19/02/2022  al 20/03/2022

Aulo Pedicini "As Salas do Desassossego"

A cura di: Generoso Bruno

Aulo Pedicini "As Salas do Desassossego" Le sculture bronzee metafisiche, dell’artista Aulo Pedicini parlano di coscienza attraverso frammenti sensibili di corpi dove le grafiche ne riaffermano la continua ricerca.
Vernissage: Sabato 19 Febbraio, ore18,30
Insieme all’artista, sarà presente il critico Generoso Bruno. Per l’occasione, il Maestro Aulo Pedicini con Annabella Marotta sarà impegnato nella produzione di un’azione di performance

Aulo Pedicini – As Salas do Desassossego [Le stanze dell’Inquietudine]
Desassossego, ovvero, come per Bernardo Soares – eteronimo di Fernando Pessoa – l’inquietudine. Esperienza dopo esperienza, Aulo Pedicini con Desassossego ristruttura il suo intimo rapporto con lo scritto di Pessoa provando, ancora una volta, a “guardare la realtà mediante il filtro dell’incertezza”.
Come il romanzo che procede per giustapposizione di frammenti, per frammenti, le stanze – As Salas - senza alcuna pretesa di finitezza antologica, accolgono la produzione di Pedicini.
È l’inquietudine a muovere la ricerca dell’artista nel confronto impari tra la propria produzione e l’Image overload della contemporanea post-modernità in cui le forme, in assenza di un grande racconto storico a cui aderire, si ordinano per entità isolate - per stanze - collegate da un filo sottilissimo dove le opere, attraverso coordinate proprie, contribuiscono esse stesse a definire il proprio contesto alla maniera di “Meridiani mobili” (N. Bourriaud) all’interno di una società di transizione.
Le stanze, come domanda di attenzione dell’artista, sono funzionali ad accogliere lo spettatore all’interno dell’evento espositivo. Pedicini - è evidente – nell’organizzare la fruizione al proprio lavoro, non ha disperso il senso di comportamento e relazione delle antiche esperienze performative. L’osservatore, sottratto da una posizione di pura contemplazione, è immerso “in prima persona nei fatti rappresentati” (F. Menna).
Nelle stanze di Desassosego, ogni cosa avviene per interconnessione. Simultaneamente coesistono i tratti in grafite dei disegni prodotti alla metà degli anni Settanta e le successive grandi carte intelate che, indagando la pittura, anticipano i busti femminili delle opere a cera persa.
Tutto accade adesso o, almeno, così sembra. Pedicini, governando la materia e la sua illusione, riduce al minimo lo scarto tra l’idea e la sua esecuzione. La stanza, invece, flettendo la percezione dello Spazio e del Tempo, azzera la lunga sedimentazione dell’opera nella biografia produttiva dell’artista.
In questa selezione, appaiono lontanissime le dichiarazioni programmatiche e la sfida al buon gusto e al senso comune eppure, ancora oggi - oltre “l’avventura dell’oggetto” (P. Restany) - i Vomiti, le teche e gli assemblage, avendo ancora di che dire al tempo presente, meriterebbero di ritrovare una più giusta attenzione di fruizione e di ricerca.
Nelle stanze di Desassossego, invece, è la pratica a restituirci la cifra dell’artista, lì dove la materia pittorica pone l’abilità dell’artista a servizio della visione.
Surrealtà, metafisica, l’intervento concettuale della parola dipinta e, in alcuni episodi, una potente carnalità espressionista riaffermano in Pedicini la vittoria della superfice e la possibilità della citazione. La libertà individuale dell’artista, al tempo della polverizzazione delle iconografie, dei discorsi e delle narrazioni, conduce Pedicini verso il Mito come archetipo narrativo primigenio dove anche la scultura è agita come autentica possibilità manipolativa della sostanza sensibile dove, tra le molteplici traiettorie possibili, l’artista afferma la sola verità possibile: quella della propria coscienza.
Generoso Bruno

 

Luoghi

  • Spazio Vitale Arte Contemporanea - Piazza Marconi, 12 - Aversa - Caserta
         +39 3357003916
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