Alessia Armeni, About a wall
A cura di: Enzo De Leonibus
Alessia Armeni, artista italiana formatasi artisticamente a Milano e a Roma, attualmente residente negli Stati Uniti a San Francisco.
Le opere in mostra rappresentano quattro serie di differenti lavori, 24 hour painting, bianco Vermeer, Spaces e un’installazione realizzata per il Museo. Nel loro insieme, esse presentano la ricerca pittorica dell'artista che verte sulla luce come paradigma del tempo, dello spazio ambientale, dell'azione artistica in se stessa.
L'installazione presentata, eseguita negli spazi del Museo, appartiene alla ricerca 24 hour painting in cui Alessia Armeni riproduce, per 24 ore consecutive, le variazioni tonali di una parete sulla tela scandita in ventiquattro segmenti/ora. Tale opera, che ha uno sviluppo di 2 metri per 14, verrà realizzata pochi giorni prima dell'inaugurazione. Anche in questo lavoro l’artista, tramite un dispositivo minimo, esplicita le relazioni complesse tra gli elementi primari dell'ambiente (come la luce e la parete bianca), della pittura (come l'osservazione e la riproduzione), del tempo come unità di realizzazione e di percezione dell'opera.
In Bianco Vermeer, Alessia Armeni compie un'indagine storica e un omaggio a un artista che ha affrontato, con attenzione analitica, le mutevoli sfumature di colore assunte dal bianco, isolando la parete bianca di alcuni celebri interni del maestro olandese, proponendo all'osservatore, attraverso un particolare, la rilettura e la trasfigurazione funzionale alla sua poetic
In Spaces, la stessa attenzione per la luce si rappresenta nell'unità primaria dello spazio, ovvero l'angolo, in una formulazione che indaga la moltiplicazione e la tridimensiona
“Le 24 h paintings di Alessia Armeni esaminano il semplice meccanismo della percezione, attraverso il quale la luce da forma a tutto ciò che vediamo, e, nel rappresentare quest’ultimo, offrono contemporaneamente un saggio di percezione artistica come processo materiale e insieme trascendentale. Qui risiede un’interessante risposta all'interrogativo posto sulla validità dell’esistenza soggettiva da parte della razionalità: forse l'arte è un processo interamente oggettivo che, nel suo rifiuto di accettare la realtà, ammette la possibilità della soggettività” ( Mike Watson).
Per il ciclo Il grado zero dello sguardo, come di consuetudine nelle mostre ospitate dal Museo, l'artista è invitato a porre in relazione la sua esposizione con la proiezione di un film. Per quest’occasione, viene presentato Hanger (2008) di Steve McQueen, la cui chiara struttura formale, la rappresentazione statica degli ambienti e la tematica della determinazione umana si confrontano con le opere in mostra come anche con gli ambienti dell'ex convento/museo, sfida questa che l'arte sempre incarna.
La mostra sarà accompagnata dal testo critico di Mike Watson dal titolo: Riflessioni sulla Possibilità della Soggettività: le 24h painting di Alessia Armeni.
Dopo l'inaugurazione, verrà stampato il catalogo della mostra, con le immagini dei lavori installati e il testo critico.
*Si può richiedere una copia del catalogo al Museo Laboratorio.
Alessia Armeni È nata a Roma nel 1975. Nel 1994, si trasferisce a Milano per studiare all'Accademia di Belle Arti di Brera e, nel 2006, torna a vivere a Roma. Dal 2011, vive tra la capitale italiana e San Francisco. Ha esposto in mostre personali a Roma, Tallinn (Estonia), Città del Messico e, in collettive, a Milano, Berlino, Londra e New-York.
Luoghi
www.museolaboratorio.org 085 960555
aperto tutti i giorni dalle ore 17,30 alle21,00 - chiuso lunedì e martedì