Alessio Tibaldi e Fabio Presti. I dannati della terra
Senza Terra. L’Arte racconta l’esilio
Una terra fuori luogo: un limite esterno di esistenza umana. Nasce Senza Terra, progetto artistico-culturale di incontro e scambio tra teatro, letteratura, poesia e arti visive che racconta il dramma dell’esilio e dell’isolamento. Dal 27 marzo al 6 aprile 2014 Nudoecrudo teatro, Teatro Verdi, Spazio Ostrakon, spazio B**K e Vento di Terra Ong accompagnano il pubblico nel quartiere Isola di Milano in un percorso artistico che attraverso differenti linguaggi espressivi si interroga sulla questione palestinese e sulla condizione dei migranti, accomunati dalla perdita di una terra, di una comunità propria.
10 giorni di Teatro, Visual Art e Letteratura
Si parte giovedì 27 marzo con l’inaugurazione presso lo spazio Ostrakon (via Pastrengo 15) della mostra bipersonale “I dannati della terra”, di Alessio Tibaldi* e Fabio Presti*. Se i maîtres à penser sono disorientati e afasici, gli artisti sembrano ritrovare lo spirito del “Dasein”, dell’essere attenti agli accadimenti del presente, del prendere posizione e disdegnare la neutralità descrittiva quale che sia lo specifico espressivo.
Le opere di Fabio Presti e Alessio Tibaldi, sono opere di denuncia: la realtà tragica della immigrazione viene espunta dal mulino mediatico e portata sotto il cono di luce dell’arte. L’odissea degli immigrati rivive nelle meduse-zattere alla deriva di Presti su cui indugiano minuscoli personaggi misteriosi, forse benpensanti o manigoldi della tratta, forse le anime dei sommersi. Nei lavori di Alessio Tibaldi si celebra il rinascimento del realismo sociale. Disegni su supporto di carta velina debole, inerme e sbrindellata e su packaging di cartone, che normalmente scartiamo, di forza straordinaria, che ricordano la Kollwitz. Il soggetto è quello di uomini abbandonati nel deserto e lasciati morire; lavoro ispirato a uno dei servizi di Fabrizio Gatti, giornalista de L'Espresso, col quale ha avuto modo di confrontarsi sul tema delicato della morte dei migranti. Il titolo della mostra è tratto dal libro di Frantz Fanon del 1961, “I dannati della terra”, dedicato ai rivoltosi delle colonie.
Una terra fuori luogo: un limite esterno di esistenza umana. Nasce Senza Terra, progetto artistico-culturale di incontro e scambio tra teatro, letteratura, poesia e arti visive che racconta il dramma dell’esilio e dell’isolamento. Dal 27 marzo al 6 aprile 2014 Nudoecrudo teatro, Teatro Verdi, Spazio Ostrakon, spazio B**K e Vento di Terra Ong accompagnano il pubblico nel quartiere Isola di Milano in un percorso artistico che attraverso differenti linguaggi espressivi si interroga sulla questione palestinese e sulla condizione dei migranti, accomunati dalla perdita di una terra, di una comunità propria.
10 giorni di Teatro, Visual Art e Letteratura
Si parte giovedì 27 marzo con l’inaugurazione presso lo spazio Ostrakon (via Pastrengo 15) della mostra bipersonale “I dannati della terra”, di Alessio Tibaldi* e Fabio Presti*. Se i maîtres à penser sono disorientati e afasici, gli artisti sembrano ritrovare lo spirito del “Dasein”, dell’essere attenti agli accadimenti del presente, del prendere posizione e disdegnare la neutralità descrittiva quale che sia lo specifico espressivo.
Le opere di Fabio Presti e Alessio Tibaldi, sono opere di denuncia: la realtà tragica della immigrazione viene espunta dal mulino mediatico e portata sotto il cono di luce dell’arte. L’odissea degli immigrati rivive nelle meduse-zattere alla deriva di Presti su cui indugiano minuscoli personaggi misteriosi, forse benpensanti o manigoldi della tratta, forse le anime dei sommersi. Nei lavori di Alessio Tibaldi si celebra il rinascimento del realismo sociale. Disegni su supporto di carta velina debole, inerme e sbrindellata e su packaging di cartone, che normalmente scartiamo, di forza straordinaria, che ricordano la Kollwitz. Il soggetto è quello di uomini abbandonati nel deserto e lasciati morire; lavoro ispirato a uno dei servizi di Fabrizio Gatti, giornalista de L'Espresso, col quale ha avuto modo di confrontarsi sul tema delicato della morte dei migranti. Il titolo della mostra è tratto dal libro di Frantz Fanon del 1961, “I dannati della terra”, dedicato ai rivoltosi delle colonie.
Luoghi
www.spazioostrakon.it 3312565640
Orari: da martedì a sabato dalle 15.30 alle 19.30