Bernard Aubertin. antologica
Il Lattuada Studio è lieto di presentare la personale di Bernard Aubertin, che raccoglie in una mostra antologica, organizzata in collaborazione con l’Archivio Opere Bernard Aubertin, una serie di lavori che partono dalla metà degli anni Sessanta per arrivare ai giorni nostri.
Il lavoro di Aubertin cambia radicalmente nel 1957, quando incontra per caso Yves Klein, che lo invita nel suo studio: qui scopre i quadri monocromi del suo collega ed ha una sorta di illuminazione.
Al rosso, invece, l’artista arriva istintivamente, riconoscendolo come colore portatore di un’energia primordiale e liberatoria, e questa cifra lo accompagnerà per tutto il resto della sua carriera.
Dai primi Monochromes rouges della fine degli anni Cinquanta, si passa ai Tableux-clous in cui l'artista pianta su tavole di legno dei chiodi, procedendo nelle prime prove senza un ordine prestabilito, disponendoli poi, con maggiore rigore, ad intervalli regolari alla ricerca di un effetto seriale, disegnando all'interno dell'opera una composizione geometrica, leggibile su entrambi i lati.
Dei primi anni ’60 sono anche i Tableau-feu: Aubertin applica su un supporto di legno una lastra di alluminio sulla quale pratica, con grande precisione, centinaia di fori nei quali inserisce dei fiammiferi, destinati alla combustione. La sua ricerca continua e costante sul rapporto tra materia e fuoco, fa si che sperimenti anche su oggetti di uso comune, come libri, macchine, jeans, tanto da ottenere il soprannome di le pyromane.
Come dichiara egli stesso:
Il lavoro di Aubertin cambia radicalmente nel 1957, quando incontra per caso Yves Klein, che lo invita nel suo studio: qui scopre i quadri monocromi del suo collega ed ha una sorta di illuminazione.
Al rosso, invece, l’artista arriva istintivamente, riconoscendolo come colore portatore di un’energia primordiale e liberatoria, e questa cifra lo accompagnerà per tutto il resto della sua carriera.
Dai primi Monochromes rouges della fine degli anni Cinquanta, si passa ai Tableux-clous in cui l'artista pianta su tavole di legno dei chiodi, procedendo nelle prime prove senza un ordine prestabilito, disponendoli poi, con maggiore rigore, ad intervalli regolari alla ricerca di un effetto seriale, disegnando all'interno dell'opera una composizione geometrica, leggibile su entrambi i lati.
Dei primi anni ’60 sono anche i Tableau-feu: Aubertin applica su un supporto di legno una lastra di alluminio sulla quale pratica, con grande precisione, centinaia di fori nei quali inserisce dei fiammiferi, destinati alla combustione. La sua ricerca continua e costante sul rapporto tra materia e fuoco, fa si che sperimenti anche su oggetti di uso comune, come libri, macchine, jeans, tanto da ottenere il soprannome di le pyromane.
Come dichiara egli stesso:
«...Ogni fiammifero comunica la propria fiamma a quello vicino
ed il fuoco che si presenta è fuoco controllato.
Ciò che i fiammiferi delineano è un universo psichico che si situa tra la materialità
(il supporto di alluminio, i fiammiferi) e l'immaterialità: il fuoco»
Luoghi
http://www.lattuadastudio.it 02 29000071
orari: lunedì – venerdì 10.30 – 13.30 / 16.00-19.30