Antonio Passa "tutto Passa, in tre mesi"
A cura di: Antonello Tolve
La Fondazione Filiberto e Bianca Menna, in collaborazione con l’Associazione FigurAzioni, è lieta di annunciare il primo appuntamento di un ciclo di mostre dedicato all’itinerario intellettuale di Antonio Passa, che si terrà nella sede romana della Fondazione, già sede dell’Archivio Menna / Binga, in via dei Monti di Pietralata 16.
Artista tra i più brillanti del panorama analitico e di quella che è stata definita Nuova Pittura, Antonio Passa (Cava de’ Tirreni, 1939) concepisce sin dal 1970, anno in cui si trasferisce a Roma, un discorso che mira a coniugare materiale manuale e mentale per intraprendere un viaggio metalinguistico, un discorso – pratico e teorico – sull’arte intesa come intrattenimento infinito, come luogo delle possibilità. Si tratta di un processo che, se da una parte crea aderenza tra il fare arte e il pensare contestualmente agli elementi dell’arte, dall’altra si articola nell’ambito di una procedura linguistica entro la quale i vari elementi che costituiscono il linguaggio vivono un forte rapporto di concatenamento, di relazione semiotica.
tuttoPassa in tre mesi propone, oggi, una scansione del lavoro svolto dall’artista a partire dal 1969 per mostrare i territori irrinunciabili di una ricerca che si concentra su un perimetro pittorico primario nel quale la pittura si articola mostrando i propri strumenti e concependosi come elemento stesso della realtà.
Sin dal 1970, anno in cui si trasferisce a Roma, Antonio Passa (Cava de’ Tirreni, 1939) disegna una ricerca pittorica che si configura come riflessione metalinguistica incentrata su un problema di ridefinizione del quadro a partire dai suoi elementi costitutivi di base, quali il telaio, la tela ed il colore, con esiti e procedimenti riferibili all’ambito della Nuova Pittura. Già docente e direttore in varie Accademie di Belle Arti italiane, dal 2006 fa parte del Comitato Nazionale per la valutazione del sistema universitario e dal 2012 è nominato in qualità di esperto presso l’ ANVUR.
Artista tra i più brillanti del panorama analitico e di quella che è stata definita Nuova Pittura, Antonio Passa (Cava de’ Tirreni, 1939) concepisce sin dal 1970, anno in cui si trasferisce a Roma, un discorso che mira a coniugare materiale manuale e mentale per intraprendere un viaggio metalinguistico, un discorso – pratico e teorico – sull’arte intesa come intrattenimento infinito, come luogo delle possibilità. Si tratta di un processo che, se da una parte crea aderenza tra il fare arte e il pensare contestualmente agli elementi dell’arte, dall’altra si articola nell’ambito di una procedura linguistica entro la quale i vari elementi che costituiscono il linguaggio vivono un forte rapporto di concatenamento, di relazione semiotica.
tuttoPassa in tre mesi propone, oggi, una scansione del lavoro svolto dall’artista a partire dal 1969 per mostrare i territori irrinunciabili di una ricerca che si concentra su un perimetro pittorico primario nel quale la pittura si articola mostrando i propri strumenti e concependosi come elemento stesso della realtà.
Sin dal 1970, anno in cui si trasferisce a Roma, Antonio Passa (Cava de’ Tirreni, 1939) disegna una ricerca pittorica che si configura come riflessione metalinguistica incentrata su un problema di ridefinizione del quadro a partire dai suoi elementi costitutivi di base, quali il telaio, la tela ed il colore, con esiti e procedimenti riferibili all’ambito della Nuova Pittura. Già docente e direttore in varie Accademie di Belle Arti italiane, dal 2006 fa parte del Comitato Nazionale per la valutazione del sistema universitario e dal 2012 è nominato in qualità di esperto presso l’ ANVUR.