Angelo Casciello "Opere 1993-2018"
A cura di: Testo critico di Enrico Crispolti
Dopo le esperienze di Mitoraj e Picasso che hanno suggellato l’immagine della città quale luogo di dialogo tra linguaggi diversi e di epoche differenti, Pompei ha proposto come contenitore e promotore di arte del presente, e questa volta con particolare riguardo al territorio campano e ai suoi artisti, le opere di Angelo Casciello.Con questo spirito Angri, nella storica piazza Doria, sede del palazzo meglio identificato come Castello Doria, ospita Il Ciclope scultura policroma del maestro Casciello, fra i più originali esponenti plastico pittorici della generazione protagonista , negli ultimi decenni del XX e dei primi del XXI secolo, di una ricerca di identità maturata in riscontri memoriali archetipici, nella fattispecie connessi ad archetipi antropologico – culturali profondamente mediterranei.
Un pezzo unico, quasi ad identificare l’unicità della visione aerea della poetica di Casciello, va ad occupare uno spazio libero del tempo, che non invalida l’estetica della grande piazza. Le sculture sono segni del silenzioso dialogo con il passato attraverso le quali l’artista esprime l’identità con la terra d’origine, con la sua storia, con il valore che essa assume nella contemporaneità. L’esposizione propone una riflessione sulla città, sull’uso degli spazi, sulla contemporaneità del rapporto tra uomo e architettura e i nuovi linguaggi dell’arte del nostro tempo.
Per l’occasione la Galleria PAGEA Arte Contemporanea a completamento dell’evento, presenta nei suoi spazi una selezioni di disegni, pitture e sculture realizzati da Casciello nell’arco di tempo di oltre un ventennio, dal 1993 ad oggi, in mostra saranno esposti 17 disegni su carta del 2017, tra le sculture Il tavolo di Ulisse , del 1993, scultura in ferro dipinto, Aria, del 2000, in ferro e terracotta, Il tempio delle Libellule del 2001, scultura in bronzo, I Neri, del 2003, scultura in ferro dipinto, Fiore Nero, del 2005 / 2006, Scultura in legno dipinto, tra le pitture su tela e su carta, sono esposte L’occhio inquieto, del 2006, Gemelli, del 2009, Semi nel fuoco, del 2011.
Scrive Enrico Crispolti nel saggio proposto in catalogo, “ L’immaginario di Casciello , nel tempo pittore e scultore, in modo complementare più che alternativamente, appare mirare ad un’evocazione lirica di archetipi antropologici primari, relativi ad ambienti luoghi, consuetudini di un’ancestrale consistenza di rapporti e ritualità collettive ( e individuali soltanto entro riscontro corale, intersoggettivo, collettivo), di remotissimo fondamento di rapporti di natura e di pertinenza mitico poietica d’area mediterranea. In un itinerario d’approfondimento del senso di una propria identità, il suo percorso creativo si è venuto configurando infatti, finora, attraverso un introiettamento immaginativo ed emotivo evolvendo dal riferimento esplicito, quasi epico, fisico, cosale, a luoghi e riti della propria terra ( l’agro vesuviano) ad una decantata consistenza di archetipi antropologici che affondano nel remoto dei tempi e nello stratificarsi delle culture appunto di gravitazione mediterranea.”
In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo contenente un saggio critico di Enrico Crispolti, Critico e Storico dell’Arte; un’introduzione di Cosimo Ferraioli, Sindaco di Angri; Elio Alfano, Gallerista; Stefano Vanacore, Conservatore, Associazione Alba VitaE, nonché un repertorio di immagini, che raccontano l’evento artistico in Piazza Doria e l’esposizione nella Galleria Pagea Arte Contemporanea, più una biobibliografia.
Luoghi
338 6643932
orario: tutti i giorni 17-20, lun chiuso - ingresso libero