Arturo Ianniello. Sine linea
A cura di: Pietro Tatafiore
La personale di Ianniello “Sine Linea”, chiude un ciclo di tre mostre, ognuna delle
quali metteva in luce un diverso aspetto della sua ricerca.
La prima, “Secret Alphabet” mostrava come le “tracce”, lasciate dal lavoro dell’uomo
su materiali, recuperati da siti di archeologia industriale, recuperati e riassemblati
nelle sue opere, si facessero segno, scrittura, memoria.
La seconda mostra, dal titolo “Redox”, metteva la materia al centro dell’attenzione. Il
materiale che, nella ricerca di Ianniello, è elemento fondante viene raccolto come un
archeologo fa con antichi reperti.
Al centro della mostra attuale sono due lavori di grandi dimensioni, che fanno parte
di una serie di opere recenti, intitolata “Finis Terrae”.
Da queste opere deriva anche il titolo della mostra, che allude a un superamento della
“linea di confine” geografica, ma anche culturale, ideale, ecc.
Attraverso materiali e oggetti recuperati in case e fattorie abbandonate (forse lasciate
da chi ha scelto di partire alla ricerca di un futuro migliore) o all’interno di siti
industriali in disuso, dove un tempo risuonava il rumore del lavoro le tracce impresse
su questi materiali, Ianniello racconta con un suo linguaggio personale la storia
dell’uomo comune.
quali metteva in luce un diverso aspetto della sua ricerca.
La prima, “Secret Alphabet” mostrava come le “tracce”, lasciate dal lavoro dell’uomo
su materiali, recuperati da siti di archeologia industriale, recuperati e riassemblati
nelle sue opere, si facessero segno, scrittura, memoria.
La seconda mostra, dal titolo “Redox”, metteva la materia al centro dell’attenzione. Il
materiale che, nella ricerca di Ianniello, è elemento fondante viene raccolto come un
archeologo fa con antichi reperti.
Al centro della mostra attuale sono due lavori di grandi dimensioni, che fanno parte
di una serie di opere recenti, intitolata “Finis Terrae”.
Da queste opere deriva anche il titolo della mostra, che allude a un superamento della
“linea di confine” geografica, ma anche culturale, ideale, ecc.
Attraverso materiali e oggetti recuperati in case e fattorie abbandonate (forse lasciate
da chi ha scelto di partire alla ricerca di un futuro migliore) o all’interno di siti
industriali in disuso, dove un tempo risuonava il rumore del lavoro le tracce impresse
su questi materiali, Ianniello racconta con un suo linguaggio personale la storia
dell’uomo comune.
Luoghi
www.1opera.it/1opera/Home.html 393 3641664