Alessio Averone "Luce, Forma, Colore - Viaggio nell’inafferrabile ambiguità del Reale"
A cura di: Stucio C - Luciano Carini

Musica e pittura, un binomio perfetto e quasi inscindibile come giustamente ha fatto notare il grande Kandinskij nel suo Trattato di Estetica dal titolo “Lo Spirituale nell’Arte”. Anche i colori, infatti, hanno una voce, un tono e una loro intrinseca musicalità, basta saperla distinguere e ascoltare: “Il colore è il tasto, l’occhio il martelletto, l’anima è il pianoforte dalle molte corde”. E così il nostro Alessio, con costanza e determinazione, decide di intraprende pure l’attività pittorica raggiungendo, in breve tempo, risultati davvero unici e straordinari.
Espressione intensa e sentita, questa di Averone, sostenuta sempre da grande rigore e grande cultura, che trova linfa e nutrimento nelle pieghe complesse della nostra contemporaneità ma che si sviluppa e realizza attraverso la conoscenza e l'approfondimento delle Avanguardie Storiche, ossia di quei movimenti che tra l'inizio del secolo e la seconda guerra mondiale, hanno profondamente modificato tutto il percorso dell'arte e il nostro pensiero va senza dubbio al Surrealismo e alla Metafisica senza tuttavia dimenticare L'Espressionismo, quello di matrice tedesca, con i suoi drammatici personaggi consunti dal tempo e dalla vita, dalla paura e dal dolore. Ebbene, da tutto questo prezioso bagaglio culturale, Alessio Averone ha saputo trarre un linguaggio ed un alfabeto pittorico completamente autonomo e personale, una cifra stilistica che è solo ed esclusivamente sua, ha saputo affrancarsi da tutto e da tutti per essere solo e soltanto se stesso. Ci sono poi, nell'espressione di questo bravissimo artista, straordinarie ed intriganti evanescenze, lente e graduali dissolvenze delle immagini, diafane e rarefatte trasparenze che non sono per nulla casuali o involontarie, ma che rappresentano, invece, la ferma e precisa volontà dell'artista di essere e stare sempre dalla parte della pittura, di viverla e praticarla in ogni attimo e in ogni momento seguendone fasi e mutamenti. Così, sulle luminose pareti della galleria sfilano, una ad una, le immagini di Averone e sono computers, fili catodici, scenari fantastici e irreali, scenografiche visioni dove la realtà si confonde con il sogno e la visione artificiale.
Complesso e affascinante il suo linguaggio espressivo, un insieme di Metafisica e Surrealismo (Metasurrealismo) dove cose, persone ed oggetti vengono accostati in modo insolito e calati in una dimensione silente, irreale, sospesa e al di fuori del tempo e dello spazio. Così il reale che Averone propone a chi osserva i suoi quadri non è solo quello descritto e rappresentato, ma anche, e soprattutto, quello indagato, evocato, capovolto. I suoi paesaggi, assorti e silenti, ci offrono così l’immagine di una realtà trasfigurata che diventa visione interiore, viaggio nell’anima e nella coscienza mentre le sue figure si mostrano in tutta la loro vulnerabilità e fragilità. Sono, quasi sempre, esseri in balia del destino che, negli atteggiamenti e nelle pose, riflettono l'attuale stato dei rapporti sociali, lo scompenso sempre più evidente tra l'apparente, ostentata sicurezza e quel senso di inspiegabile paura che si nasconde dietro di essa. Quelle di Alessio Averone sono, insomma, figure e persone del nostro tempo e della nostra quotidianità che, sapientemente descritte e interpretate, mostrano all'attento visitatore, il loro corpo e la loro anima. In ogni opera di questo nostro artista si rivela sempre, con grande spontaneità e naturalezza, il rapporto tra l'esterno e l'interno, tra il dentro e il fuori, tra l'essere e l'apparire. Ma soprattutto, a ben guardare, esse rimandano la nostra attenzione e il nostro pensiero a quel vuoto persistente e misterioso che la velocità e la frenesia dei nostri giorni non riescono più a colmare.
Pittura forte e potente, fatta di cuore, sentimento e ragione che ultimamente si è fatta ancora più intima e psicologica, più rivolta al sociale e all’interiorità. Ora più che mai le sue opere si sono fatte messaggio urgente e pressante per uscire dalla generale omologazione, dalla superficialità dell’odierna comunicazione e dalle mode dilaganti che propongono modelli e stili di vita. Con le sue opere Alessio Averone ci invita dunque a ritrovare in pieno la nostra autonomia e personalità, la nostra vera ed autentica libertà per esprimere fino in fondo il nostro pensiero e le nostre riflessioni.
La Rassegna, che chiuderà l’8 giugno, sarà illustrata dal gallerista e critico d’arte Luciano Carini.
ORARI: feriali e festivi dalle 16,30 alle 19,30
Lunedì, giorno di chiusura
Luoghi
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