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Artur Żmijewski “Quando la paura mangia l'anima”

A cura di: Diego Sileo

 il PAC Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano presenta Quando la paura mangia l’anima, prima mostra personale in Italia di Artur Żmijewski (Varsavia, 1966), una delle figure più radicali e importanti della scena artistica polacca.
La mostra, a cura di Diego Sileo, presenta una selezione di lavori storici e recenti, incluse tre nuove opere pensate appositamente per il PAC, come il nuovo film ispirato al cinema scientifico del neurologo Vincenzo Neri.   La preoccupazione per i problemi socio-politici del presente è per Żmijewski lo strumento con cui esaminare i meccanismi del potere e dell'oppressione all'interno della società. Temi centrali del suo lavoro sono l'istintiva inclinazione umana al male, la relazione tra le emozioni estreme e le loro espressioni fisiche, l'interruzione del corpo umano e del funzionamento cognitivo, i meccanismi della memoria e del trauma collettivo.   Con l’uso della simbolizzazione Żmijewski stabilisce un intricato sistema di rappresentazione in cui la paura si dispiega in termini di controllo sociale. Come ci spiega Rainer Werner Fassbinder nel suo film del 1974 – cui il titolo della mostra vuole rendere omaggio – “la paura mangia l’anima” è un'espressione usata da arabi e nordafricani per descrivere il loro destino di immigrati. La paura come condizione intrinseca dell’esistenza ma non solo: la paura è anche quella della malattia, dei disturbi mentali e della disabilità, la paura di non essere accettati o capiti, la paura del diverso da noi, di ciò che non sappiamo e che ci spaventa.