Alessandro Fonte. Riscrittura di un’alba
A cura di: Giovanni Viceconte
Prosegue l’ottava stagione espositiva di Sponge ArteContemporanea “Rifugio del presente”. Per tutto l’anno la home gallery diventerà un “nascondiglio”, dove rifugiarsi circondati dalla natura e dall’arte contemporanea.
Nessun altro luogo riesce, come una casa, a rendere appieno l'idea ed il significato del titolo scelto per la nuova stagione di Sponge: Rifugio del presente.
Questo spazio sperduto nelle colline marchigiane rappresenta oggi, ed ha rappresentato nel corso degli ultimi otto anni, un vero e proprio rifugio per l'arte contemporanea. Non solo una home gallery, come tante altre nate in Europa, ma un centro di ricerca no-profit dedicato all'arte contemporanea, slegato da realtà politiche ed economiche, che ha perseguito negli anni un unico obiettivo, quello di dare spazio ad artisti e curatori che avessero idee da esprimere ed un lavoro di qualità da proporre e che si è affermato sulla scena nazionale con lavoro attento, spesso autoprodotto, e sempre in linea con un'idea di ricerca internazionale. Il rifugio diventa quindi un luogo di creazione e di scambio, un momento di ospitalità che sfocia in una residenza o in una mostra. Casa Sponge è un luogo intimo e solitario in cui l'artista è costretto a mettere a confronto i suoi pensieri e la sua creatività con uno spazio vissuto, in cui il lavoro deve necessariamente essere forte e uscire per quello che è, senza il conforto della neutralità di uno spazio bianco appositamente pensato.
Questa ottava stagione Sponge Sponge ArteContemporanea presenta la mostra personale di Alessandro Fonte, dal titolo Riscrittura di un’alba, curata da Giovanni Viceconte, che sarà inaugurata domenica 29 novembre presso lo Sponge Living Space (Casa Sponge) a Pergola (PU), sperimentando la nuova formula di un pranzo autogestito e condiviso.
La mostra composta di installazioni site-specific, video e una performance inedita, intende stabilire una specifica relazione con lo spazio dell’antico casolare e con il suo paesaggio incontaminato, in un dialogo continuo tra spazio, tempo, natura, lavoro, memoria e genesi differenti.
Il concetto sviluppato in mostra si connette ai tanti contenuti che suggerisce la frase “Il sole non ci aspetta, il sole se ne va! Il sole non torna indietro, riappare la mattina dopo”, che la nonna dell’artista pronuncia nel video in mostra U suli si ‘ndi va, del 2013/15. Un lavoro in cui gesti arcaici si compiono in un tempo ciclico che si ripete ogni nuovo giorno nella vita quotidiana di una donna che non ha mai smesso di lavorare.
Tutte le opere esposte sono capaci di descrivere-riscrivere la natura e gli spazi in cui s’inseriscono, ma anche di condurci a riflettere sul rapporto tra interno ed esterno e sulle “ritualità” rievocate dalle attività quotidiane. Una laboriosità che parte dalla celebrazione della luce dell’alba, vista come nuova fase di vita e come momento di opportunità per riscriversi come rifacimento o come nuova stesura, fino allo stato di buio profondo della scomparsa che si replica in maniera persistente e ciclica nel tempo.
Il progetto individua anche la consapevolezza dell’uomo dell’esistenza e del possesso di un multiforme patrimonio materiale e immateriale, frutto dell'articolazione tra memoria e territorio; risorse valide per innescare un processo di costruzione delle diverse identità individuali e collettive di un popolo.
Il pubblico, attraverso la sovrapposizione delle immagini suggerite dagli interventi artistici realizzati da Alessandro Fonte, può appropriarsi e rielaborare le storie, suggerite dal legame tra casa e il territorio, attivando un meccanismo che suggerisce nuovi significati e collegamenti-rievocazioni intime e personali.
Anche le relazioni e le differenze del lavoro quotidiano viste attraverso l’esperienza di generazioni diverse, sono indagate da Fonte attraverso modelli di riferimento legati all’epoca in cui si vive. Una sorta di mutamento continuo del tempo e dell’evoluzione della vita, che da una parte esibisce una visione serena e in simbiosi con la natura, dall’altra denuncia un presente statico e immobilizzato dalla situazione economico-sociale che colpisce e blocca le nuove generazioni.
Un’operazione artistica quella della “riscrittura” e della comprensione, intesa come conseguenza della simultaneità e dell'interazione tra le nostre conoscenze e quelle degli altri, in uno scambio costante e sottinteso che spesso non prevede una volontà esplicita e cosciente.
La mostra si svolgerà in contemporanea con la settima edizione di Christmas Tree d’Artista, che quest’anno ospita Shawnette Poe con il progetto Il tempo è servito / Prima portata a cura di Flavia Fiocchi.
Nessun altro luogo riesce, come una casa, a rendere appieno l'idea ed il significato del titolo scelto per la nuova stagione di Sponge: Rifugio del presente.
Questo spazio sperduto nelle colline marchigiane rappresenta oggi, ed ha rappresentato nel corso degli ultimi otto anni, un vero e proprio rifugio per l'arte contemporanea. Non solo una home gallery, come tante altre nate in Europa, ma un centro di ricerca no-profit dedicato all'arte contemporanea, slegato da realtà politiche ed economiche, che ha perseguito negli anni un unico obiettivo, quello di dare spazio ad artisti e curatori che avessero idee da esprimere ed un lavoro di qualità da proporre e che si è affermato sulla scena nazionale con lavoro attento, spesso autoprodotto, e sempre in linea con un'idea di ricerca internazionale. Il rifugio diventa quindi un luogo di creazione e di scambio, un momento di ospitalità che sfocia in una residenza o in una mostra. Casa Sponge è un luogo intimo e solitario in cui l'artista è costretto a mettere a confronto i suoi pensieri e la sua creatività con uno spazio vissuto, in cui il lavoro deve necessariamente essere forte e uscire per quello che è, senza il conforto della neutralità di uno spazio bianco appositamente pensato.
Questa ottava stagione Sponge Sponge ArteContemporanea presenta la mostra personale di Alessandro Fonte, dal titolo Riscrittura di un’alba, curata da Giovanni Viceconte, che sarà inaugurata domenica 29 novembre presso lo Sponge Living Space (Casa Sponge) a Pergola (PU), sperimentando la nuova formula di un pranzo autogestito e condiviso.
La mostra composta di installazioni site-specific, video e una performance inedita, intende stabilire una specifica relazione con lo spazio dell’antico casolare e con il suo paesaggio incontaminato, in un dialogo continuo tra spazio, tempo, natura, lavoro, memoria e genesi differenti.
Il concetto sviluppato in mostra si connette ai tanti contenuti che suggerisce la frase “Il sole non ci aspetta, il sole se ne va! Il sole non torna indietro, riappare la mattina dopo”, che la nonna dell’artista pronuncia nel video in mostra U suli si ‘ndi va, del 2013/15. Un lavoro in cui gesti arcaici si compiono in un tempo ciclico che si ripete ogni nuovo giorno nella vita quotidiana di una donna che non ha mai smesso di lavorare.
Tutte le opere esposte sono capaci di descrivere-riscrivere la natura e gli spazi in cui s’inseriscono, ma anche di condurci a riflettere sul rapporto tra interno ed esterno e sulle “ritualità” rievocate dalle attività quotidiane. Una laboriosità che parte dalla celebrazione della luce dell’alba, vista come nuova fase di vita e come momento di opportunità per riscriversi come rifacimento o come nuova stesura, fino allo stato di buio profondo della scomparsa che si replica in maniera persistente e ciclica nel tempo.
Il progetto individua anche la consapevolezza dell’uomo dell’esistenza e del possesso di un multiforme patrimonio materiale e immateriale, frutto dell'articolazione tra memoria e territorio; risorse valide per innescare un processo di costruzione delle diverse identità individuali e collettive di un popolo.
Il pubblico, attraverso la sovrapposizione delle immagini suggerite dagli interventi artistici realizzati da Alessandro Fonte, può appropriarsi e rielaborare le storie, suggerite dal legame tra casa e il territorio, attivando un meccanismo che suggerisce nuovi significati e collegamenti-rievocazioni intime e personali.
Anche le relazioni e le differenze del lavoro quotidiano viste attraverso l’esperienza di generazioni diverse, sono indagate da Fonte attraverso modelli di riferimento legati all’epoca in cui si vive. Una sorta di mutamento continuo del tempo e dell’evoluzione della vita, che da una parte esibisce una visione serena e in simbiosi con la natura, dall’altra denuncia un presente statico e immobilizzato dalla situazione economico-sociale che colpisce e blocca le nuove generazioni.
Un’operazione artistica quella della “riscrittura” e della comprensione, intesa come conseguenza della simultaneità e dell'interazione tra le nostre conoscenze e quelle degli altri, in uno scambio costante e sottinteso che spesso non prevede una volontà esplicita e cosciente.
La mostra si svolgerà in contemporanea con la settima edizione di Christmas Tree d’Artista, che quest’anno ospita Shawnette Poe con il progetto Il tempo è servito / Prima portata a cura di Flavia Fiocchi.
Luoghi
www.spongeartecontemporanea.net +39 339 4918011