Angelo Billi Cipolloni. Babilonie
A cura di: Barbara Pavan
‘Uno sguardo da un treno in corsa, lanciato verso un groviglio di vite, un labirinto di strade, un intrico di edifici. Il volto corrucciato scruta verso l’esterno, seguendo la direzione del treno che sfreccia verso la sua meta. Ma il riflesso del finestrino ci restituisce un volto, il suo sguardo aggrottato che ci guarda. Forse un tramonto infuocato tinge il finestrino di bagliori aranciati che si mescolano a teneri toni lilla e violacei. Un’anonima periferia di città indefinita. Megalopoli indifferenziata, pronta a fagocitare il viandante. Già da questa fotografia di Angelo Billi Cipolloni la fantasia corre verso viaggi immaginati o già fatti, verso tutti i viaggi possibili, metafora dell’unico viaggio che tutti stiamo facendo. (…)
Dove va la donna di ‘Mirrors of London’? Attraversa forse tutte le strade di tutte le città possibili in cui cercarsi, in cui perdersi. (…) Tutta la mostra sembra costituire i frammenti di una storia che si snocciola sotto i nostri occhi. (…)’ – così scrive Manuela Marinelli nel testo in catalogo di ‘Babilonie’, la mostra personale di Angelo Billi Cipolloni, curata da Barbara Pavan, che si apre sabato 11 aprile 2015, ore 17, presso Studio7 Arte Contemporanea (via Pennina 19) a Rieti.
Le otto grandi opere esposte guidano il visitatore in un viaggio attraverso le Babilonie contemporanee, possibili o immaginarie, fisiche o psicologiche snodandosi e perdendosi in quel ‘(…) mare di solitudine caotica in cui una moderna Ofelia, nipote inconsapevole di quella di Millais dischiude le labbra come fiori dai petali carnosi, per sottrarsi ad un’apnea esistenziale.’ (M.Marinelli)
Dove va la donna di ‘Mirrors of London’? Attraversa forse tutte le strade di tutte le città possibili in cui cercarsi, in cui perdersi. (…) Tutta la mostra sembra costituire i frammenti di una storia che si snocciola sotto i nostri occhi. (…)’ – così scrive Manuela Marinelli nel testo in catalogo di ‘Babilonie’, la mostra personale di Angelo Billi Cipolloni, curata da Barbara Pavan, che si apre sabato 11 aprile 2015, ore 17, presso Studio7 Arte Contemporanea (via Pennina 19) a Rieti.
Le otto grandi opere esposte guidano il visitatore in un viaggio attraverso le Babilonie contemporanee, possibili o immaginarie, fisiche o psicologiche snodandosi e perdendosi in quel ‘(…) mare di solitudine caotica in cui una moderna Ofelia, nipote inconsapevole di quella di Millais dischiude le labbra come fiori dai petali carnosi, per sottrarsi ad un’apnea esistenziale.’ (M.Marinelli)
Luoghi
3204571689
orario: ven-sab ore 18-20; dom ore 11-13 oppure su appuntamento