Antonia Ciampi. Watermarks
A cura di: Silvia Evangelisti
A pochi giorni dalla Giornata Mondiale dell’Acqua (22 marzo), una mostra il cui filo conduttore è l’acqua, nelle sue varie forme e rimandi di significato,
in un luogo denso di storia e dalla valenza fortemente simbolica come una torre piezometrica dell’acquedotto, per cui acqua significa anche rete,
relazioni, linguaggio.
Costruito nel 1912, fino agli anni Settanta, l’acquedotto di Budrio rifornì di acqua potabile l’intera zona. Dopo decenni di abbandono e degrado, l’area dal 2004 al 2009 è stata oggetto di restauro e, infine, è stata recuperata alla vita urbana, grazie ad un’importante opera di riqualificazione, diventando il complesso oggi denominato Le Torri dell’Acqua, che si rilancia come importante centro polifunzionale, attestato dal premio “Cultura di Gestione” 2014 di Federculture.
Watermarks - Segni d’acqua è un percorso dominato da opere site specific, che prevede, nel corso della durata della mostra, una serie di eventi, tra cui:
“La Margherita di Adele”, reading multimediale con Saverio Mazzoni; “A come ACQUA”, sabato 9 aprile, ore 16, Dipartimento educativo del MAMbo,
Museo d’Arte Moderna di Bologna (via Don Minzoni, 14) laboratorio didattico, a cura di Antonia Ciampi; sabato 16 aprile, ore 17, Sala conferenze del MAMbo, presentazione del catalogo “Watermarks”; per concludere con il finissagge dell'8 maggio, alle Torri dell’Acqua di Budrio.
Le opere propongono suggestioni e segni per riflettere sul mondo dell’acqua e, dunque, sul nostro mondo, su noi stessi. Qui l’arte trova la parola per raccontare l’acqua (ogni opera ne è una storia-frammento), per rivelarne i segreti e le meraviglie, attraverso differenti chiavi di lettura che introducono in una dimensione che sta dentro e fuori di noi ed evoca il ciclo vitale, partendo dal senso stesso e dalla storia del luogo in cui le opere sono inserite.
La straordinarietà del lavoro di Antonia Ciampi – che, secondo Claudio Strinati, “non è pittrice, non è scultrice, non è architetto, ma è tutte queste cose insieme” (postfazione del catalogo “Archivio dei sogni”, 2014) – sta nel raccontare senza invadere la scena: opere ed installazioni, in intima connessione con spazio e tempo, sono elementi di una narrazione.
Il contesto, non casuale, è parte della trama narrativa che conduce il pubblico nel mistero legato alla vita e che spiega perché l’acqua è preziosa.
Acqua che lascia il segno, scorre come il tempo e si connota simbolicamente nella storia dell’uomo, si dirama come una ragnatela e disegna le geografie della vita. Nel suono genera la parola, si cristallizza in forme, indossa il colore dello spazio che attraversa e diventa specchio, riflettendo oggetti e natura.
Segni e segnali, linguaggio e comunicazione sono il territorio in cui si muove la ricerca di Antonia Ciampi. Di quest’artista eclettica, che da molti anni sperimenta varie tecniche e materiali, non mancheranno, quindi, le opere cariche di ironia, ed altre che creano una relazione attraverso la bellezza e che – investigate secondo una logica combinatoria che associa icona e parola – si vestono di nuovi significati e inducono a riflettere sull’ambiguità dei sistemi comunicativi. Ognuno creerà il proprio racconto, ricomponendo il percorso attraverso un breve e intenso viaggio emotivo, tra opere non soltanto da vedere, ma anche da toccare e da vivere. Un’esperienza che lascia il segno.
in un luogo denso di storia e dalla valenza fortemente simbolica come una torre piezometrica dell’acquedotto, per cui acqua significa anche rete,
relazioni, linguaggio.
Costruito nel 1912, fino agli anni Settanta, l’acquedotto di Budrio rifornì di acqua potabile l’intera zona. Dopo decenni di abbandono e degrado, l’area dal 2004 al 2009 è stata oggetto di restauro e, infine, è stata recuperata alla vita urbana, grazie ad un’importante opera di riqualificazione, diventando il complesso oggi denominato Le Torri dell’Acqua, che si rilancia come importante centro polifunzionale, attestato dal premio “Cultura di Gestione” 2014 di Federculture.
Watermarks - Segni d’acqua è un percorso dominato da opere site specific, che prevede, nel corso della durata della mostra, una serie di eventi, tra cui:
“La Margherita di Adele”, reading multimediale con Saverio Mazzoni; “A come ACQUA”, sabato 9 aprile, ore 16, Dipartimento educativo del MAMbo,
Museo d’Arte Moderna di Bologna (via Don Minzoni, 14) laboratorio didattico, a cura di Antonia Ciampi; sabato 16 aprile, ore 17, Sala conferenze del MAMbo, presentazione del catalogo “Watermarks”; per concludere con il finissagge dell'8 maggio, alle Torri dell’Acqua di Budrio.
Le opere propongono suggestioni e segni per riflettere sul mondo dell’acqua e, dunque, sul nostro mondo, su noi stessi. Qui l’arte trova la parola per raccontare l’acqua (ogni opera ne è una storia-frammento), per rivelarne i segreti e le meraviglie, attraverso differenti chiavi di lettura che introducono in una dimensione che sta dentro e fuori di noi ed evoca il ciclo vitale, partendo dal senso stesso e dalla storia del luogo in cui le opere sono inserite.
La straordinarietà del lavoro di Antonia Ciampi – che, secondo Claudio Strinati, “non è pittrice, non è scultrice, non è architetto, ma è tutte queste cose insieme” (postfazione del catalogo “Archivio dei sogni”, 2014) – sta nel raccontare senza invadere la scena: opere ed installazioni, in intima connessione con spazio e tempo, sono elementi di una narrazione.
Il contesto, non casuale, è parte della trama narrativa che conduce il pubblico nel mistero legato alla vita e che spiega perché l’acqua è preziosa.
Acqua che lascia il segno, scorre come il tempo e si connota simbolicamente nella storia dell’uomo, si dirama come una ragnatela e disegna le geografie della vita. Nel suono genera la parola, si cristallizza in forme, indossa il colore dello spazio che attraversa e diventa specchio, riflettendo oggetti e natura.
Segni e segnali, linguaggio e comunicazione sono il territorio in cui si muove la ricerca di Antonia Ciampi. Di quest’artista eclettica, che da molti anni sperimenta varie tecniche e materiali, non mancheranno, quindi, le opere cariche di ironia, ed altre che creano una relazione attraverso la bellezza e che – investigate secondo una logica combinatoria che associa icona e parola – si vestono di nuovi significati e inducono a riflettere sull’ambiguità dei sistemi comunicativi. Ognuno creerà il proprio racconto, ricomponendo il percorso attraverso un breve e intenso viaggio emotivo, tra opere non soltanto da vedere, ma anche da toccare e da vivere. Un’esperienza che lascia il segno.
Luoghi
www.letorridellacqua.it 39 051 801205
orario: mercoledì dalle 16 alle 19; venerdì e domenica dalle 17 alle 21