Ariel Cabrera Montejo "New Works"
Sabato 9 Febbraio 2019 alle ore 18,30 la Galleria Mazzoli presenta la prima mostra personale in Europa del giovane artista cubano Ariel Cabrera Montejo. In mostra una selezione di opere realizzate tra il 2018 e il 2019.
La ricerca pittorica di Cabrera esplora momenti storici e scene provenienti da contesti assai diversi, nel tempo e nello spazio. Immagini dalla storia del suo paese si sovrappongono a scenari contemporanei ed episodi di genere. La scena, costruita per piani e prospettive multiple, crea contrapposizioni che pongono in dialogo diversi eventi nei quali vediamo intrecciarsi violenza, sarcasmo, divertimento ed erotismo.
“Sebbene non abbia mai fatto riferimento a un evento storico in particolare, la mia pittura propone il tema degli scenari storici come mise-en-scène, miste, multi-temporali. Ad esempio, il ruolo che la fotografia ha avuto nell'arte grafica, nel giornalismo, nella pubblicità, nelle relazioni storiche tra Cuba e gli Stati Uniti, in particolare nei processi di formazione di Cuba come nazione” (dal catalogo della mostra. Conversazione tra Chiara Ianeselli e l’artista).
Nella serie Primary Scenes, così come negli acquerelli della serie La Tregua Fecunda, Cabrera raffigura soldati, eroi di guerra o patrioti dei dipinti coloniali cubani, con uno stile che riprende le illustrazioni tradizionali ottocentesche ma che, allo stesso tempo, evolve in uno sguardo voyeuristico tipico dei media contemporanei. Critico e sarcastico nel raccontare la storia del suo paese, utilizza l’aspetto erotico dell’esistenza come un naturale continuum della violenza scaturita dalla guerra.
In altre opere, dedicate al mondo dello spettacolo, compaiono teatri, cinema, palchi, platee di spettatori e artisti circensi; in esse uomini comuni si uniscono a guardie ottocentesche, rivoluzionari e schiavi. Riemerge il tema voyeuristico, del guardare e dell'essere guardati, ma come logica di controllo e censura, in un gioco di prospettive e piani multipli.
Nella serie Wet Campaign l’artista crea una realtà impossibile, disorientante a livello temporale, distopica forse, ma serena. In queste opere, non prive anch’esse di una componente erotica, i personaggi fluttuano nello spazio alla maniera di un affresco barocco, ma sono immersi nell'acqua come pesci di improbabili acquari.
Grazie al suo approccio atemporale e caleidoscopico, pur avvalendosi tecnicamente di un chiaro rimando a grandi maestri del passato, la pittura del giovane cubano giunge ad uno stile fresco e personalissimo che si concretizza in opere delle più svariate dimensioni, dai piccoli acquerelli alle grandi tele ad olio.
La mostra è accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo con un testo critico di Chiara Ianeselli e poesie di Richard Milazzo ispirate alle opere di Ariel Cabrera Montejo.
La ricerca pittorica di Cabrera esplora momenti storici e scene provenienti da contesti assai diversi, nel tempo e nello spazio. Immagini dalla storia del suo paese si sovrappongono a scenari contemporanei ed episodi di genere. La scena, costruita per piani e prospettive multiple, crea contrapposizioni che pongono in dialogo diversi eventi nei quali vediamo intrecciarsi violenza, sarcasmo, divertimento ed erotismo.
“Sebbene non abbia mai fatto riferimento a un evento storico in particolare, la mia pittura propone il tema degli scenari storici come mise-en-scène, miste, multi-temporali. Ad esempio, il ruolo che la fotografia ha avuto nell'arte grafica, nel giornalismo, nella pubblicità, nelle relazioni storiche tra Cuba e gli Stati Uniti, in particolare nei processi di formazione di Cuba come nazione” (dal catalogo della mostra. Conversazione tra Chiara Ianeselli e l’artista).
Nella serie Primary Scenes, così come negli acquerelli della serie La Tregua Fecunda, Cabrera raffigura soldati, eroi di guerra o patrioti dei dipinti coloniali cubani, con uno stile che riprende le illustrazioni tradizionali ottocentesche ma che, allo stesso tempo, evolve in uno sguardo voyeuristico tipico dei media contemporanei. Critico e sarcastico nel raccontare la storia del suo paese, utilizza l’aspetto erotico dell’esistenza come un naturale continuum della violenza scaturita dalla guerra.
In altre opere, dedicate al mondo dello spettacolo, compaiono teatri, cinema, palchi, platee di spettatori e artisti circensi; in esse uomini comuni si uniscono a guardie ottocentesche, rivoluzionari e schiavi. Riemerge il tema voyeuristico, del guardare e dell'essere guardati, ma come logica di controllo e censura, in un gioco di prospettive e piani multipli.
Nella serie Wet Campaign l’artista crea una realtà impossibile, disorientante a livello temporale, distopica forse, ma serena. In queste opere, non prive anch’esse di una componente erotica, i personaggi fluttuano nello spazio alla maniera di un affresco barocco, ma sono immersi nell'acqua come pesci di improbabili acquari.
Grazie al suo approccio atemporale e caleidoscopico, pur avvalendosi tecnicamente di un chiaro rimando a grandi maestri del passato, la pittura del giovane cubano giunge ad uno stile fresco e personalissimo che si concretizza in opere delle più svariate dimensioni, dai piccoli acquerelli alle grandi tele ad olio.
La mostra è accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo con un testo critico di Chiara Ianeselli e poesie di Richard Milazzo ispirate alle opere di Ariel Cabrera Montejo.
Luoghi
http://www.galleriamazzoli.com 059 243455 059 214980
Orario: 10-13 e 16-19 chiuso i festivi