un lui stesso migrante di ritorno: partito a tre anni con la sua famiglia dalla Sicilia per la Germania, torna nella sua terra dopo diciassette anni a cercare le sue origini.
In mostra il documentario sull’artista realizzato da Marco Pavan, presentato il 7 dicembre alle ore 12.30, con un’introduzione di Enrico Bossan, responsabile dell'area editorial di Fabrica.
Lipadusa è parte di Sciabica, progetto di slow journalism prodotto da Fabrica, all’indomani del naufragio del 3 ottobre 2013, quando 368 persone morirono nel Canale di Sicilia. Nelle settimane immediatamente successive alla tragedia, quando per i ritmi serrati della cronaca ormai Lampedusa non faceva più notizia, Sciabica ha narrato la vita di migranti e lampedusani, fatta di convivenza, emergenza e solidarietà. Nel corso della mostra sarà inoltre organizzata una lettura teatrale dei testi di Sciabica.
Durante il periodo espositivo, a ll’interno del ciclo “Conversazioni”, venerdì 19 dicembre 2014, il Museo Civico di Castelbuono organizza un incontro pubblico con Imma Vitelli, inviata di guerra per Vanity Fair Italia sui maggiori fronti internazionali, dall’Iraq all’Iran, dall’Afghanistan al Pakistan, dal Congo alla Somalia. A Castelbuono, Imma Vitelli parlerà della sua esperienza ai ragazzi delle scuole medie e superiori, raccontando della rotta migratoria dall’Eritrea a Lampedusa, attraverso il deserto del Sahara, la Libia e il Canale di Sicilia. All’incontro parteciperanno anche i giovani migranti ospitati a Castelbuono. Il tema dell’immigrazione nel Mediterraneo è oggi fortemente sentito,
anche per un territorio così apparentemente distante. Con il progetto Mare Nostrum, infatti, molti dei comuni del Parco Madonie, tra cui Castelbuono, hanno aderito al Sistema di Protezione Richiedenti Asilo o Rifugiati (Sprar), accogliendo i migranti in strutture pubbliche o private.
Luoghi
http://www.museocivico.eu 0921 671211
Orario: ma-do dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.00