Alessandra Ghiraldelli. Re / immaginazioni
Per questa esposizione personale presento una selezione delle opere della mia ricerca artistica più recente in cui si possono distinguere due direzioni: la serie Light con utilizzo dell'organza di seta e la serie Newspaper.
Da diversi anni per la mia ricerca utilizzo come materiale di lavoro l'organza di seta, di per sé semitrasparente, ricamandoci sopra delle scritte con del filo e delle perline colorate, o trattandola con interventi di pittura molto leggeri per conservare la caratteristica del tessuto. I soggetti di queste pitture, che appaiono così lievi ed eteree, ricreano delle texture regolari o floreali, visi o persone o riproducono esseri antropomorfi e fantastici. Se nella prima fase queste pitture apparivano monocromatiche (bianco su bianco), negli ultimi lavori compare il colore.
Sono opere in cui il tema prevalente diviene la ricerca di leggerezza, intesa come una delle possibilità di rapportarsi al presente e alla vita quotidiana.
Per lo spazio della Roggia ho associato opere realizzate in anni differenti ma che allestite insieme producono un nuovo senso, come l'altalena di Garden e le parole-chiave di WordsxV. Quest'ultimo si presenta come una sorta di breviario-elencazione di termini dal significato positivo (love, passion, smile, curiosity, hope, free, friends) e negativo (sorrow, anger, bore) pensati durante le mia gravidanza ed elaborati nei successivi primi anni di vita della mia prima figlia e da trasmetterle nel tempo.
Newspaper consiste in una serie di costruzioni composte da mattoncini realizzati con i giornali tagliati a blocchetti e succesivamente trattati con un composto di gesso e colla.
Le costruzioni libere e senza forme preconfezionate che si possono creare - la torre, la casetta, il muro, il pavimento,... fino a quelle invece più strutturate e predefinite in forme architettoniche riprese dal contesto urbano e storico (l'arco, la porta medioevale) ricordano il gioco di costruzioni Lego (da me molto amato durante l'infanzia), ma sono molto più precarie e instabili.
I giornali utilizzati per il lavoro sono quotidiani o riviste acquistati e accumulati nel tempo e negli anni, alcuni letti, altri semplicemente archiviati ‘in attesa’ (!) di essere letti... Alla difficoltà di scegliere, di selezionare, di eliminare e di gettare via e distruggere, prediligo la possibilità di tenere, di riutilizzare, di trasformare ridando nuova vita e nuovo senso, di ricreare.
Le facce dei mattoncini, digitalizzate e stampate in formati di medie dimensioni, producono a loro volta immagini nuove, autonome e casuali. Attraverso le tracce di una materia pittorica, le pieghe e i frammenti, si intravvedono porzioni di foto o scritte che fanno riemergere una memoria visiva o riproducono nuove associazioni.
Da diversi anni per la mia ricerca utilizzo come materiale di lavoro l'organza di seta, di per sé semitrasparente, ricamandoci sopra delle scritte con del filo e delle perline colorate, o trattandola con interventi di pittura molto leggeri per conservare la caratteristica del tessuto. I soggetti di queste pitture, che appaiono così lievi ed eteree, ricreano delle texture regolari o floreali, visi o persone o riproducono esseri antropomorfi e fantastici. Se nella prima fase queste pitture apparivano monocromatiche (bianco su bianco), negli ultimi lavori compare il colore.
Sono opere in cui il tema prevalente diviene la ricerca di leggerezza, intesa come una delle possibilità di rapportarsi al presente e alla vita quotidiana.
Per lo spazio della Roggia ho associato opere realizzate in anni differenti ma che allestite insieme producono un nuovo senso, come l'altalena di Garden e le parole-chiave di WordsxV. Quest'ultimo si presenta come una sorta di breviario-elencazione di termini dal significato positivo (love, passion, smile, curiosity, hope, free, friends) e negativo (sorrow, anger, bore) pensati durante le mia gravidanza ed elaborati nei successivi primi anni di vita della mia prima figlia e da trasmetterle nel tempo.
Newspaper consiste in una serie di costruzioni composte da mattoncini realizzati con i giornali tagliati a blocchetti e succesivamente trattati con un composto di gesso e colla.
Le costruzioni libere e senza forme preconfezionate che si possono creare - la torre, la casetta, il muro, il pavimento,... fino a quelle invece più strutturate e predefinite in forme architettoniche riprese dal contesto urbano e storico (l'arco, la porta medioevale) ricordano il gioco di costruzioni Lego (da me molto amato durante l'infanzia), ma sono molto più precarie e instabili.
I giornali utilizzati per il lavoro sono quotidiani o riviste acquistati e accumulati nel tempo e negli anni, alcuni letti, altri semplicemente archiviati ‘in attesa’ (!) di essere letti... Alla difficoltà di scegliere, di selezionare, di eliminare e di gettare via e distruggere, prediligo la possibilità di tenere, di riutilizzare, di trasformare ridando nuova vita e nuovo senso, di ricreare.
Le facce dei mattoncini, digitalizzate e stampate in formati di medie dimensioni, producono a loro volta immagini nuove, autonome e casuali. Attraverso le tracce di una materia pittorica, le pieghe e i frammenti, si intravvedono porzioni di foto o scritte che fanno riemergere una memoria visiva o riproducono nuove associazioni.
Luoghi
www.laroggiapn.it 0434552174 Fax
aperta dal martedì al sabato ore 16 -19,30