02/12/2016  al 14/12/2016

Bruno Tobia. La città nascosta

A cura di: Noemi Pittaluga

Bruno Tobia. La città nascosta
Carlo Gallerati è lieto di presentare La città nascosta, una mostra personale di Bruno Tobia a cura di Noemi Pittaluga.

“Il progetto fotografico La città nascosta ha la stessa intensità dell'emicrania di Zeus quando partorì Atena. L'artista e professore Bruno Tobia rivela come negli anni trascorsi tra le mura della città universitaria romana La Sapienza abbia vissuto negli edifici progettati da Marcello Piacentini. Il suo sguardo nostalgico esprime con malinconica ironia la propria esperienza esistenziale all'interno di un ambiente che è riuscito a rendere familiare unicamente nei momenti di solitudine. Anche nel racconto breve La città nascosta di Fabio Stassi, dove sono presenti le immagini dell'autore – che si incontrano con il testo in un rapporto alla pari – emerge con forza il senso di spaesamento percepito negli ambienti accademici della Capitale. Le aule, le biblioteche e gli archivi sono stati i luoghi in cui, raccolto in se stesso, Tobia ha potuto riflettere sul suo percorso di crescita. L'impressione di realizzare solamente in parte le proprie aspirazioni personali assume una svolta decisiva nel momento in cui l'autore incomincia a rappresentare la realtà in maniera del tutto individuale. L'atto creativo è una scelta di riordine all'interno di un sistema caotico di segni visivi, un montaggio di frame che rappresentano avvenimenti e sensazioni fondamentali per l'artista. E questo isolamento riflessivo, riconoscibile anche in altri lavori, ma soprattutto in Disiecta membra e in Les souvenirs, si mostra nella mancanza di figure umane, l’esistenza delle quali è ricostruita dall'autore soltanto attraverso gli oggetti lasciati dalle tracce del loro operare. L'assenza è il vero oggetto di uno studio quasi archeologico che attraverso una catalogazione scientifica riprende il metodo di studio teorico. In questa palude emotiva, l'obiettivo della macchina fotografica è inevitabilmente uno schermo protettivo da cui osservare il mondo, un modo per orientarsi all'interno dei propri pensieri e una mappa per delineare nuovi itinerari possibili. Per Tobia lo scatto è una sorta di terapia per focalizzare, in un'estetica impeccabile, una stasi emozionale che vuole superare ed elaborare. La stanchezza cronica sembra così finalmente scacciata attraverso il fare artistico che si rivela essere un atto di liberazione e di spoliazione dalle sovrastrutture fino ad allora costantemente accumulate. La rottura è avvenuta: e lo rivelano il sovrapporsi di spazi pieni e vuoti alla Escher, le inquadrature di porte, che lasciano scorgere vie di fuga, e i neon abbaglianti, che rimandano ad atmosfere kafkiane e fantascientifiche. In conclusione il dialogo con l'altro è esploso e lo spettatore, tenendo presenti le piantine originali de La Sapienza, diviene la guida all'interno del labirinto mentale e dell'incubo dell'artista. Le singole immagini, come pezzi di un puzzle, vengono unite lasciando intravedere finalmente l'uscita tanto ricercata.” (Noemi Pittaluga)

Luoghi

  • Galleria Gallerati - Via Apuania, 55 - 00162 Roma
             06.44258243    347.7900049

    Orario: dal lunedì al venerdì: ore 17.00-19.00 / sabato, domenica e fuori orario: su appuntamento Mezzi pubblici: bus: 61, 62, 93, 310; metro: linea B, fermata Bologna (da P.zza Bologna: 400 m lungo Via Livorno o Via M.di Lando)

  • Categorie correlate