Antonio Biasiucci "codex"
Magazzino è lieta di presentare la quarta mostra personale in galleria di Antonio Biasiucci. La mostra è incentrata sulla serie Codex di recente produzione, esposta nel 2016 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli a cura di Gianluca Riccio. La Fondazione Banco di Napoli, ha invitato Biasiucci a raccontare, attraverso il suo sguardo, i materiali conservati all’interno del proprio archivio storico, la più antica e imponente raccolta documentaristica bancaria al mondo All’interno delle 330 stanze dell’archivio, sono conservati più di 60.000 faldoni accuratamente catalogati con codici numerici all’apparenza indecifrabili, è qui che Biasiucci per tre mesi, come un antropologo visionario, ripercorre una storia silente che giace all’interno di ogni fascicolo, dov’è racchiuso il tempo di Napoli e del Mediterraneo, dalla metà del 1500 fino ai giorni d’oggi. Questi archivi narrano storie di famiglie e individui, città e comunità, memorie collettive che sembrano esser dimenticate ma che Biasiucci riesce a riscoprire in modo profondo, come fossili del passato. Gli archetipi ritratti da Biasiucci sono immagini che evocano una visione ancestrale dell’esistenza.
Nella moltitudine del materiale archiviato, l’artista dà voce e dignità al singolo soggetto; in questo senso la cifra stilistica che lo contraddistingue della resa in bianco e nero restituisce perfettamente la solennità dell’elemento catturato, presentandoci così una memoria primordiale. Come scrive Gianluca Riccio: “ In questo modo i contenitori di raccolta dei manoscritti, scarnificati si trasformano in racconti di storie universali lasciate alle sensazioni degli spettatori che ammaliati dall’effetto delle immagini e dell’allestimento, ritrovano nei codici numerici ben visibili, le date, che li accompagnano la bellezza delle scritte a pennello e la possibilità di mutevoli letture.”
L’Archivio – in quanto luogo della memoria e della sua trasmissione – e la città – come teatro della dimensione pubblica del vivere quotidiano – appaiono così riconciliati in una visione che riunisce al suo interno la dimensione intima delle singole identità celate nei documenti archiviati e l’esperienza collettiva della storia che lo spazio dell’archivio custodisce ed evoca.
Nella moltitudine del materiale archiviato, l’artista dà voce e dignità al singolo soggetto; in questo senso la cifra stilistica che lo contraddistingue della resa in bianco e nero restituisce perfettamente la solennità dell’elemento catturato, presentandoci così una memoria primordiale. Come scrive Gianluca Riccio: “ In questo modo i contenitori di raccolta dei manoscritti, scarnificati si trasformano in racconti di storie universali lasciate alle sensazioni degli spettatori che ammaliati dall’effetto delle immagini e dell’allestimento, ritrovano nei codici numerici ben visibili, le date, che li accompagnano la bellezza delle scritte a pennello e la possibilità di mutevoli letture.”
L’Archivio – in quanto luogo della memoria e della sua trasmissione – e la città – come teatro della dimensione pubblica del vivere quotidiano – appaiono così riconciliati in una visione che riunisce al suo interno la dimensione intima delle singole identità celate nei documenti archiviati e l’esperienza collettiva della storia che lo spazio dell’archivio custodisce ed evoca.
Luoghi
http://www.magazzinoartemoderna.com 06 6875951 06 68135635
Orario di apertura: dal martedì al sabato ore 11-20. Chiuso domenica e lunedì ingresso libero